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Vyrus Alyen, extraterrestre dal cuore Ducati

L’ultima nata della factory italiana Vyrus è la Alyen, una moto sportiva dalle linee futuristiche. Il motore Ducati Superquadro di 1.285 cc (più di 200 CV) è incastonato in un telaio a omega in magnesio. Il forcellone anteriore ha sistema di sterzata integrato nel mozzo

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Vyrus Alyen

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In questi giorni, purtroppo, anche qui vi parliamo spesso di virus, un virus che sta mettendo in difficoltà il mondo intero. Ora però vogliamo parlarvi di un altro tipo di virus… o meglio, di Vyrus, la factory di Ascanio Rodorigo (ex tecnico Bimota) che dal 2001 crea moto esclusive e prestigiose.

Proprio in questi giorni, infatti, Vyrus ha tolto i veli alla sua ultima creazione, la Alyen, una moto dalle linee a dir poco futuristiche spinta dal bicilindrico a L Ducati Superquadro. L’ultima creazione della Factory italiana arriva forse in un momento non proprio indicato per il suo nome, ma ammettiamo che l’estetica lascia di stucco e alcune soluzioni tecniche utilizzate sono molto interessanti.

La Alyen è spinta dal motore bicilindrico a L di 90° Ducati Superquadro di 1.285 cc in grado di erogare una potenza massima di 205 CV a 10.500 giri/min. Il telaio è a omega in magnesio, e lavora abbinato ad un forcellone monobraccio posteriore e uno bibraccio anteriore -in stile Bimota- che racchiude il sistema di sterzo. Quest’ultimo, denominato HWSS (Hydraulic Wired Steering System), è composto da due cavi in acciaio legati alle estremità del manubrio che scendono lungo il forcellone anteriore e collegati rispettivamente ai lati della ruota.

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Vyrus Alyen

L’insieme serbatoio (da 11 litri), telaietto reggisella e codino è interamente realizzato in carbonio e ha funzione autoportante. In carbonio anche i cerchi Rotobox “Bullet” da 17’’ a 10 razze di 5 mm di spessore, equipaggiati con pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa 120/70-17 e 200/60-17. La sella è in pelle cucita a mano e si trova a 800 mm dal suolo. Due le opzioni disponibili per fermare la moto: dischi carbonceramici o dischi Brembo T-drive di 320 mm “pista bassa” derivati dalla SBK, entrambi morsi da pinza Brembo GP4 RR Monoblocco. Nulla è stato dichiarato sulla scelta delle sospensioni, ma a giudicare dalle foto sembrano unità Öhlins.

Anche utte le sovrastrutture sono realizzate in carbonio e richiamano nelle linee (firmate Adrian Morton, designer delle attuali MV Agusta) un “alieno”, con alette aerodinamiche -chiamarle alette in questo caso forse è un po’ riduttivo- poste ai fianchi del radiatore e persino sui paramani (che includono gli indicatori di direzione, a LED). In carbonio anche i terminali di scarico, due, a forma di un grande imbuto squadrato, posti in alto dietro alla sella.

La nuova Vyrus Alyen verrà realizzata in soli 20 esemplari. Il suo prezzo non è stato diffuso, ma immaginiamo che questa moto non sia “per tutti”.

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Vyrus Alyen

Motore: Ducati, 4 Tempi, 2 cilindri a L di 90° con distribuzione desmodromica

Alesaggio: 116 mm

Corsa: 70,8 mm

Cilindrata 1.285 cc

Rapporto di compressione: 11,3: 1

Lubrificazione forzata

Raffreddamento a liquido

Potenza: 205 CV a 10.500 giri/min

Sei marce

Frizione: in bagno d’olio

Iniezione elettronica

Sospensioni: Push rod Twin Pivot Vyrus

Telaio: doppio omega in magnesio combinato ad un corpo in carbonio autoportante

Sistema di sterzo: Vyrus Hydraulic Wired Steering system

Inclinazione cannotto di sterzo: da 17 a 25°

Avancorsa: da 84 a 112 mm

Pneumatico anteriore: 120/70 ZR 17

Pneumatico posteriore: 200/60 ZR17

Capacità serbatoio: 11 lt

Interasse: 1.575 mm

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Vyrus Alyen

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