Faccia ribelle
A Hinckley rispolverano una versione “all terrain” della Bonneville.
Una moto dalla grande personalità estetica e fascino vintage tipici della
filosofia britannica. Cattura lo sguardo, ma ci saremmo aspettati un
motore più brillante. Costa 8.700 euro
Pochi CV. Tanta personalità. È questa l’indole della nuova Scrambler 900.
L’immagine è quella della famiglia Bonneville, ma esaltata e incattivita
dal doppio scarico che corre alto sul lato destro.
La moto provata aveva numerose parti speciali offerte in pptional che
la rendono ancora più affascinante. Ci sono le tabelle portanumero
e la griglia sul faro, la sella corta col portapacchi, gli specchietti
neri, il paramotore in alluminio e il traversino sul manubrio.
A fronte di una linea evocativa e aggressiva, il motore è assolutamente
addomesticato e di sportivo ha ben poco: si capisce già ascoltando il rumore
allo scarico. Ci saremmo aspettati un sound coinvolgente e accattivante,
che riportasse alla mente quello delle vecchie “Bonnie” preparate
per
le corse nel deserto.
I silenziatori assolvono fin troppo bene il proprio dovere ma tolgono gran
parte del piacere ovattando il rombo del twin britannico.
In più, le paratie cromate che proteggono i polpacci di pilota e passeggero,
pur svolgendo egregiamente il loro dovere, appesantiscono eccessivamente
la bella linea degli scarichi. Peccati veniali, che però non tolgono nulla
al piacere di guida.
Una volta in sella infatti, la Scrambler si dimostra subito docile e per
nulla impegnativa.
I 44,18 CV erogati alla ruota non mettono in crisi nemmeno chi in moto
ci sale per la prima volta. Tutto è facile: la frizione stacca
in
maniera graduale e senza strattoni, il cambio è preciso e gli innesti sono
morbidi. L’erogazione, dolce e priva di buchi, non invita a spalancare
il gas; piuttosto si gode la destrezza della Scrambler nel misto, tanto
che la guida ne risulta estremamente piacevole. Poco assetato, il motore
è godibilissimo e - complici una scarsa propensione all’allungo e
l’assenza
di qualsiasi riparo aerodinamico – predilige percorsi ricchi di
curve
alle lunghe trasferte autostradali.
In più la ciclistica, agile alle basse andature, è criticabile quando si
alza il ritmo: già a 130 km/h la stabilità è parzialmente minata da
una certa leggerezza dell’avantreno, che tende a scomporre la
traiettoria
in presenza di avvallamenti e irregolarità dell’asfalto. Nulla di
preoccupante
comunque: il manubrio largo aiuta parecchio a gestire ogni tipo di reazione
della Scrambler. Un piccolo appunto: gli scarichi appaiati sulla destra
rendono la moto leggermente sbilanciata da questo lato, ma è una sensazione
avvertibile solamente nelle manovre da fermo.
Indole mansueta
Come sulle altre Triumph Modern Classic della famiglia Bonneville (Thruxton
esclusa) si apprezza la grande abitabilità offerta a piloti di tutte le
taglie. La sella corta (optional) è esteticamente valida, ma ovviamente
poco spaziosa se si viaggia in due. Decisamente comoda invece per la guida
da single.
Il comfort è valido grazie alla quasi totale assenza di vibrazioni,
che si fanno sentire - in maniera del tutto discreta - solamente oltre
i 110 km/h in quinta e limitatamente alle pedane. Le sospensioni
assorbono
bene le asperità di asfalto cittadino e pavè, ma hanno poca escursione
(la stessa della Bonneville standard) e gli ammortizzatori posteriori arrivano
anche a fondocorsa, se stressati con piccoli salti e buche profonde.
Il freno anteriore è onesto, modulabile, ma poco incisivo se si deve tirare
la staccata. Al contrario quello posteriore, con una ridotta corsa
del pedale, dà tutto subito e arriva facilmente al bloccaggio.
La qualità delle finiture è di alto livello: non c’è nulla sottotono su
questa Triumph nata per essere ammirata. La verniciatura (rifinita a
mano) è a livelli di eccellenza e le cromature sono ottime.
La strumentazione è semplice, quasi spartana, e comprende solo l’elemento
circolare del tachimetro con poche, essenziali spie.
