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Turismo: partire da Lugano, in Svizzera, per visitare i tre Cantoni Ticino, Grigioni e Uri

In circa un’ora di viaggio da Milano, si raggiunge Lugano, città lacustre della Svizzera. È il punto di partenza per un itinerario che, in 250 km, offre tre cantoni, Ticino, Grigioni e Uri, suddivisi fra laghi, colline, montagne e passi alpini.

LUGANO, BASE PER TRE CANTONI

LUGANO, BASE PER TRE CANTONI“Ho visto altra gente passeggiare in altri luoghi di riposo... a Cadenabbia... a Viareggio... al Lido... ma mi pare che sotto questo cielo camminino in modo diverso. Altrove è visibile la volontà di divertirsi, c’è qualcosa di duro, di teso ma qui la gente si abbandona, sembra aver lasciato i suoi crucci alla frontiera...”. Il posto di cui scrive Delio Tessa, poeta milanese dell’inizio del Novecento, è Lugano, città da cui parte il nostro itinerario attraverso tre cantoni della Confederazione Elvetica: Ticino, Grigioni e Uri. Un viaggio a Lugano può essere motivato da diverse ragioni: è sede di importanti banche e istituti finanziari e deve la sua fama sia alla bellezza del paesaggio e del suo lago, sia alle numerose iniziative culturali. Stabilito che non ci interessa fare investimenti in franchi svizzeri, la scelta è tra visitare una delle mostre d’arte oppure passeggiare sul lungolago fiorito. Decidiamo di rimandare l’aspetto culturale a una successiva gita, magari in una giornata piovosa, tanto il Museo d’Arte Cantonale non si sposta, la Villa Malpensata e la Galleria della Banca del Gottardo offrono sempre esposizioni (di pittura la prima e di fotografi a la seconda) di livello internazionale e i palazzi di interesse storico restano dove sono. Con questa splendida giornata di sole una passeggiata per la città sembra la scelta più indicata.

LUNGOLAGO E CENTRO DI LUGANO

LUNGOLAGO E CENTRO DI LUGANO Usciti dall’autostrada a Lugano Sud, seguiamo per il lungolago, parcheggiamo la moto e percorriamo il Giardino Belvedere, dove il panorama naturale si fonde con opere di scultura moderna di notevole pregio. Le statue ben conservate, collocate tra le aiuole fiorite perfettamente curate, con lo sfondo del lago di Lugano, sono una conferma del senso civico ed estetico degli abitanti del luogo. Al termine del giardino, sul lato opposto della strada, si trova S. Maria degli Angioli, la chiesa più famosa della città. Una sbirciatina agli affreschi di Bernardino Luini e la nostra passeggiata continua lungo via Nassa, centro commerciale di Lugano, un susseguirsi di eleganti boutique, sfavillanti gioiellerie, sobrie sedi bancarie, appetitose gastronomie. Seguendo i portici arriviamo a Piazza della Riforma: ampia, circondata da palazzi ottocenteschi e arredata con i numerosi tavolini dei bar, questa piazza è un punto d’incontro privilegiato per luganesi e turisti. Proseguendo sul lungolago si arriva al Parco Ciani, sulle cui panchine gente di ogni età legge il giornale, chiacchiera con gli amici, guarda il panorama pensando a nulla. L’atmosfera è incredibilmente rilassata, non sembra di essere nel centro di un importante polo finanziario, ma in una cittadina di mare fuori stagione, il sabato mattina: tempo che scorre lento, un po’ pigro ma ricco di energie positive. Sì, però noi dobbiamo ripartire, altrimenti al Lucomagno ci arriviamo domani!

VAL BLENIO

VAL BLENIO Torniamo sui nostri passi, riprendiamo la moto e partiamo in direzione Bellinzona prima e Biasca poi. Giunti a Biasca imbocchiamo la Val Blenio e, poco dopo Acquarossa, in località Prugiasco, abbandoniamo nuovamente la moto per una breva passeggiata che ci conduce a S. Carlo in Negrentino, piccola chiesa romanica con affreschi dei secoli XI-XVI. La chiesa è chiusa, ma il luogo è suggestivo, il panorama notevole e l’atmosfera vale la sosta.

LUCOMAGNO, DAL CANTON TICINO AI GRIGIONI

 

LUCOMAGNO, DAL CANTON TICINO AI GRIGIONI Proseguiamo per il Lucomagno; l’aria si fa più frizzante e la giornata tersa esalta i colori. Il blu intenso del cielo contrasta con il bianco candido delle rare nuvolette e con il verde squillante dei prati; le mucche al pascolo accompagnano il nostro passaggio dal Canton Ticino al Cantone dei Grigioni. Attraversiamo Disentis-Mustér, luogo di villeggiatura immerso in un invidiabile scenario di montagne boscose e famoso per l’Abbazia benedettina che domina l’abitato. Ci troviamo nella valle del Reno Anteriore, nella regione del Surselva; la strada è fantastica, il numero di motociclisti è nettamente superiore a quello degli automobilisti, il traffico fluido. Arriviamo al Passo dell’Oberalp (2.046 metri, generalmente aperto da maggio a settembre), che segna il confine tra le lingue tedesca e romancia nel Cantone dei Grigioni.

