Dentro la prima marcia, si sente un bel ‘clack', l’innesto non è di
velluto,
poi però
comincia il godimento. Basta ruotare anche di poco il
gas
e un
bellissimo battito di pistone entra sottopelle. E che
sound,
roba da brividi lungo la schiena. Mai sentita una voce così marcata
su una moto di serie.
C’è subito
tanta spinta, gentile ma forzuta, e i
rapporti lunghi
del cambio enfatizzano la pulsazione.
Aumentando il passo si scopre una
bella ciclistica e la MT-01 regala
soddisfazioni di guida che non ti aspetteresti. Sul medio-veloce si sente
meno il peso e l’interasse di 1.525 mm, di conseguenza aumenta di pari
passo il piacere. A soli
3.000 giri si viaggia a
130 km/h
abbondanti indicati. Di aria se ne prende, ma parte del busto è riparata
e per andare spediti non ci si strappa braccia e collo.
La cosa più bella, comunque, rimane
sfruttare il motore usando la coppia.
Ti ritrovi ad aprire e chiudere continuamente il gas, anche di poco e anche
se non serve, giusto per assaporare la
sensazione di potenza che
trasmette. E’ il plus della MT-01: gratifica la guida senza obbligare
a tirare le marce. Intendiamoci, quando si apre decisi arriva una bella
sostanza, ma siccome poi ci vuole forza per mandarla dove si vuole, specie
nelle esse strette, molto meglio
condurla in scioltezza pennellando
traiettorie pulite.
Molto buone le
sospensioni, soprattutto la
forcella mentre
il
monoammortizzatore ha una risposta un po’ secca.
La
frenata anteriore è potentissima. L’impianto identico a quello
della
R1 si sente.
Che invenzione questa MT-01. Un po’ custom, un po’ superbike, per
certi
versi anche cruiser ma con un
carattere decisamente naked.