In sella la posizione è più quella di una naked stradale che di una cruiser. Seduta bassa, manubrio largo e ben distanziato dal busto, che rimane in posizione eretta. Comode (e curiose) le doppie pedane. Entrambi i poggiapiedi che vedete in foto sono infatti per il pilota: due in linea con la sella, due avanzati. Si può decidere di tenere una posizione di guida più aggressiva, con i piedi arretrati, oppure più rilassata, allungando le gambe in avanti. Seppur dotata di sella per il passeggero, la TS è pensata per il solo pilota. In questa configurazione per lo meno. La moto è infatti completamente personalizzabile e il cliente può decidere di installare un telaietto posteriore più robusto in grado di ospitare una seconda persona e le borse. I primi metri sono qualcosa di molto strano. La massiccia e pesante ruota posteriore, unita ad un generoso pacco batterie in mezzo alle gambe che alza il baricentro della moto, si fanno sentire. La TS è impacciata nelle manovre. Alle basse velocità, poi, l’angolo del cannotto di sterzo molto chiuso la rende nervosa. Nelle rotonde va un po’ tenuta in equilibrio, si ha la sensazione che lo sterzo possa chiudersi da un momento all’altro e che il peso della batteria voglia buttarvi all’interno della curva.
Ma quando si superano i 40 km/h la musica cambia. La TS corre dritta per la sua strada e guadagna un’ottima stabilità. Certo, l’agilità non è la sua carta vincente. Ma non è nemmeno un plinto di cemento come si potrebbe pensare guardandola. L’appoggio in curva non manca e la moto – ora – trasmette fiducia per godersi le curve. La cosa più gustosa, però, è il motore. Prima di partire, i tecnici Verge ci consigliano di iniziare dalla mappa “Eco”, la più tranquilla, con il 50% della potenza disponibile e la frenata rigenerativa impostata a metà. E pensando a quei 1.000 Nm di coppia dichiarati, gli diamo retta. Già così il motore è esuberante. Saltella un minimo all’attacco del “gas” per via del TC che taglia la potenza (ma si tratta di una configurazione software a cui la Casa dice di aver già trovato rimedio), poi spinge subito in maniera vigorosa e continua.
L’altro aspetto che ci colpisce è che è ancor più silenzioso di una già cheta moto elettrica. Senza cinghia né catena, non c’è assolutamente nessun rumore quando si è in movimento. Si percepisce solo il rotolamento degli pneumatici sull’asfalto. La mappa Max (100% di potenza e 100% di frenata rigenerativa) è qualcosa che strappa anche più di un sorriso. Spalanchi il gas, nei primi metri ti sembra che non succeda nulla, ma non fai in tempo a finire di formulare il pensiero che una fionda gigante ti proietta in avanti. L’accelerazione che si ha a partire dai 30-40 km/h è qualcosa di impressionante. Ti obbliga a puntare bene i piedi sulle pedane e tenerti aggrappato al manubrio con tutte le tue forze. Peccato che vicino al limite di velocità autostradale inizino dei fastidiosi ondeggiamenti dell’avantreno. Oltre alle mappe “Eco” e “Max”, sono disponibili anche la “Highway” (75% della potenza massima e frenata rigenerativa bassa) e la “Custom”, completamente personalizzabile. Rimane un dubbio relativo al motore nella ruota: le continue vibrazioni e gli scossoni a cui è sottoposto, senza contare le possibili infiltrazioni di acqua e di sporco, ne mineranno l’affidabilità? I tecnici della Casa ci rassicurano: durante le decine di migliaia di km di test, non hanno mai riscontrato problemi in questo senso. Per via delle misure imponenti, e delle sospensioni tarate troppo dure, la città non è di certo l’habitat prediletto della TS. Il vantaggio e che non c’è nessun componente meccanico che scalda, e con la frenata rigenerativa impostata al massimo ci si può dimenticare l’uso dei freni (che sono entrambi e manubrio, e molto efficaci). Una volta settato il cervello su “sto guidando una moto elettrica” basta lasciare l’acceleratore qualche metro prima del solito per fermarsi, a tutto vantaggio della batteria, che guadagna qualche chilometro di autonomia. A tal proposito, non abbiamo potuto verificare la distanza massima percorribile, in quanto abbiamo avuto a disposizione questo prototipo solo per poche ore, ma possiamo dirvi che quanto dichiarato dalla Casa dovrebbe corrispondere alla realtà. Per questa prima presa di contatto abbiamo percorso circa 60 km, tra città e strade extraurbane e al termine della prova la batteria è scesa di circa il 25%. I 200 km di autonomia sono quindi possibili, a meno che non pretendiate di farli tutti full gas! A questo punto siamo davvero curiosi di provare la Verge TS nella sua versione definitiva: una volta corretti i difetti riscontrati sul prototipo, potrebbe rivelarsi un mezzo molto divertente. L’unico freno all’acquisto potrebbe essere il prezzo di 30.750 euro, non certo accessibile, ma allineato con la concorrenza.