Le prime TZ 500 avevano dei problemi da risolvere. Il primo riguardava
la fasatura delle luci di aspirazione e scarico che permetteva
l’aspirazione
di una parte della miscela incombusta verso la luce di scarico, con un
prevedibile calo del rendimento del motore. Il crescente dominio della
Suzuki RG 500, vincitrice del mondiale con Sheene nel 1976/1977 e il cui
motore, con distribuzione a disco rotante, non soffriva di questo handicap,
persuase la Yamaha a sospendere temporaneamente la sua partecipazione
ufficiale ai GP per sviluppare una 4 cilindri completamente nuova: l’OW
35, che affidata al secondo anno di vita alla nuova superstar del
motociclismo
americano Kenny Roberts, e dotata di sistema di controllo elettronico
della valvola allo scarico denominato YPVS vinse quattro dei nove GP in
programma quella stagione (Austria, Francia, Nazioni e Inghilterra),
aggiudicandosi
il titolo mondiale con 10 punti di vantaggio su Sheene e 44 sul compagno
di marca Cecotto.
IL SECONDO TITOLO
Nel 1979, invece, le cose si complicarono: Kenny non partecipò
alla
prova inaugurale in Venezuela perché convalescente dopo una caduta e
diversi
piloti in sella alle Suzuki RG 500 partivano con grandi aspettative.
Poi
però la situazione mutò in favore del pilota
statunitense
che, con la versione aggiornata della moto iridata l’anno prima e
rinominata
OW 45, conquistò nuovamente il titolo iridato. Poche le differenze
con il modello della stagione precedente, e
immutato invece il motore al punto che Roberts per tutto l’anno
continuò
a fare pressioni sui vertici Yamaha per avere più CV, in modo da
contrastare
la muta di Suzuki ufficiali e no. Ma in Yamaha, non potendo sviluppare
ulteriormente il motore, decisero di migliorare la ciclistica.
La nuova
OW 48 aveva un nuovo telaio in tubi d’alluminio a sezione
quadrangolare
- molto più leggero ed efficace rispetto al classico doppia culla in tubi
tondi d’acciaio delle stagioni precedenti - con il 4 cilindri montato
più in basso e in avanti per caricare maggiormente
l’avantreno.
INIZIO TRAVOLGENTE

La
OW 48, dotata dell’ultima versione dello storico 4 cilindri con ammissione
regolata dal pistone sviluppava 120 CV a 11.500 giri all’albero, appena
102 alla ruota. Ma Roberts si aggiudicò comunque i primi tre GP della
stagione
(Italia, Spagna e Francia), umiliando sia gli avversari in sella alle più
potenti Suzuki che i compagni di marca (Cecotto e Sheene), alle prese con
le deludenti TZ 500, repliche solo sulla carta della moto usata da Roberts
nel 1979. Al 4° GP della stagione, ad Assen, la serie positiva di
Roberts si interruppe: trionfò l’olandese Jack Middelburg in sella
alla
TZ 500 con telaio Nico Bakker, mentre
Roberts portò in pista una nuova
moto, siglata OW 48R, dove la R finale (reversed) identificava i cilindri
esterni ruotati di 180° per poter avere uno sviluppo più lineare
delle
espansioni di scarico.Le modifiche fruttarono un
incremento di potenza
max di 7 CV, ma
il nuovo motore non poteva essere inserito
nel telaio in alluminio usato fino a quel punto della stagione, così
ad Assen si dovette ripiegare sul vecchio telaio in acciaio.
PROBLEMI DI MANEGGEVOLEZZA
Questo
comportò dei gravissimi problemi di maneggevolezza che Roberts non
riuscì a risolvere. Infatti non seppe far meglio di un anonimo 5°
posto
sulla griglia di partenza e fu poi costretto al ritiro durante la gara.
L’OW 48R era dunque un fallimento? No. Nell’appuntamento seguente in
Belgio, a Zolder, Roberts conquistò il terzo posto nel GP vinto da Randy
Mamola, suo principale avversario in campionato, ma nel decisivo GP di
Finlandia ad Imatra non volle correre rischi: abbandonò la versione a
cilindri
rovesciati per tornare alla OW 48 con cui si classificò al secondo posto
dietro all’olandese Wil Hartog.
I tecnici Yamaha, lavorarono duramente. Kenny però, poco convinto della
soluzione preferì correre ancora con la vecchia OW 48 di inizio stagione
e rinviare all’ultimo GP di Germania al Nürburgring il debutto della
nuova
moto.
In Germania Roberts utilizzò la vera OW 48R (telaio in
alluminio
più cilindri rovesciati) in una gara in cui era fondamentale per lui
arrivare
in fondo davanti a Mamola. Marco Lucchinelli si aggiudicò il GP, ma
Roberts,
finendo quarto davanti al lentigginoso rivale, anch’egli californiano,
conquistò il suo terzo (e ultimo) Campionato del mondo con quella che
è stata l’unica sua vera partecipazione ad un GP in sella alla OW
48R.
Poi
nel 1981 anche la Yamaha si convertì al motore 4 cilindri in quadrato con
distribuzione a disco rotante (come la rivale Suzuki) e fu proprio
con la nuova OW 54 che Roberts tentò vanamente di contrastare
l’italiano
Marco Lucchinelli nel Mondiale 1981. In quella stessa stagione l’OW 48R
a cilindri rovesciati venne invece affidata ad una nutrita serie di piloti
semi-ufficiali: Sarron, van Dulmen, Frutschi, Fontan e Asami, che dovevano
aiutare il pilota americano nella sua difesa del titolo. Le moto però non
si dimostrarono affatto competitive e l’unico risultato utile fu il
secondo
posto di Boet van Dulmen al GP d’Olanda corso sotto la pioggia.