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Xcell, il prototipo a idrogeno che regola la posizione di guida elettricamente

Si tratta di un prototipo realizzato dallo studio di design X-Idea: Xcell si presenta come un concetto di stile con delle soluzioni tecniche di primissimo livello. Ad esempio, la sospensione anteriore che si rifà alla Bimota Tesi, oppure la posizione di guida regolabile elettricamente

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La moto a idrogeno pare ancora come un concetto utopistico, anche se durante l’ultimo Eicma abbiamo visto come Kawasaki ci stia pensando seriamente. Sebbene le prime applicazioni concrete è ancora solo su dei prototipi, il tema è ancora caldo e discusso: proprio per questo lo studio di design X-Idea, situato a Shanghai, si è dedicata alla creazione di un progetto futuristico... a idrogeno.

Si chiama XCell e si presenta con la cella combustibile a idrogeno come elemento portante della moto, con la sospensione posteriore direttamente infulcrata ad essa. La trasmissione finale collegata al motore – ovviamente elettrico – è a cinghia. Il cannotto di sterzo è installato sulla parte anteriore della cella combustibile, per usare un sistema di sospensione anteriore simile a quello della Bimota Tesi. La carenatura anteriore, che ha spazio per quattro “cartucce” di idrogeno non specificate, è posta sopra di essa come fosse uno scooter. Quasi senza soluzione di continuità, X-Idea ha realizzato il posto guida alla fine del quale ci sono tre “buchi” che sembrano poter trasportare cartucce sostitutive. Davanti, invece, il manubrio si sviluppa in orizzontale, con il display posto al centro. Uno dei punti forte della Xcell è proprio la posizione di guida che può essere modificata elettronicamente nell’ergonomica: le pedane si muovono lungo un asse diagonale, per passare dalla guida sportiva a quella rilassata, così come il manubrio si sposta in alto o in basso.


Non solo un mero esercizio di stile, ma anche qualche dato tecnico. Le quattro cartucce dovrebbero permettere una autonomia di 200 km per una velocità massima di 200 km/h. il tutto emettendo soltanto…H2O! L’idea di creare delle cartucce di idrogeno da poter rimuovere e risolvere il problema della “ricarica” è condivisa anche da Kawasaki. Anche lo scooter Mobi-Ion è realizzato con la medesima tecnologia, anche se è un prototipo.

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