Chioggia
Il cielo sulla laguna è immenso. Sottile
all’orizzonte la linea di terra punteggiata dai campanili. Calmo il mare
inquadrato dalle paline che segnano i canali di navigazione. Salmastro
il profumo nell’aria, lieve la brezza.
Chilometraggio: 95 km
Tipo di fondo: asfalto in buone
condizioni
Periodo consigliato: primavera
Dedicato a: chi vuole perdersi in
una dimensione meno turistica della laguna più famosa del mondo
Le prime giornate di primavera, meglio
se in settimana, sono l’ideale per andarsene a spasso tra terra e
mare,
un po’ su strada e un po’ con i traghetti tra isola e
isola
in compagnia di chi lavora sulla terra ma continua a vivere sulle isole,
dei marittimi, dei pochi turisti. Si parte da Chioggia, una bella
cittadina lagunare, con bei palazzi, con le case dei pescatori e
i canali ingombri delle barche da pesca: c’è tanta gente in giro,
pescatori che al momento non lavorano e molti i turisti.
Un bel sole splende nel cielo limpido
ma fa ancora fresco e dopo un giro a piedi per l’ampio corso e per i
canali
laterali è l’ora di dirigersi all’imbarcadero. Non c’è
traghetto
per Pellestrina ma un battello che carica solo due moto e
non si prenota, si arriva e se c’è posto si parte, se no si aspetta.
Durante
la settimana i motociclisti sono pochi e così è facile parcheggiare
la moto sul ponte. Il portellone si chiude con un secco rumore metallico
e il battello vibrando si avvia sempre più veloce trascinando una
bella onda a mezzo scafo. Chioggia sparisce, solo terre basse
all’orizzonte,
la gente abituata al tragitto legge o chiacchiera, chi ci viene per la
prima volta si perde a osservare questo cielo e questo mare che hanno generato
Venezia, un miraggio in questo paesaggio di acque melmose, di canneti,
di voli di uccelli di palude.
Pellestrina
Si arriva presto a Pellestrina, una delle due lunghe isole che
chiudono
la laguna: il villaggio è di case basse allineate lungo il molo
con le barche da pesca, non è bello come ad esempio Burano ma c’è
un’atmosfera quieta, fuori dal tempo, ci si sente
fuori dal
mondo.
C’è calma, la gente di qui dice che è meglio del Lido e c’è da
credergli
anche se è normale l’amore per il luogo in cui si è sempre vissuto.
Salendo
sul murazzo che protegge l’isola dal mare, si scorge un caos di sassoni
ingombri di rami secchi e bottiglie ma anche una lunga
spiaggia:
in estate viene tenuta in ordine e l’acqua è la più pulita della laguna,
non c’è il Po, non il Brenta, non il Sile che portano schifezze, qui
c’è
solo mare, aperto.
Si risale in moto e si fila veloce per il rettilineo che porta all’altra
estremità dell’isola, la strada è bassa sulle acque che scoprono
isolette di fango e canne, volano i gabbiani mentre gli aironi
beccano nel fango e si alzano in volo bianchissimi appena ci si avvicina.
Poco dopo un vero traghetto carica la moto e le auto in fila ad aspettare;
dopo un quarto d’ora di navigazione, mentre a sinistra appare il
campanile
di S. Marco, si arriva all’isola di Lido.
Venezia
La strada corre rettilinea sulla riva verso terra, si avvicina
Venezia,
sull’altro lato ci sono le spiagge, il lido di
Malamocco e
il vero Lido, già famoso ai primi del Novecento.
L’abitato di Lido
infatti è pieno di villette d’epoca e di una certa
infrastruttura
turistica e residenziale: a Venezia costa troppo abitare e la gente viene
qui, veneziani, mestrini e chi lavora in zona.
C’è un po’ la seccatura del traghetto, soprattutto
d’estate quando
è sempre pieno, però si vive bene. Qui non c’è
quell’atmosfera
fuori dal tempo di Pellestrina, c’è un bel via vai.
In primavera non c’è il traghetto per punta Sabbioni, la lingua
di terra che chiude la laguna a nord, verso Jesolo (c’è da giugno
a settembre) e così bisogna prendere il traghetto per Venezia e
da qui quello per punta Sabbioni. Ci si adegua un po’ contrariati,
sbagliando,
perché di lì a poco il traghetto regala una delle più belle visioni
di Venezia: il traghetto si avvicina alla città lagunare imboccando
proprio il Canal Grande e dall’alto del ponte del traghetto si
gode l’incredibile sfilata di palazzi e chiese allineati sul
canale,
fino a Palazzo Ducale, al campanile e alle cupole di S. Marco
per poi passare dietro la grande chiesa di S. Maria della Salute
e via fino al porto. Ne vale davvero la pena.
Dentro la laguna
Si risale in sella e si percorre il lungo ponte che collega Venezia
alla terraferma e poi, prendendo in direzione aeroporto, si raggiunge
il borgo di Caposile. Da qui si prosegue per la strada
rettilinea
che costeggia la laguna e si arriva al Lido di Jesolo. Per un
altro
rettilineo bordato da pini marittimi si arriva a Cavallino e si
prosegue sino all’estremità della lunga penisola di sabbia fino, appunto,
a Punta Sabbioni dove giungono i battelli da Venezia.
