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02 February 2004

Yamaha FZ6

La naked che mancava

Naked vera!



Arriva sul mercato italiano l’attesa versione naked della Fazer. L’abbiamo guidata sulle belle strade nei dintorni di Barcellona. L’estetica è ricercata e le caratteristiche tecniche di primo piano. Su strada poi è molto divertente. Yamaha la propone a 7.590 euro.


Pare che tutto ad un tratto i concorrenti della Honda si siano svegliati. Suzuki ha pensato bene che gli oltre 15 anni di dominio Transalp potevano bastare ed ha realizzato la V-Strom 650. Kawasaki si è svegliata dal “torpore” ed ha presentato in sequenza nuovi modelli uno più bello e performante dell’altro. Yamaha, antagonista diretta di Honda come numeri di vendita, durante il 2004 tenterà il “sorpasso” e potrebbe riuscirci se le cose dovessero andare come sperano a Gerno di Lesmo, sede di Yamaha Motor Italia.
Nuova Fazer, nuova R1, l’enduro XT rinnovata ed offerta anche in versione supermotard, T-Max 500 più in forma che mai, ed ora l’attesa “anti-Hornet”: la FZ6. Yamaha insomma fa sul serio ed il 2004 sarà un anno spumeggiante, all’insegna di una lotta serrata all’ultima immatricolazione.
FZ6
, dicevamo. Diamo un’occhiata alle strategie di mercato. Honda ha recentemente presentato la CBF 600, per l’Italia nella sola versione semicarenata per non “distrurbare” le vendite della Hornet. Yamaha ha fatto il contrario. La FZ6 Fazer, quella col cupolino, c’era già, mancava la naked. Eccola qua, la FZ6, pensata, disegnata, progettata e costruita con un occhio di riguardo all’Italia, Paese strategico nel conteggio delle quote di mercato a livello europeo.
Dopo averla guidata, possiamo dire che in Yamaha i “conti” se li sono fatti bene. La moto “c’è”. E’ bella, fuori dagli schemi delle naked classiche e quindi esteticamente inconfondibile: gruppo ottico anteriore spigoloso, serbatoio generosamente dimensionato, codino snello che sormonta gli scarichi sottosella (soluzione ormai poco originale ma di sicuro effetto), cerchi sportivi e pneumatici di larga sezione ribassati. E poi strumentazione digitale e molto piccola (quasi troppo), telaio in alluminio degno di una supersportiva, motore in bella vista, collettori di scarico cromati e manubrio quasi dritto per conferire una posizione di guida più caricata all’anteriore. Per 7.590 euro, pensiamo proprio che Yamaha più di così non potesse fare.

Su strada




Tranne che per il manubrio, più dritto e largo, e per l’assenza della semicarenatura, la FZ6 è in tutto e per tutto uguale alla sorella Fazer.
Una volta in sella se ne apprezza subito l’unica differenza, il manubrio con le estremità meno chiuse e quindi più dritto e di conseguenza più largo, anche se di poco. Ne consegue una posizione di guida che carica maggiormente l’avantreno regalando una grande sensazione di padronanza della moto.
La FZ6, come la Fazer, adotta il motore della R6 rivisto in alcuni particolari per migliorarne l’attitudine all'uso non sportivo. Ha una regolarità di funzionamento esemplare, si può scendere in sesta marcia fino al regime di minimo e poi riaprire il gas senza timore di “rifiuti” o strappi. E’ una caratteristica comune a tutti i migliori 4 cilindri giapponesi che sulla FZ6 viene amplificata dall’ottimo funzionamento del sistema di iniezione elettronica. Andare a spasso sfiorando l’acceleratore è davvero piacevole e rilassante.
Non meno appagante è l’erogazione della potenza quando si adotta invece una guida aggressiva. Ai bassi regimi è piuttosto vuota, comincia a “svegliarsi” intorno ai 4.000 giri, poi dai 6.000 giri l’erogazione si irrobustisce ed a 10.000 si scatena!
La ciclistica è di alto livello, almeno per quanto riguarda il telaio. La taratura delle sospensioni è di compromesso, cioè va bene per l’utente medio che comprerà la FZ6. Se si forza il ritmo la forcella può risultare troppo cedevole e fa perdere un po’ di rigore quando il fondo non è perfettamente liscio.
La frenata è potente, anzi rispetto alla Fazer ci è parso che al posteriore sia anche migliorata perché non abbiamo riscontrato la tendenza al bloccaggio della sorella semicarenata.
Un altro miglioramento riguarda la frizione che sulla naked sembra più modulabile, laddove sulla Fazer sembrava avere un intervento un po’ brusco.
Le gomme di primo equipaggiamento possono essere le Dunlop D252 (provate sulla Fazer, e non ci erano piaciute granché) o le Bridgestone BT020, dal profilo bello “rotondo” e garanti di buon grip.
Trattandosi di una naked è quasi inutile dire che sul veloce, in autostrada, è difficile tenere a lungo i 140 km/h. E’ una moto per sgusciare nel traffico cittadino, guizzare sulle strade ricche di curve e in genere divertirsi in tutte le situazioni che non siano il turismo a medio-lungo raggio. Per questo fine c’è la Fazer che in optional offre anche un plexiglass del cupolino rialzato.
A 7.590 euro ci si porta a casa un “bell’oggettino”, curato nell’estetica, un po’ meno nei particolari (ribadiamo che la “povertà” del forcellone poco si sposa con l’ottimo telaio), adatto al commuting quotidiano come alla sparata del fine settimana.
E poi ci sembra proprio un’ottima base per fare una special… Pochi mesi di commercializzazione (da febbraio 2004) e ne vedremo davvero delle belle!
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