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Vedremo mai una Daytona 765 di normale produzione?

La nostra Intervista a Stuart Wood, Chief Engineer della Casa di Hinckley, per parlare della Daytona Moto2 765

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Quali differenze ci sono tra il motore della Daytona 765 e quello che fornite per il Mondiale Moto2?

“Sono molto simili, tuttavia quello della Daytona è stato sviluppato anche più profondamente. Abbiamo dovuto ottenere coppia e potenza rispettando le normative. In più, i componenti hanno robustezza e durata maggiore rispetto a quelli del motore da corsa, perché la moto ha una vita ben più lunga e viene tagliandata ogni 10.000 km. L’albero motore è in un acciaio di qualità superiore, le bielle hanno lavorazioni diverse e i pistoni sono realizzati in un materiale migliore”.

Che potenza ha il motore Moto2?

“Poco più di 140 CV con airbox e filtro della Daytona, mentre lo scarico è da corsa”.

Il tre cilindri della Daytona 675 ha una potenza specifica superiore a quello della 765: 185 CV/litro contro 175 CV/litro. Come mai?

“Abbiamo progettato il tre cilindri 765 della Daytona e della Moto2 per offrire medi particolarmente robusti. Potete vedere nelle gare di Moto2 come i piloti abbiano molta più libertà di scelta nelle traiettorie rispetto al passato, questo perché possono frenare forte, girare la moto rapidamente e sfruttare la coppia per uscire dalle curve. È un carattere che i piloti del Mondiale apprezzano molto, e abbiamo voluto condividerlo coi piloti della Daytona”.

Bilanciamento pesi, geometrie e assetto sono differenti rispetto alla Daytona 675?

“Abbiamo testato quote differenti, molle diverse e anche un ammortizzatore di sterzo alternativo, tuttavia, siamo arrivati alla conclusione che già conoscevamo: il pacchetto della 675 R era già il migliore. Non abbiamo dovuto modificarlo anche perché il bilanciamento dei pesi è pressoché identico nonostante il motore sia diverso”.

Quanto è più veloce rispetto alla 675?

“Non abbiamo fatto confronti diretti. È rapportata per avere la stessa velocità massima ma c’è molta più coppia ai medi, di conseguenza si esce più forte dalle curve. Personalmente preferisco la 765 sia in termini di performance, sia di carattere e feeling”.

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Vedremo mai una Daytona 765 di normale produzione?

“La Daytona Moto2 765 è una moto speciale che abbiamo sentito di dover produrre. Il mercato per queste moto si è ridotto negli ultimi anni ma c’è ancora una forte domanda per supersportive che trasmettano passione e abbiano performance particolari. Non posso svelare i nostri piani futuri, dico solo che siamo soddisfatti di aver realizzato questa Daytona speciale (Triumph Italia, alla stessa domanda, risponde che “attualmente non ci sono progetti in corso in tal senso. Realisticamente, al momento non c’è alcuno spiraglio. La Moto2 765 è, a tutti gli effetti, la Final Edition”, ndr)”.

Perché, a differenza di quanto accade sulle supersportive più recenti, ABS e controllo di trazione non sono sensibili all’angolo di piega?

“La Daytona 765 mantiene la precisione, finezza e controllabilità per cui era famosa la 675. Offre al pilota un feedback eccezionale nella guida al limite. Questo era ed è un punto chiave della guida della Daytona”.

Perché non aggiornare il design?

“Questa è la miglior Daytona di sempre. È un’occasione poter offrire un motore derivato da quello utilizzato nel Mondiale Moto2 in una moto già molto apprezzata. Abbiamo migliorato le performance mantenendo inalterate le altre caratteristiche per cui è amata”.

Pirelli ha di recente introdotto la gomma posteriore di misura 180/60, che in pista è migliore della 180/55. Avete testato la nuova misura e, se sì, perché avete deciso di tenere la 180/55?

“La 180/60 può essere migliore in alcune situazioni, tuttavia siamo molto soddisfatti della maneggevolezza che abbiamo ottenuto con la 180/55. È una moto che verrà utilizzata probabilmente più su strada che in pista, o magari tanto quanto. Come sempre, abbiamo scelto ciò che pensiamo sia la soluzione migliore per chi guiderà la moto”.

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