Scott Wine, Presidente e CEO di Polaris, ha annunciato la volontà del gruppo americano di cessare la produzione delle moto del brand
Victory Motorcycles a causa della sua scarsa redditività. Il Marchio statunitense, nato quasi 18 anni fa, ha già iniziato il suo processo di liquidazione delle scorte, ma continuerà a fornire ai possessori di una moto Victory il servizio relativo alla garanzia sui propri modelli, nonchè la possibilità di acquistare le parti di ricambio per i prossimi 10 anni. Alla base della scelta c’è la volontà di Polaris di concentrarsi sul Brand
Indian (nel portafogli Polaris dal 2011), sul Marchio “a tre ruote” Slingshot e sulla produzione di moto a emissioni zero, queste ultime già nell’orbita d’interesse di Polaris dall’
acqusito di Brammo (leader nel settore della produzione di motori elettrici), avvenuto nel 2015.
Ecco le parole di Scott Wine:
“Questa è stata una decisione incredibilmente difficile per me, per la mia squadra e per l’intero Consiglio di Amministrazione Polaris. Nel corso degli ultimi 18 anni, abbiamo investito non solo le risorse fisiche ed economiche, ma i nostri cuori e le nostre passioni e siamo oggi estremamente orgogliosi di quello che il nostro team è stato in grado di compiere. Fin dall'inizio, i nostri uomini hanno progettato e prodotto quasi 60 modelli di Victory che sono stati onorati con 25 dei migliori riconoscimenti del settore. L'esperienza, la conoscenza, le infrastrutture e la capacità che abbiamo costruito in questi 18 anni ci ha dato la fiducia necessaria per acquisire e sviluppare il marchio Indian Motorcycle, quindi vorrei esprimere la mia gratitudine a tutti coloro i quali hanno permesso tutto questo. Il nostro obiettivo è quello di una crescita redditizia, e in un contesto di risorse limitate, questa mossa ci permette di ottimizzare e allineare le risorse. In definitiva, questa decisione aiuterà nell’innovazione di un prodotto leader del settore, fondamentale per la nostra strategia, promuovendo la crescita a lungo termine e una maggiore valore per gli azionisti”.