Pole position per Rea, in virtù della Superpole Race vinta ai danni di Razgatlioglu. L'inglese parte bene, ma non quanto Van der Mark: il pilota Yamaha si porta in testa mettendo dietro la coda della R1 tutti quanti. Chi, invece, scatta male è Scott Redding, che perde alcune posizioni e si trova quinto al termine del primo giro. La gara è da subito combattuta: Razgatlioglu, Lowes, Sykes e Baz dimostrano un ottimo passo di gara e si danno battaglia a suon di sorpassi. Al terzo passaggio un contatto mette fuori gioco Haslam e Rinaldi, che sono costretti ad accodarsi perdendo tempo prezioso. Fa meglio Alvaro Bautista, che resta nella top 10 senza perdere il gruppo di testa. L'impressione è quella di vedere i top rider tenere a bada le gomme in vista della ricerca di uno strappo a fine gara, con Jonathan Rea in fase di gestione. A dimostrarlo sono i tempi, decisamente alti per il potenziale dimostrato durante il week end dai primi della classe. A rompere il ghiaccio è Loris Baz, che attacca e sorpassa il numero 1 per cercare uno strappo. Allo stesso tempo, un contatto tra Lowes e Razgatlioglu relega all'ottava posizione il turco. Nel gruppo di testa Ducati vede finalmente anche Chaz Davies, in ombra durante le precedenti gare. Tuttavia, la gara sembra una questione a due tra Yamaha e Kawasaki, complice anche la performance sottotono del pilota BMW: a metà gara Sykes è 11°. La gara è in ogni caso combattutissima, con ben 7 piloti racchiusi in meno di 1 secondo a 5 giri dalla fine. Nelle ultime tornate i tempi si abbassano e arriva il colpo di scena: Razgatlioglu ha un problema tecnico e rallenta vistosamente, portando largo anche Loris Baz. Gli ultimi passaggi sono un continuo botta e risposta tra Alex lowes e Jonathan Rea, ma alla fine la grinta premia il numero 22. Sul podio con i piloti Kawasaki sale ancora Scott Redding, che guadagna punti preziosi grazie alla costanza dimostrata durante tutto il week end australiano.