Le maxi enduro stradali e le crossover la fanno da padrone: sono loro le più vendute, lo scriviamo ormai da fin troppo tempo. Questo non significa che il mercato sia immobile: negli anni l’offerta si è frammentata e arricchita di filoni sempre più specifici, con le Case che hanno pian piano spostato il proprio sguardo verso il segmento delle adventouring ma sempre rimanendo nei confini delle maxi cilindrate, tanto affascinanti per status e prestazioni quanto limitanti per chi, poco esperto nell’off, vorrebbe mettere le ruote fuori dall’asfalto e andare oltre il semplice sentierino battuto. Insomma, la voglia di cimentarsi su sterrati veri senza però rinunciare troppo al comfort e alla possibilità di macinare chilometri è andata via via crescendo, tanto che in Giappone, a Iwata nello specifico, qualche anno fa hanno deciso di fare proprio questo sentimento e di rispolverare un mito degli Anni 80: la Ténéré.
È con lei che nel 2019 Yamaha ha praticamente ridato vita al segmento delle enduro “medie” tanto di moda quarant’anni fa, divenendone fino all’anno scorso unica vera rappresentante (anche più della KTM 790 Adventure) e portando la concorrenza a rincorrerla con prodotti inediti, snelli nel fisico, compatti nelle cilindrate e con elementi tecnici spinti verso il fuoristrada “serio”, in particolare la ruota da 21” all’anteriore, divenuta elemento caratteristico dell’ultimo Eicma (leggasi Honda Transalp 700, Suzuki V-Strom 800DE e 1050DE, le ultime arrivate). A oggi la Yamaha è la più venduta della categoria delle enduro medie (e con ruota da 21”). La mancanza di concorrenza goduta fino all’arrivo della Aprilia Tuareg 660 - e, adesso, delle Honda Transalp 750 e Suzuki V-Strom 800DE - ha certo aiutato, ma la verità è che la Ténéré 700 è un’ottima moto.
Pecca qualcosa in spazio e comfort a bordo se la si guarda con i soli occhi del globetrotter, però tra le curve piace tanto anche agli smanettoni che vedono solo ruote da 17” e nel fuoristrada convince la stragrande maggioranza dei potenziali fruitori per il suo ottimo grip meccanico e la buona manovrabilità. E nonostante la concorrenza metta a disposizione piattaforme più moderne (acceleratori ride by wire, riding mode, potenze maggiori…) lei resta ancora una buona scelta, ancor di più adesso che la famiglia Ténéré si sta allargando con versioni nuove. Dalla sua l’enduro di Iwata ha tante frecce da scoccare, dalla freschezza del progetto (il primo modello, Euro4, è del 2019) al look dakariano, dalla sella stretta che la rende accessibile anche a chi non è un gigante alle ottime doti dinamiche che fanno sentire un pilota anche il meno esperto, per passare all’altrettanto elevata affidabilità meccanica ed elettronica (ridotta all’osso per scelta filosofica).
A conferma di ciò c’è il fatto che nella sua breve vita ha subìto un solo richiamo ufficiale. La storia della moto “dice” che la ciclistica è solida ma data la sua alta propensione all’uso fuoristradistico (i “teneristi” la comprano soprattutto per questo), gioco forza lo stato delle ruote e dello sterzo sono i primi elementi che vanno controllati attentamente: se il proprietario della moto che vorremmo acquistare è uno che ci dà dentro con l’offroad, meglio verificare quindi che i raggi non siano piegati, che il cerchio non abbia i bordi piegati, che i cuscinetti ruota siano a posto così come quelli dello sterzo. A seguire, un controllo anche della forcella per essere sicuri che i paraoli non siano danneggiati: da fermi “pompate” per vedere se si formano o meno trafilaggi di lubrificante. Anche la slitta paracoppa è un elemento da valutare, soprattutto perché quella di serie non è molto spessa: basta guardarla per capire se la moto ha preso colpi forti. Per quanto riguarda invece la parte meccanica, valutate la risposta della frizione: qualcuno ha denunciato una leggera tendenza a perdere efficacia e fluidità di risposta, specie quando ci si trova su terreni che richiedono tanto sfrizionare. Cosa che invece non avviene su strada, ambito in cui la meccanica non mostra il fianco a lamentele. Infine, sappiate un paio di cose: sulla Ténéré non brilla il faro anteriore, bello da vedere ma poco efficace visto che illumina poco sui lati; l’assenza del cavalletto centrale può essere limitante per chi ha intenzione di usarla spesso in viaggio; se si decide di montare la sella rally più imbottita, il poco comfort guadagnato si paga con una maggiore altezza da terra.