Il bello del grosso mono
Il protagonista della Valico è proprio il monocilindrico. Chi ha amato le classiche enduro “seiemmezzo”, sarà di parte, ma è innegabile il carattere di questo propulsore: si avvia prontissimo e fa subito sentire la sua presenza, un consistente abbraccio vibrante che avvolge soprattutto la sella ed è avvertibile anche sul manubrio e sulle pedane.
Inizialmente può dare un po’ di fastidio, soprattutto a chi è abituato a certi pluricilindrici “elettrici”, ma ci si abitua presto: sono buone vibrazioni, e indolenziscono solo dopo lunghe sessioni di guida.
Poi si fa perdonare subito: trotterella vivace fin dai 2.000 giri/min, dove già eroga 13 CV e risponde vivace e senza rifiuti a ogni chiamata del gas. È una goduria avere questa prontezza di spinta a regimi così bassi, permette in un attimo di trarsi d’impaccio nel traffico ma anche di divertirsi negli altri frangenti, fino a farti provare un gran gusto quando lo sfrutti a fondo lavorando di coppia.
L’intervallo di regimi ideale va dai 2.000 ai 6.000 giri/min, soglia oltre la quale la spinta inizia a scemare ed è inutile insistere cercando l’allungo. La zona rossa è a 6.500 giri/min. Colpisce positivamente anche il reparto trasmissione: la frizione è morbida, stacca puntuale e anche il cambio ha innesti precisi. La frenata è buona, i due dischi anteriori Nissin rispondono con un discreto mordente solo se si insiste sulla leva, ma garantiscono una buona modulabilità.
L’ABS a doppio canale si attiva subito al posteriore, come di regola, facendo pulsare il comando a pedale, mentre all’anteriore interviene solo in caso di grip veramente scarso; per la guida in fuoristrada c’è la possibilità di escluderlo semplicemente agendo sul pulsante al manubrio.
Bella guida sull’asfalto
Tra le curve la nostra Valico si comporta in modo egregio. Una volta fatta l’abitudine alla posizione di guida “dentro” alla moto, che limita gli spostamenti in sella, il feeling cresce velocemente, grazie all’equilibrio della ciclistica che permette subito di tenere un buon ritmo. Nella prima fase della frenata la forcella affonda e occorre essere dolci nei cambi di direzione per limitare i trasferimenti di carico, ma la precisione in ingresso è ottima e si può affondare in piega tranquillamente e senza temere di toccare pedane o cavalletto grazie all’ampia luce a terra, contando sempre sull’ottimo appoggio degli pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR, dalla faccia “off” ma dall’anima molto “on”.
Anche sul veloce il rigore direzionale è ineccepibile: la 650DSX disegna lunghi curvoni mantenendo senza alcuna correzione la linea impostata, e la buona escursione e progressività delle sospensioni permette di digerire senza problemi le buche e gli avvallamenti mantenendo il giusto assetto. Al netto delle già citate vibrazioni, avvertibili specialmente ai medi regimi, il comfort è buono: la sella è piuttosto dura ma la protezione aerodinamica è efficace, grazie al lavoro del parabrezza, che posizionato tutto alto lascia scoperte solo parte delle spalle.
Se la cava sullo sterrato
Abbiamo portato la Valico a spasso per lunghi sterratoni di campagna, giusto per capire se può essere una valida compagna di viaggio anche nell’offroad: la DSX ci ha assecondato senza problemi, anzi.
In piedi sulle pedane ci troviamo a meraviglia poiché la posizione naturale è garantita dal manubrio alla giusta altezza, dalla zona mediana ben rastremata e dal serbatoio, che non crea interferenze con le gambe. Ci si ritrova così a fare lunghe spazzolate in controsterzo con grande facilità, aiutati dalla prontezza e progressività del motore e dalla bella presa delle gomme Pirelli, ottime anche sullo sterrato, a patto di evitare tratti fangosi.
La 650DSX è una crossover, quindi non ci stupiamo se il peso si avverte nelle manovre e nei passaggi più impegnativi, è naturale, e le sospensioni, che non sono paragonabili a quelle di un’enduro specialistica, mostrano qualche ovvio limite quando la velocità sale e si affrontano sterrate con sassi e buche. Ma basta farsi passare i bollenti spiriti e tutto torna sotto controllo, la Valico non si tira indietro se ci sono delle difficoltà: anche nei passaggi più difficili, con canaloni o pietre, la seduta bassa permette di assestare qualche “pestone” per uscire rapidamente da un’eventuale impasse.
Domanda finale: la Valico 650DSX è l’erede delle mitiche enduro monocilindriche di una volta? Ni. La generosità del motore e una certa attitudine fuoristradistica sono simili, ma la Voge è meno basica e sportiva delle progenitrici, anche se crediamo che partire per un weekend forti di dotazioni al passo con i tempi, e magari con un set di valigie e topcase in alluminio (optional a 950 euro), sia forse meno romantico ma ugualmente godibile.