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Vespa Primavera: i consigli per scegliere un buon usato

La Vespa Primavera è gettonatissima e si svaluta pochissimo, in virtù del suo fascino senza tempo e della richiesta sempre altissima. Se avete la fortuna di trovare un esemplare usato in buone condizioni, sono pochi gli interventi da fare e i difetti da controllare

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Il nome Primavera ricalca quello di un mito degli anni Settanta, ma non è solo per questo che la Vespa “piccola” sia così gettonata. Lo stile inconfondibile e la meccanica robusta ne hanno fatto un bestseller negli ultimi sette anni, apprezzato da una varietà di utenti. Due le cilindrate disponibili: 125 e 150 (con il motore i-get condiviso con gli altri scooter della famiglia Piaggio), ma la prima è di gran lunga la più venduta (nel 2020 sono 2381 le Primavera 125 immatricolate in Italia, contro i 543 esemplari di 150 cc). Sostanzialmente invariata dal suo debutto (avvenuto nell’autunno del 2013), vede come più significativo aggiornamento l’introduzione di serie dell’ABS a partire dal 2018. Nella valutazione di un acquisto usato il nostro consiglio è dunque di prediligere i modelli più recenti, proprio in virtù della presenza di questo importante dispositivo di sicurezza. Per il resto, la Vespa Primavera non ha grandi punti deboli cui prestare attenzione. L’importante è, come al solito, che tutti i tagliandi siano stati eseguiti dal precedente proprietario. Il motore i-get non “mangia” olio e questo, se da un lato rappresenta un vantaggio, dall’altro può portare l’utente a dimenticarsi i controlli. Piaggio comunque raccomanda, ogni 5.000 km, un check del livello del lubrificante, con eventuale rabbocco. Altra dritta: verificate la solidità del braccio oscillante della sospensione posteriore, che sorregge anche il motore. Si tratta di un’operazione alla portata di tutti: basta sollevare un po’ e scuotere il veicolo tenendolo dal maniglione posteriore, per accertarsi che i cuscinetti non abbiano “gioco”. Trattandosi di uno scooter cittadino, se il precedente proprietario ha affrontato con troppa frequenza e veemenza marciapiedi, pavé, buche, etc. può accadere che il giunto si rovini o consumi prematuramente. Sempre alle intemperanze nella guida di chi vi ha preceduto si può attribuire un non perfetto funzionamento della frizione. La grande varietà degli utenti Vespa, infatti, annovera anche scooteristi inesperti, che magari sono soliti guidare con i freni sempre un po’ tirati e il gas aperto. Vi bastano però pochi metri per verificare il buon funzionamento della frizione. Se rumoreggia o fatica ad attaccare, potrebbe essere solo sporca. In questo caso è sufficiente una attenta operazione di pulizia dei dischi che, c’è da dirlo, sono comunque robusti: la necessità di sostituire questi componenti è rara. Infine ispezionate la carrozzeria, che è solidale con il telaio in metallo: sulla Vespa più che su altri scooter è prioritario accertarsi che non ci siano segni di cadute o incidenti, che non rovinerebbero solo l’aspetto estetico, ma anche quello funzionale. Inoltre, se su altri mezzi è sufficiente sostituire una cover di plastica, in questo caso bisogna ricorrere ad un lavoro di carrozzeria più dispendioso per ripristinare evidenti segni di impatto. Se trovate dunque un esemplare in ordine, avrete tra le mani una icona senza tempo, che si svaluterà poco con il passare degli anni e che – in un futuro nemmeno troppo lontano – potrebbe diventare oggetto da collezione, così come lo sono oggi le Vespa Primavera degli anni Settanta.

• 2014-2015 da 1.800 a 2.100 euro

• 2016-2017 da 2.200 a 2.800 euro

• 2018-2020 da 2.800 a 3.500 euro

Il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti non riporta informative tecniche riguardo la Vespa Primavera degli anni 2014-2020.

• Leva freno destra 11,30 euro

• Leva freno sinistra 14,90 euro

• Specchietti (cad.) 45,00 euro

• Silenziatore 582,00 euro

• Batteria 69,50 euro

• Pastiglie freno ant. 35,60 euro

• Ganasce freno post. 21,20 euro

• Kit cinghia e rulli variatore 61,00 euro

• Kit frizione 97,80 euro

• Filtro aria 12,00 euro

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