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TT 2016: al Senior trionfo e record di Dunlop. Ma ancora tragedie...

Risultati Tourist Trophy 2016: Michael Dunlop vince la classe più prestigiosa, il Senior TT. E lo fa alla grande, con un nuovo record e dominando dal primo all’ultimo giro. Purtroppo durante la gara perde la vita Andrew Soar, 32 anni, e si apprende che anche Gara 2 dei sidecar ha fatto una vittima: Ian Bell. Nella classifica del Senior, Bonetti (17°) scrive una pagina di storia del TT, primo italiano sotto i 18’
 

Dunlop chiude il TT 2016 da vincitore con record

Con la classe Senior TT si chiude l’edizione 2016 del Tourist Trophy, che ha saputo coinvolgerci ed appassionarci con momenti di euforia, ma anche rattristarci con momenti di dolore a cui non ci abitueremo mai. Nella più estrema delle gare (363 km, due pit stop e sei giri del Mountain) Micheal Dunlop sulla BMW Hawk in configurazione SBK ha vinto battendo il suo stesso record di sabato, abbassando il best lap a 16’53”929 con una media di 215,142 km/h. Sul rettilineo più lungo (quello di Sulby) ha toccato i 313 km/h. Per Michael è la tredicesima vittoria al TT, giusto una in meno rispetto a Hutchinson, a quota 14, come Hailwood. Dietro allo scatenato nordirlandese, sempre su BMW, Ian Hutchinson, dominatore della Supersport, che però non ha saputo contenere Dunlop nella classe regina. John McGuinness ha chiuso terzo, alle spalle del 36enne dello Yorkshire; quest’anno McGuinness è rimasto a secco di vittorie, anche a causa di una sfortunata gara nel TT Zero, dove ha chiuso 4° dopo essere stato al comando per buona parte del percorso. Da segnalare il quinto posto di Bruce Anstey (vincitore del TT Zero) in sella alla Honda RC213V-S del team Valvoline. 
Il primo degli italiani è Stefano Bonetti che, dopo il quinto posto della Lightweight, ha chiuso i 6 giri del Senior in diciassettesima posizione in sella alla Kawasaki privata del team Rock and Road Races, con tanto di... record italiano: è il primo tra i nostri piloti a scendere sotto i 18 minuti, con il sesto giro fatto in 17"57'238. Trentunesimo Pagani e trentatreesimo Polita, al suo debutto nel TT. A proposito di tricolore, la prima delle due uniche moto italiane in gara (due Bimota) ha chiuso ventitreesima, con Ben Wylie in sella. Poca fortuna per la Norton di Johnson (motorizzata Aprilia), fuori a terzo giro dopo il brillante 7° posto nella SBK. Il TT 2016 ha anche segnato il ritorno - un po' problematico, in verità... - dei motori 2tempi: la Suter MMX guidata da  Ian Lougher è arrivata trentaquattresima al Senior, mentre nella precedente classe SBK era stata costretta al ritiro.
 

Ciao Ian…

Quest’ultimo giorno di gare porta però anche uno strascico nero: durante Gara 2 dei sidecar l’equipaggio composto dai Bell (il padre Ian e Carl, uno dei suoi due figli) è uscito di strada nel tratto di Bellaspur, uno dei più veloci. Nello schianto Ian è morto sul colpo mentre il passeggero, il figlio Carl, è rimasto illeso. Ian aveva 58 anni ed era originario di Bedlington, nel Northumberland, aveva un concessionario di moto e aveva debuttato al TT nel 1995, vincendo il trofeo riservato ai "newcomers". Durante la sua carriera al TT, Bell ha conquistato 5 podi e una vittoria, nel 2003.

Alle condoglianze e all'affetto di tutto il mondo delle road race e della moto, si aggiunge la vicinanza della redazione di Motociclismo.
 

Ciao, Andrew...

Durante la Senior TT inoltre Andrew Soar, 32 anni, è caduto vicino a Keppel Gate rimanendo ucciso. Andrew era un pilota esperto del Mountain, avendo debuttato al Manx Grand Prix nel 2012 con due bei secondi posti, nelle classi Newcomers A e Senior MGP. Sempre al Manx Grand Prix, Soar aveva vinto la Senior nel 2014, debuttando poi al tourist Trophy nel 2015.

Anche nel caso della scomparza di Soar, la redazione di Motociclismo è vicina alla famiglia e a tutti quanti lo amavano.

I piloti conoscono i rischi del TT, ma che male al cuore doverli piangere...

Quest’anno l’Isola ha fatto pagare un pesante tributo: con l’ultimo giorno di gare il bilancio dei piloti che hanno perso la vita arriva a cinque in sei giorni (Martin durante le prove del Pre TT-Classic; Beare e Shoesmith nel mercoledì di gara e qualifica; ora Soar e Bell...). Troppi? Certamente sì, sarebbe troppo anche uno solo... (ecco l'esito del ostro sondaggio in merito di due anni fa). E come al solito i sentimenti sono contrastanti. Da una parte la voglia di gridare "basta!", dall'altra la consapevolezza che il Mountain Course è così, è più di un insieme di curve e rettilinei. È una montagna da scalare, selvaggia e pericolosaprobabilmente permalosa ma sicuramente non maledetta. Chi corre al Tourist Trophy lo fa con cognizione di causanessuno è obbligato a iscriversi e chi lo fa sa a cosa va incontro: sa che sta per compiere una scalata su una montagna unica al mondo, ed è pronto a rischiare per sfidare ciò che è più grande di lui. Altrimenti potrebbe andare in pista (una palestra di roccia con parete artificiale per arrampicare, proseguendo nel paragone con la montagna), anche se nemmeno lì tutto è sotto controllo, come dimostra la tragedia di Salom.

In ogni caso una grande amarezza ci rimane dentro...

Tourist Trophy 2016: la classifica del Senior TT

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