Continuando per la strada che circonda la punta si arriva al faro,
bello e solitario in cima alla massicciata invasa dalla sabbia trasportata
dal vento; è d’obbligo lasciare la moto e proseguire a piedi. A
sinistra si allunga la grande spiaggia del litorale del Cavallino,
davanti si apre il mare e, dietro c’è la laguna con le paludi e
gli incredibili palazzi di Venezia. Fa venire i brividi pensare a queste
contraddizioni di natura e opera umana, di laguna ristretta e rotte
aperte al mondo. Si torna indietro fino a Cà Savio per arrivare
a Treporti, dove lasciare la moto per salire sul battello per
Burano.
Incredibili le casette coloratissime sui canali, i panni che si
agitano al vento come macchie di luce viva, i riflessi
nell’acqua
e poi un’aria unica, ancora quella sensazione di stare fuori dal mondo
nonostante i turisti piuttosto numerosi. E’ poi la volta di
Torcello,
con la sua cattedrale e i preziosi mosaici bizantini-romanici.
Da Treponti ci si dirige verso Lio Piccolo, un villaggio
di poche case: da qui parte una bella stradina asfaltata che corre a
fior d’acqua per la laguna, non porta da nessuna parte ma si inoltra
tra le paludi.Si possono anche seguire gli sterrati che seguono
un canale e finiscono in un prato o nell’aia di un casolare, strade che
raccontano il fascino intimo della laguna.
Info utili
L'ITINERARIO
Parte da Chioggia, che si raggiunge percorrendo la strada Romea che collega
Venezia a Ravenna. Da qui ci si imbarca sul battello per Pellestrina: attenzione
che, essendo un battello e non un traghetto, imbarca solo due moto secondo
l’ordine di arrivo. Si percorre l’isola di Pellestrina e si prende
il
traghetto che porta al Lido di Venezia, altra lunga isola situata proprio
di fronte a Venezia.
Dal Lido ci sono due possibilità: da giugno a settembre c’è il traghetto
per Punta Sabbioni e la laguna che si estende sino a Jesolo ma negli altri
periodi si deve andare a Venezia col traghetto (bellissima la veduta di
piazza S. Marco) e poi da Venezia prendere un altro traghetto per Punta
Sabbioni, però a questo punto è meglio raggiungere Jesolo costeggiando
la laguna.
Da non perdere la visita di Burano e Torcello col battello che parte da
Treporti, a circa un chilometro da Punta Sabbioni: non ci si va in moto
(non ci sarebbe granché da circolare) ma passeggiare per i canali circondati
dalle case multicolori è una esperienza unica.
DOVE MANGIARE
Chioggia
Osteria da Penzo
Calle Larga Bersaglio 526,
tel. 041/400992.
Piatti della tradizionale cucina marinara di Chioggia tra cui gli gnocchetti
al radicchio di Chioggia e la spigola al forno con patate.
La Taverna dal 1887
Via Cavallotti 348, tel. 041/400265,
E’ una simpatica osteria, consigliabili i tagliolini ai calamari o il
risotto di seppia.
Cavallino - Treporti
Da Achille
P.za S.Maria Elisabetta 16,
tel. 041/968005.
In un pregevole edificio secentesco piatti della cucina marinara veneziana
e veneta con pesce pescato in proprio. Da provare i tagliolini con scampi
e zucchine o la zuppa di pesce.
Lido di Jesolo
Alla grigliata
Via Buonarroti 17, tel. 0421/372025.
Una tradizionale trattoria con piatti di carne e salumi alla griglia, ma
anche primi robusti come gnocchi col ragù e pasta e fagioli.
DOVE DORMIRE
Chioggia
Airone, lungomare Adriatico 50,
tel. 041/492266, singola 67 euro, doppia 88 euro, con stanze spaziose,
terrazza, american bar e prima colazione a buffet.
Meolo
Agriturismo Ancillotto
via San Filippo 41, tel. 0421/345494, 31 euro a persona, in un rustico
completamente ristrutturato a 20 km da Jesolo.
Jesolo
Udinese da Aldo
via C. Battisti 25, tel. 0421/951407, singola 50 euro, doppia 75 euro,
albergo a gestione familiare, camere semplici, con ristorante.
DA NON PERDERE
A Chioggia, una passeggiata per i canali circondati dalle basse case dei
pescatori e per l’animato Corso del Popolo, la principale arteria
circondata
da eleganti palazzetti.
Intorno a Lio Piccolo, esplorare le stradine asfaltate e sterrate che si
inoltrano nella laguna.
A Punta Sabbioni, visita al faro e alla sconfi nata spiaggia del Cavallino.
A Burano, pittoreschi canali circondati da case multicolori. A Torcello,
la basilica romanica del sec. XI con preziosi mosaici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA