Naked vera!
Arriva sul mercato italiano l’attesa versione naked della Fazer.
L’abbiamo
guidata sulle belle strade nei dintorni di Barcellona. L’estetica è
ricercata
e le caratteristiche tecniche di primo piano. Su strada poi è molto divertente.
Yamaha la propone a 7.590 euro.
Pare che tutto ad un tratto i concorrenti della Honda si siano
svegliati.
Suzuki ha pensato bene che gli oltre 15 anni di dominio
Transalp
potevano bastare ed ha realizzato la V-Strom 650. Kawasaki si è
svegliata dal “torpore” ed ha presentato in sequenza nuovi modelli
uno
più bello e performante dell’altro. Yamaha, antagonista
diretta
di Honda come numeri di vendita, durante il 2004 tenterà il
“sorpasso”
e potrebbe riuscirci se le cose dovessero andare come sperano a Gerno di
Lesmo, sede di Yamaha Motor Italia.
Nuova Fazer, nuova R1, l’enduro XT rinnovata ed
offerta
anche in versione supermotard, T-Max 500 più in forma che mai, ed
ora l’attesa “anti-Hornet”: la FZ6. Yamaha
insomma fa
sul serio ed il 2004 sarà un anno spumeggiante, all’insegna di una lotta
serrata all’ultima immatricolazione.
FZ6, dicevamo. Diamo un’occhiata alle strategie di mercato. Honda
ha recentemente presentato la CBF 600, per l’Italia nella sola
versione semicarenata per non “distrurbare” le vendite della
Hornet.
Yamaha ha fatto il contrario. La FZ6 Fazer, quella col cupolino,
c’era già, mancava la naked. Eccola qua, la FZ6, pensata,
disegnata, progettata e costruita con un occhio di riguardo
all’Italia,
Paese strategico nel conteggio delle quote di mercato a livello europeo.
Dopo averla guidata, possiamo dire che in Yamaha i “conti” se li
sono
fatti bene. La moto “c’è”. E’ bella, fuori
dagli schemi
delle naked classiche e quindi esteticamente inconfondibile: gruppo
ottico anteriore spigoloso, serbatoio generosamente dimensionato,
codino snello che sormonta gli scarichi sottosella (soluzione
ormai poco originale ma di sicuro effetto), cerchi sportivi e
pneumatici
di larga sezione ribassati. E poi strumentazione digitale e
molto piccola (quasi troppo), telaio in alluminio degno di una
supersportiva,
motore in bella vista, collettori di scarico cromati e manubrio
quasi dritto per conferire una posizione di guida più caricata
all’anteriore.
Per 7.590 euro, pensiamo proprio che Yamaha più di così non potesse
fare.
Su strada
Tranne che per il manubrio, più dritto e largo, e per
l’assenza
della semicarenatura, la FZ6 è in tutto e per tutto uguale alla
sorella Fazer.
Una volta in sella se ne apprezza subito l’unica
differenza, il
manubrio con le estremità meno chiuse e quindi più
dritto
e di conseguenza più largo, anche se di poco. Ne consegue una posizione
di guida che carica maggiormente l’avantreno regalando una grande
sensazione di padronanza della moto.
La FZ6, come la Fazer, adotta il motore della R6 rivisto
in alcuni particolari per migliorarne l’attitudine all'uso non
sportivo.
Ha una regolarità di funzionamento esemplare, si può scendere in sesta
marcia fino al regime di minimo e poi riaprire il gas senza timore
di “rifiuti” o strappi. E’ una caratteristica comune a tutti
i migliori
4 cilindri giapponesi che sulla FZ6 viene amplificata dall’ottimo
funzionamento
del sistema di iniezione elettronica. Andare a spasso sfiorando
l’acceleratore è davvero piacevole e rilassante.
Non meno appagante è l’erogazione della potenza quando si adotta
invece una guida aggressiva. Ai bassi regimi è piuttosto vuota,
comincia a “svegliarsi” intorno ai 4.000 giri, poi dai 6.000
giri
l’erogazione si irrobustisce ed a 10.000 si scatena!
La ciclistica è di alto livello, almeno per quanto riguarda il
telaio.
La taratura delle sospensioni è di compromesso, cioè va bene
per l’utente medio che comprerà la FZ6. Se si forza il ritmo
la forcella può risultare troppo cedevole e fa perdere un
po’ di rigore quando il fondo non è perfettamente liscio.
La frenata è potente, anzi rispetto alla Fazer ci è parso che al
posteriore sia anche migliorata perché non abbiamo riscontrato
la tendenza al bloccaggio della sorella semicarenata.
Un altro miglioramento riguarda la frizione che sulla naked sembra
più modulabile, laddove sulla Fazer sembrava avere un intervento
un po’ brusco.
Le gomme di primo equipaggiamento possono essere le Dunlop D252
(provate sulla Fazer, e non ci erano piaciute granché) o le Bridgestone
BT020, dal profilo bello “rotondo” e garanti di buon grip.
Trattandosi di una naked è quasi inutile dire che sul veloce, in
autostrada, è difficile tenere a lungo i 140 km/h. E’ una moto per
sgusciare
nel traffico cittadino, guizzare sulle strade ricche di curve
e in genere divertirsi in tutte le situazioni che non siano il turismo
a medio-lungo raggio. Per questo fine c’è la Fazer che in
optional
offre anche un plexiglass del cupolino rialzato.
A 7.590 euro ci si porta a casa un “bell’oggettino”,
curato nell’estetica,
un po’ meno nei particolari (ribadiamo che la “povertà” del
forcellone
poco si sposa con l’ottimo telaio), adatto al commuting quotidiano
come alla sparata del fine settimana.
E poi ci sembra proprio un’ottima base per fare una special… Pochi
mesi
di commercializzazione (da febbraio 2004) e ne vedremo davvero delle belle!