Yamaha prevede una perdita di oltre il 30% rispetto al 2008 sul fatturato 2009
Milano 8 settembre 2009 – Yamaha ha rivisto le previsioni per la
chiusura
del bilancio annuale, da cui risulta una perdita ancora più consistente
(rispetto a quelle che erano le aspettative di inizio anno) sul fatturato
del 2009 in confronto a quello del 2008. Lo si apprende da un comunicato
diffuso pochi giorni fa dalla Casa Madre di Iwata. In particolare la
scorsa previsione fissava a 1.250 miliardi di Yen (quasi 9,4 miliardi
euro) il ricavo delle vendite, dunque in ribasso
del 22,1%
rispetto al 2008 (-8,9% in Giappone e -23,6% sui mercati esteri) e
a 42 miliardi di Yen (oltre 300 milioni di euro) la perdita di esercizio.
Il dato è però stato rivalutato in senso peggiorativo, riducendo
il ricavo delle vendite a 1.100 miliardi di Yen (quasi 8,3 miliardi
di euro), quindi in calo del 31,4% sul 2008, con una perdita di
esercizio di 182 miliardi di Yen (quasi 1,4 miliardi di euro) sul bilancio
consolidato.
Nel primo semestre dello scorso anno Yamaha aveva venduto un totale di
2.915.000 motociclette, di cui 59.000 sul mercato giapponese e 2.856.000
sui mercati esteri, così distribuite: 91.000 in Nord America, 218.000 in
Europa, 2.304.000 nei Paesi asiatici e 243.000 in altre aree. Nei primi
sei mesi di quest’anno (chiusura di bilancio semestrale al 30 giugno)
il numero dei veicoli a due ruote venduti da Yamaha è sceso a 2.671.000
(-8,4%), di cui 58.000 unità in Giappone (-1,7%)
e 2.614.000 all’estero (-8,5%) così divisi: 75.000 in
Nord America (-17,6%), 170.000 in Europa (-22%),
2.182.000 in Asia (-5,3%) e 187.000 su altre piazze
(-2,3%).
La previsione di vendita per il 2009 (chiusura al 31 dicembre) era
di un totale di 5.757.000 motociclette, di cui 128.000 in Giappone
e 5.629.000 sui mercati esteri, così collocate: 156.000 in Nord America,
306.000 in Europa, 4.677.000 in area asiatica e 490.000 in altri
territori. Il dato è stato però ritoccato verso il basso, fissando la nuova
previsione di vendita a 5.724.000 veicoli (-0,6%), un
totale che la Casa dei tre diapason intende realizzare con 120.000 moto
in Giappone (-0,6%) e 5.605.000 all’estero (-0,4%), di cui 102.000
in Nord America (-34,6%), 282.000 in Europa (-7,8%),
4.776.000 in Asia (+2,1%) e 445.000 (-9,2%). Yamaha prevede dunque un
miglioramento della situazione in Europa, dove conta di ridurre la perdita
al 7,8% dal 22% di calo del primo semestre 2009 (il calcolo può essere
dovuto al fatto che molti Paesi europei si stanno muovendo verso gli
ecoincentivi,
come ha già fatto l’Italia). Considera, invece, che registrerà
una perdita ancora più consistente rispetto al 17,6% del semestre di
quest’anno per gli Stati uniti, dove, secondo le proiezioni, a fine anno,
il dato delle vendite risulterà negativo del 34,6%.
Il dato relativo alle previsioni sulle vendite in tutto il mondo, che
con solo 33.000 unità in meno (-0,6%) lascerebbe pensare
ad una perdita limitata, non è in realtà esplicativo della
situazione,
perché il venduto Yamaha risulterà diminuito di 54.000 moto in Nord
America (come detto -34,6%) e di 24.000 pezzi in Europa
(-7,8%). Queste perdite saranno compensate da 99.000 veicoli a due
ruote in più destinati ai Paesi asiatici (motivo per cui la previsione
negativa è moderata in termini di numero complessivo di moto vendute).
Tuttavia, proprio Nord America ed Europa rappresentano i due mercati
più strategici per le Case costruttrici, perché sono quelli dove
si vendono le moto più costose. Ciò spiegherebbe il motivo di una
perdita di esercizio elevata, appunto di quasi 1,4 miliardi di euro,
a fronte di una diminuzione contenuta del numero di motociclette che
Yamaha intende vendere.