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WDW 2022, la festa che ci voleva

Caldo, tanto caldo. Eppure tante, tantissime Ducati all'undicesima edizione del World Ducati Week targato 2022 che hanno reso la costiera romagnola il centro della passione ducatista, a quattro anni dall'ultima edizione del 2018. Un programma fitto di eventi, piloti a ogni angolo del Misano World Circuit e una Lenovo Race of Champions che ha emozionato come una gara vera

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World Ducati Week 2022

Toccando ferro (ma in questo caso valgono anche l’acciaio e l’alluminio) ci si vede tra due anni: è domenica pomeriggio, il World Ducati Week 2022 è appena terminato. I più precisi sono già in strada con i fari della propria Ducati puntati verso casa, soprattutto quelli venuti da oltralpe se non anche oltre Manica. Altri, invece, se la prendono con più calma: vogliono godersi quella piacevole sensazione che rimane sulla pelle e nel cuore dopo che sai di aver vissuto un superweekend, dove hai dato tutto e hai ricevuto tanto. Altri ancora sono semplicemente “sfatti” per mettersi subito in sella alla propria moto sotto un sole dannatamente accecante che ha martellato "38 alto" per tutto il fine settimana romagnolo (e non solo).

Questa “tre giorni” è stata un vero tripudio al Rosso, inteso non solo come colore (ormai di Ducati se ne vendono tante anche bianche, nere, opache) ma soprattutto come filosofia e passione motociclistiche, una sportività che ribolle nel sangue anche sotto un sole cocente che non ha fatto altro che infiammare ancor di più la voglia di condividere un amore per le due ruote con tutte le persone presenti.

Perché alla fine Ducati è famiglia. Non in senso stretto del termine, ma come atmosfera. Tante Case hanno il proprio raduno mondiale, ma sono davvero pochissimi quelli in cui ti senti di far parte di qualcosa di grande e coinvolgente, anche se sei uno nuovo. Può sembrare una banalità, ma è così. E se avete partecipato a un WDW, sapete di cosa stiamo scrivendo.

Anche se non si è fanatici del marchio, il World Ducati Week resta un evento cui partecipare almeno una volta, non fosse altro per la cascata di eventi adrenalinici che si susseguono durante le giornate del venerdì e del sabato. Il programma è un continuo di cose da fare: la mega parata del venerdì sera, i tour in moto, gli stuntman, le prove libere, la possibilità di testare di proprio pugno le moto della gamma, l’angolo DRE con i corsi di guida su strada e su terra con le DesertX, la gara con le e-MTB, il giro d'onore (con Troy Bayliss in sella alla 750 Supersport di Paul Smart che nel 1972 vinse la 200 Miglia di Imola), la quantità esagerata di piloti disponibili per talk, foto, autografi e - per i più fortunati - anche due chiacchiere vis à vis, il container con la moto da scoprire (la rinnovata Scrambler che verrà svelata più avanti con l'avvicinarsi di Eicma22), lo Scrambler Beach Party presso il Samsara Beach di Riccione con il djset e la Rustida del sabato sera, il mega barbecue organizzato lungo il rettilineo del circuito.

E poi, la gara delle gare del sabato, la Lenovo Race of Champions, con 21 piloti tra quelli della MotoGP, della SBK e della SuperSport che si sono sfidati in sella alle Panigale V4S e V2 di serie. Otto giri tra le curve del circuito mondiale di Misano, spalti gremiti e una griglia di partenza da spavento per i nomi presenti: Bagnaia, Bezzecchi, Pirro, Marini, Bastianini, Zarco, Miller, Martin, Rinaldi, Bassani, Di Giannantonio, Bernardi, Petrucci, Ottl, Bautista, Spinelli, Caricasulo, Kofler, Fuligni, Bayliss (figlio) e De Rosa.

L’ha vinta un solare Pecco Bagnaia, che ha stampato anche un giro record di 1:35.886, stesso tempo fatto da Pirro nel CIV con la Panigale da gara e a 2 secondi e mezzo dalla pole position registrata a Misano in SBK da Alvaro Bautista (1:33.328), a tutta dimostrazione della manetta che contraddistingue il pilota piemontese (e i piloti della MotoGP in generale).

Mi sono divertito tantissimo questo pomeriggio - ci racconta Pecco -. Aver potuto gareggiare davanti a tutto il pubblico dei Ducatisti è stato emozionante e mi ha motivato a spingere al massimo per poter offrire loro uno spettacolo unico. Ovviamente, vincere dà sempre molto gusto! È stato bellissimo e ringrazio tutti i tifosi per il loro calore e la passione che ci trasmettono!".

Luca Marini e Marco Bezzecchi hanno poi completato il podio tutto GP, con Miller, Bastianini e Martin che hanno chiuso il primo sestetto. Poi, Bassani (che ha festeggiato il suo 23° compleanno), Zarco, Di Giannantonio e Bernardi (SS) a completare la top ten. Se non eravate "dei nostri", vi siete persi la gara ma volete assaporare la tensione e l'importanza che i piloti hanno dato alla Race of Champions, potete godervi la gara nel video che trovate qui sotto.

Ah, le moto che sono state protagoniste dell'evento, tutte con le livree originali dei singoli piloti e con la piastra di sterzo superiore che riporta il nome del rider stampato a laser, da oggi sono in vendita. Ventuno moto da campione per una giornata mondiale.

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