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Yamaha MT-09 test: motore e guida che conquistano

Perfetta tuttofare dal carattere pepato. Gustosa da guidare e con un motore a cui si può chiedere tutto. Molto più compatta di quanto dica la cilindrata, la nuova 3 cilindri Yamaha è gustosa per tutti

Yamaha mt-09 test: motore e guida che conquistano

Dopo avervene descritto la tecnica e avervi raccontato tutto della Yamaha MT-09 (i colori, i prezzi, gli accessori), dopo avervi mostrato tutte le foto ufficiali che la ritraggono da fermo e in movimento, ecco arrivato il momento di dirvi come va. Ci pensa il nostro Fabio Meloni, direttamente da Spalato, in Croazia, dove è avvenuta la presentazione per la stampa. La parola a Fabio, che a quanto pare se l’è proprio goduta.

 

TORTA CON UNA GRAN BELLA CILIEGINA!

Lo slogan scelto da Yamaha per lanciarla è “the dark side of Japan” (il lato oscuro del Giappone). Noi, dopo averla provata, diciamo che “the fun side of Japan” (il lato divertente del Giappone) le sarebbe calzato a pennello: la MT-09 profondamente bella da guidare. Piccola e compatta, quando ci sali ti sembra più una “mono”, tutt’al più una bicilindrica, per quanto è stretta tra le gambe e nella zona delle pedane. E invece allineati lì sotto ci sono tre cilindri belli vispi. Il manubrio è alto e vicino al busto, la piastra di sterzo è proprio lì sotto al naso, e l’effetto di tutto ciò è di guidare una moto corta e minuta, non certo una naked di 850 cc! Tanto più considerato il fatto che è leggerissima e conseguentemente maneggevole: si infila nelle curve sveltissima, cambia direzione con prontezza, è un gioco sullo stretto e piace  anche nel veloce, dove è sempre stabile e precisa. Ma voi volete sapere del motore, ovviamente…

 

Beh, è la più buona delle ciliegine sulla torta! Semplicemente è un perfetto mix tra spinta, dolcezza e cattiveria, che ti soddisfa (o meglio, ti conquista) qualunque sia il tuo atteggiamento. È uno spettacolo per passeggiare, lo è per andare allegri e lo è per tirare.

Consuma pure poco! Guidando un po’ spediti e un po’ tranquilli abbiamo percorso 18,4 km/l.

 

Difetti? La sella del pilota è dura e causa abbastanza presto indolenzimenti, e ce n’è anche per il passeggero, destinato a restare appollaiato. C’è anche qualche vibrazione – neanche tanto fastidiosa – oltre i 5.000 giri. Tutte cose che, nella nostra splendida esperienza di guida odierna, sono rimaste in secondo (o anche terzo) piano.

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