Il fuoristrada è un mondo quasi del tutto sconosciuto alla Scrambler. Un
sentiero sterrato senza grossi ostacoli o una stradina ghiaiosa possono
essere un simpatico diversivo in cui lanciarsi senza troppi patemi
d’animo.
Ma la mole (222,40 kg alla bilancia del nostro Centro Prove) non è certo
da Enduro specialistica.
Le sospensioni sono molto vicine alla strada e la guida in piedi è resa
difficoltosa dalle pedane troppo distanti tra di loro, che costringono
a tenere le gambe eccessivamente divaricate.
I pneumatici poi, molto buoni sull’asfalto e ottimi sul pavè, non
garantiscono
un grip ottimale su fango e pietraie.
Ma il concetto stesso di Scrambler è così: una moto facile senza troppe
pretese; agile in città e divertente in campagna. E che, naturalmente,
non passa mai inosservata.
Il prezzo di questa moto dall’immagine unica e personale è di 8.700 euro
chiavi in mano. Poi potrete sentirvi come Steve McQueen.
La scheda
LA SCHEDA
Motore: a 4 tempi, bicilindrico
in linea, alesaggio per corsa 90x68 mm, cilindrata 865 cc, rapporto di
compressione 9,2:1, distribuzione a un albero a camme in testa comandato
a catena, 4 valvole per cilindro, aspirazione 31 mm, scarico 26 mm, manovelle
a 270°, raffreddamento ad aria, lubrificazione a carter umido con pompa
trocoidale, capacità coppa 3,5 litri, potenza max 54 CV (39,7 kW) a 7.000
giri, coppia max 7,03 kgm (69 Nm) a 5.000 giri. Alimentazione:
2 carburatori Keihin CVK da 36 mm; capacità serbatoio carburante 16 litri.
Accensione:
elettronica digitale; candele NGK DPR8EA-9. Avviamento:
elettrico. Impianto elettrico:
batteria 12V-10Ah. Trasmissione:
primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,74 (62/108); finale a
catena, rapporto 2,53 (43/17). Cambio:
a 5 marce, valore rapporti: 2,73 (41/15)
in prima, 1,95 (37/19) in seconda, 1,55 (34/22) in terza, 1,29 (31/24)
in quarta, 1,07 (29/27) in quinta. Frizione:
a dischi multipli in bagno d’olio con
comando a cavo.
Telaio: doppia culla chiusa in tubi
d’acciaio; inclinazione cannotto di sterzo 27,8°, avancorsa 105 mm.
Sospensioni:
anteriore forcella idraulica, escursione ruota 120 mm; posteriore forcellone
oscillante con due ammortizzatori, escursione ruota 105 mm. Ruote:
cerchi in acciaio a raggi, anteriore 2,50x19”, posteriore 3,5x17”;
pneumatici
anteriore 100/90-19, posteriore 130/80-17. Freni:
anteriore a disco singolo da 310 mm con pinza a 2 pistoncini; posteriore
a disco singolo da 255 mm con pinza a 2 pistoncini. Dimensioni
(in mm) e peso: lunghezza 2.230, larghezza
840, altezza 1.202, interasse 1.500, altezza sella 825, peso a vuoto 205
kg. Prestazioni:
velocità max nd.
Manutenzione:
Tagliando: programmato ogni 6.000 km.
Lubrificazione:
olio multigrado 15W-50; controllo ogni 1.000 km, sostituzione ogni 6.000
km. Distribuzione:
gioco valvole da controllare ogni 12.000 km, aspirazione 0,15-0,20 mm,
scarico 0,25-0,30 mm. Pneumatici:
pressione di gonfiaggio, ant 2,3 bar, post 2,7 bar.
Dati anagrafici:
Costruttore: Triumph Motorcycles Ltd,
Jacknell Road, Dodwells Bridge Industrial Estate, Hinckley, Leicesterschire,
LE10 3BS, Gran Bretagna. Importatore:
Triumph Motorcycles Srl, via delle Industrie 10/18, Arese (MI), telefono
02-9345451, fax 02-93582575. Gamma
colori: bianco-blu, bianco-rosso. Inizio
vendite: gennaio 2006. Garanzia:
2 anni con chilometraggio illimitato.
Prezzo: 8.700 euro, chiavi in
mano.
Optional: tabelle portanumero, traversino
manubrio, griglia faro, paracoppa, sella singola, specchietti neri, contagiri,
coprimoto.