Da queste parti il rettilineo soffre di solitudine, tranne sulle strade a percorrenza veloce che tagliano la Sardegna, ma quando si può scegliere la fretta non è una buona passeggera. Anzi, per esplorare la Gallura ci siamo organizzati con tanto di autoradio e chiusura centralizzata. Si, perché la nuova Bavarese R 1250 RT a tratti soffre di crisi d’identità: “da grande sarò una limousine, per adesso mi accontento di due ruote super accessoriate e una rombante Akrapovich!”. Scelta la playlist iniziamo cosi a risalire la costa, cavalcandola su doppia sella. Iniziamo da quella d’acciaio, spinta dal boxer. Prendete nota: traiettorie di Capo d’Orso (SP13), dove l’asfalto sfila a pochi metri dal mare in una litoranea blu cobalto al profumo di salmastro. Poi un by-pass della SS133 ci ha mostrato Costa Serena, con visita alla Fortezza di Monte Altura e tuffo dalla spiaggia dei delfini, chiudendo in bellezza con un birrino a Porto Pollo: incantevole istmo dove, per chi ne è capace, può dilettarsi con il surf! Arrivati a Santa Teresa di Gallura si lascia apprezzare anche una parentesi di cultura sarda, con visita a una delle molte tombe megalitiche, detta dei Giganti, risalenti all’Età del bronzo presenti sull'isola, che aggiungono valore alla vacanza. A dominare la scena resta pur sempre il mare caraibico e le sue spiagge selvagge e così, grazie a comode scarpe da ginnastica, ci siamo fatti una passeggiata fino a raggiungere Cala Grande (Valle della Luna - Capo Testa), il perché ne vale la pena lo capirete con i vostri stessi occhi! Proseguendo la cavalcata costiera, raggiunta Isola Rossa (SP39), ci siamo fermati ad ammirare una delle torri spagnole (Torre Aragonese), edificata tra il 1578 e il 1595 come torre di avvistamento in difesa dalle incursioni dei pirati saraceni. Puntare l’interno non è da meno e, dopo aver scaldato le gomme sulla SP90 Paduledda-Badesi, ci siamo lanciati in quella danza che tanto piace a noi motociclisti, ondeggiando con ritmo tra una spalla e l’altra degli pneumatici. Aggiungete un po’ di musica “giusta” a far da colonna sonora e l’esperienza sarà delle migliori. Ma, come anticipato, la cavalcata della costa gallurese non è stata solo motoristica. Sulla sponda orientale ci aspettava Tomas, sardo doc, nato in Barbagia, terra di pastori e allevatori di cavalli. Nel 2006 si è trasferito con la famiglia a Budoni per dare vita al progetto Sardigna Equitours (escursioni turistiche e scuola di equitazione). Insieme alla moglie Ana e alla figlia Sara ci hanno regalato un’incantevole escursione al tramonto sul litorale di Budoni, tra paludi e pinete (di Agrustos) che si coloravano di rosso, ogni istante più intenso. A completare il quadretto, cenerini, cormorani e fenicotteri rosa. Esperienza da non mancare, perché breve e facile quanto basta per essere apprezzata anche dai neofiti, è senz’altro cavalcare qualche esemplare di cavallo anglo-arabo, razza allevata in Sardegna.