Tecnica e guida
Spicca per l’ottima capacità di carico, la solida ciclistica e il motore
di nuova progettazione. Questa versione è l’anello mancante degli scooter
sportivi della Casa dei tre diapason che vede l’ormai mitico TMax 500
e l’XMax 250.
Sul cavalletto è identico al 250 cc. La vera novità è nel nuovo motore:
non un aggiornamento dell’attuale YP Majesty 125 tuttora in
listino.
A fugare ogni dubbio sulla paternità del nuovo monocilindrico, va detto
che arriva dal lontano Giappone e sfrutta solo per l’assemblaggio la
consolidata
collaborazione con l’italiana Minarelli.
Il monocilindrico a 4 tempi riserva delle vere “chicche” tecniche.
Innanzitutto
è un corsa lunga (alesaggio per corsa 52x58,6 mm) con il dichiarato
intento di limitare i consumi e incrementare i valori di coppia ai bassi
e medi regimi.
La distribuzione monoalbero in testa a 4 valvole con bilancieri che
lavorano su cuscinetti a sfere limita attriti e rumorosità meccanica. Il
pistone forgiato pesa il 20% in meno rispetto a quello del Majesty 125
così come più leggero è l’albero motore di nuovo disegno (-7%).
L’alimentazione è a iniezione elettronica con iniettore a 6 fori
posizionato
nel condotto di ammissione in prossimità delle valvole e non mancano due
catalizzatori in Honeycomb allo scarico. Tutto in nome della recente e
severa normativa Euro 3 in tema di emissioni.
Un risultato significativo è dato anche dai valori di potenza e velocità
dichiarate che si pongono ai vertici della categoria, con 14 CV a 8.750
giri e 110 km/h.
Di assoluto riferimento anche gli altri dati comunicati: l’XMax 125
pesa 11 kg in meno del 250 (153 kg contro 164), risparmio ottenuto
esclusivamente
sulla meccanica dato che il resto della componentistica è assolutamente
identico.
Dote rimarchevole rimane la capacità di carico da record. Risultato
ottenuto grazie al posizionamento “tutto avanti” del serbatoio da
12,5
litri, della batteria e del radiatore. Sotto la sella stanno due caschi
integrali oppure un casco e una borsa. Però manca ancora l’utile presa
di corrente.
Un altro vano portaoggetti è dietro allo scudo. Nella parte posteriore
destra del telaio è saldato un occhiello per affrancare un lucchetto o
catena antifurto.
Con i suoi cerchi da 15” davanti e 14” dietro, oltre ai già
ricordati
153 kg di peso a vuoto, l’XMax 125 non sembra adatto al pubblico
femminile
o a chi, per inesperienza o minor prestanza fisica, cerca uno scooter di
dimensioni più contenute. Comunque l’altezza della sella non pone
particolari problemi a mettere i piedi a terra con sicurezza.
L’assetto di guida è più motociclistico e quindi con il busto più eretto
rispetto al Majesty 125. Le braccia raggiungono comodamente il manubrio
che è abbastanza alto mentre le gambe assumono un’angolazione pronunciata
per la vicinanza tra il piano di seduta e la pedana. Peccato però che
il grosso tunnel centrale limiti lo spazio per i piedi.
Il comfort è buono e, solo nelle asperità più accentuate, affiora qualche
rumore dovuto al cavalletto centrale e a qualche accoppiamento delle plastiche
perfettibile.
Buona l’accoglienza riservata al passeggero che ha la sella
sufficientemente
ampia, le pedane ripiegabili e comode maniglie di appiglio.
La strumentazione è di tipo tradizionale analogico.
Nel piccolo display a cristalli liquidi si leggono i contachilometri totale
e parziali (2), la temperatura esterna e l’orologio.
L’antifurto immobilizer è di serie.
Su strada
Le impressioni di guida dell’XMax 125 confermano quanto di buono è stato
scritto per il 250. Con un vantaggio: il minor peso complessivo aumenta
l’agilità soprattutto in città, dove ci si muove con maggiore
disinvoltura.
Buona la protezione aerodinamica; in opzione sono offerti un plexiglass
fumé più basso e sportivo e uno più alto e protettivo. Il motore è silenzioso
e non vibra. L’accelerazione è accettabile. Buono, invece,
l’allungo.
Aprendo il gas a 85 km/h (quando molti scooter di pari cilindrata non
hanno più molto da spendere), l’XMax 125 sale ancora vigorosamente di
regime con la lancetta del tachimetro (ottimista) che va a lambire
i 130. Come dire: i 110 km/h promessi sembrano reali.
Con il telaio rigido e l’interasse generoso si fila via come su un binario
e la risposta efficace delle sospensioni consente di osare ben oltre i
limiti di un normale impiego utilitario. Basti dire che il disco
anteriore è lo stesso del Majesty 400. E infatti la frenata è uno dei punti
di forza di questo 125, sia per potenza che per modulabilità.
In sintesi
LA SCHEDA
Motore:
monocilindrico orizzontale a 4 tempi, alesaggio per corsa 52x58,6 mm, cilindrata
totale 124,66 cc, rapporto di compressione 11,2:1, distribuzione monoalbero
a camme in testa mosso da catena e con 4 valvole, raffreddamento a liquido,
alimentazione ad iniezione elettronica, serbatoio benzina da 12,5 litri
compresa la riserva, lubrificazione a carter umido, accensione elettronica
digitale, avviamento elettrico, frizione automatica centrifuga, trasmissione
automatica con variatore a cinghia trapezoidale, potenza max 10,3 kW (14
CV) a 8.750 giri, coppia max 1,15 kgm (11,3 Nm) a 6.500 giri.
Ciclistica: telaio a doppia culla chiusa
in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella telescopica, escursione
ruota 110 mm; posteriore gruppo motore-trasmissione oscillante con due
ammortizzatori regolabili nel precarico della molla, escursione ruota 95
mm. Freni: anteriore a disco singolo da 267 mm con pinza a due pistoncini,
posteriore a disco da 240 mm con pinza a due pistoncini. Ruote: cerchi
in lega leggera 15” anteriore e 14” posteriore, pneumatici tubeless
120/70-15
M/C 56S anteriore e 140/70-14 M/C 68S posteriore.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza
2.210, larghezza 790, altezza 1.385, interasse 1.545, altezza sella 785.
Peso a vuoto 153 kg.
Prestazioni: velocità max 110 km/h.
Prezzo: 3.990 euro indicativo chiavi
in mano. (Consegne a partire da gennaio 2006).
Garanzia: due anni con chilometraggio
illimitato.
Optional: parabrezza sportivo basso,
parabrezza turistico alto, protezioni laterali in resina, paramani, portapacchi,
bauletto in tinta con la carrozzeria.
Gamma colori: Silver Tech, Midnight
Black, Deep Pacific Blue.