CANTONE DI URI, PASSO DEL SAN GOTTARDO

CANTONE DI URI, PASSO DEL SAN GOTTARDOProseguiamo per Andermatt, rinomata stazione sciistica e centro principale della severa valle d’Urseren, nel cantone di Uri. Il Passo del San Gottardo (2.108 m) è un’ampia conca rocciosa costellata di laghetti. Si può visitare il Museo Nazionale del San Gottardo, ricco di materiale che illustra l’importanza economica, politica, strategica e culturale di questa via di comunicazione.

TREMOLA: LA VECCHIA STRADA

 

TREMOLA: LA VECCHIA STRADA Per scendere verso Airolo e la Val Leventina, percorriamo la vecchia strada, la “Tremola”, una serpentina in cubetti di porfido da affrontare con cautela. Lungo la Val Leventina facciamo un’ultima deviazione per Rossura (all’altezza di Faido, c’è una stradina sulla sinistra), un tipico villaggio della valle con un gruppo di case in legno attorno a una chiesetta.

LUGANO ALL’ORA DELL’APERITIVO

LUGANO ALL’ORA DELL’APERITIVOTorniamo sulla strada principale e raggiungiamo Lugano, dove ci rilassiamo con una birra nella bella piazza principale. All’ora dell’aperitivo, nelle serate primaverili, piazza della Riforma sembra un luogo di festa: vecchietti che giocano con la grande scacchiera dipinta per terra, bambini sui tricicli, compagnie di giovani che schiamazzano, coppiette mano nella mano, famiglie in gita. La cosa che colpisce maggiormente è la quantità di lingue che si mescolano: italiano, francese, tedesco, inglese, giapponese... È veramente un’immagine cosmopolita e variegata. Ti senti all’estero e nel contempo riconosci una forte influenza culturale italiana: abitudini italiane con ingerenze nordiche. La gita è finita, si torna a casa. La varietà di paesaggi visti durante la giornata ci lascia soddisfatti: lago, colline, montagne, tutto nel giro di poco più di 250 chilometri tra autostrada, statali, strade di montagna e passi alpini. La vicina Svizzera è tutta da scoprire, e per i motociclisti ha qualità non trascurabili: poco traffico, strade generalmente in ottime condizioni e paesaggi sorprendenti. Abbiamo “saggiato” tre cantoni, ce ne restano altri 20, sicuramente altrettanto interessanti.

BLOC NOTES

 

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Informazioni utili

La Svizzera non è parte della Comunità Europea, quindi perl’espatrio è necessario avere la carta d’identità. Inoltre per percorrerele autostrade bisogna acquistare una “vignetta” (si trovain frontiera) che costa 40 franchi svizzeri (circa 27 euro) e valetutto l’anno. Il nostro itinerario può essere fatto anche percorrendosolo strade statali, però diventa un po’ più lungo in termini ditempo. Un altro suggerimento è quello di cambiare della valuta,perché se è vero che gli euro sono accettati quasi ovunque, èanche vero che il cambio di un ristorante o di un benzinaio nonsarà molto conveniente.

 

Mangiare

Sconsigliamo i veri e propri ristoranti di città, perché costosi o, in alternativa, di gusto troppo tedesco (spaghetti stracotti conditi con una brodaglia di pomodoro). Consigliamo invece i vari grotti, locali più ruspanti (anche se ci sono quelli modaioli, da evitare) dove gustare la cucina locale: simile a quella lombarda in Ticino, con risotti, polenta, luganega (salsiccia); più settentrionale quella nei Grigioni, con carne secca (da provare), zuppe, raclette di formaggio, salumi. Quanto alle bevande consigliamo la birra, ottima e a buon mercato. Il vino svizzero è sicuramente altrettanto buono, ma molto più caro. Lungo il nostro percorso due sono i luoghi dove fermarsi a mangiare che possiamo consigliare perché personalmente provati: il Centro Ecologico UomoNatura, poco prima di arrivare al Lucomagno, offre prodotti tipici e biologici: trote di giornata, brasato al ginepro, formaggi dell’alpe, torte ai frutti di bosco. Possibilità di pernottamento. Al Passo dell’Oberalp, il primo ristorante sulla destra: cucina della val Surselva ma non solo.

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