Nel vivace e combattuto segmento delle naked, la Yamaha MT-09 è regina da diversi anni. Cilindrata e potenza sono quelle “giuste” per offrire una guida divertente, ma non impegnativa; il look giovane e il prezzo accessibile ne hanno poi consacrato il successo. Col tempo la maxi di Iwata ha subìto aggiornamenti e migliorie, ma nella sua prima versione rappresenta ancora un ottimo acquisto se si cerca una nuda grintosa e affidabile. Quando si valuta un usato, i consigli sono sempre gli stessi: assicuratevi che siano stati eseguiti tutti i tagliandi previsti, verificate la presenza di eventuali segni di cadute e incidenti, valutate il consumo di pastiglie freno, pneumatici e trasmissione finale. Quest’ultima, in particolare, va osservata con attenzione. Non basta che i denti di corona e pignone non siano usurati: bisogna controllare che la catena non abbia maglie “grippate”, sintomo di scarsa lubrificazione. Yamaha consiglia la sostituzione a cavallo dei 25.000 km.
Sempre nella zona “bassa” della moto, occorre appurare le condizioni dello scarico. Se per i collettori è sufficiente una periodica pulizia per scongiurare ossidazioni profonde, il silenziatore richiede maggiori cure: montato sotto il motore, in posizione di difficile accesso, raccoglie molto sporco, sale e umidità che a lungo andare possono formare ruggine non solo sulla superficie. Un giro di prova è doveroso, prima dell’acquisto. Avviamenti difficoltosi a caldo o un motore che “zoppica” quando gira al minimo sono sintomi di possibili depositi carboniosi sulle farfalle del sistema di alimentazione. Si tratta di un problema lieve, che non incide sulle prestazioni e sull’affidabilità della moto: è riscontrato dalla Casa stessa, che prevede la pulizia di questi elementi al tagliando dei 10.000 km.
Per il resto, il motore è robusto e generoso. Anzi: nel corso del nostro Long Test con la Tracer 900 (che monta il medesimo propulsore), al termine dei 50.000 km di prova, il tre cilindri ha persino accresciuto la sua potenza del 5% (vedi Motociclismo 01/2017). Un breve ride test può essere utile anche per verificare la salute della ciclistica: le sospensioni devono scorrere fluidamente e non manifestare perdite dagli anelli di tenuta. Anche il link del forcellone deve essere privo di ossidazione e ben lubrificato: in caso contrario potrebbe risultare rumoroso e, cosa più grave, presentare “giochi” eccessivi, che inficerebbero la qualità e la sicurezza della guida.
Ultimo consiglio: la prima versione della MT-09, che stiamo trattando in queste righe, nasceva con l’ABS opzionale. A nostro giudizio è meglio scegliere un esemplare che ne sia dotato, sia per una questione di sicurezza, sia perché rappresenta un valore aggiunto il giorno in cui deciderete di rivenderlo.