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20 November 2008

Tigre contro Tigre: si sfidano in pista due TMax special

Abbiamo messo alla frusta due maxiscooter TMax preparati da due noti autori di special: RM Racing di Bergamo e Team Lorenzini di Mantova. I due maxi di Iwata da loro creati colpiscono e si distinguono per due caratteri opposti: punta tutto sull’estetica il primo, mentre è elaborato per prestazioni eccellenti il secondo.

TMax speical a confronto






T-MAX SPECIAL A CONFRONTO
Abbiamo provato in pista a Monza due T-Max special caratterizzati da un tuning profondo, preparati da due specialisti di streetfighter e moto da corsa molto noti: RM Racing di Bergamo e Team Lorenzini di Mantova, che hanno sfornato due special diametralmente opposti: vistoso e curato all’inverosimile nell’estetica il primo; sobrio nella livrea, ma velocissimo l’altro. Perché proprio il TMax? A questa domanda entrambi i preparatori hanno risposto alla stessa maniera: “Perché ha la ciclistica di una moto e perciò sopporta qualsiasi modifica”.

Apparenza






APPARENZA
Roberto Nesi di RM Racing ha deciso di partire stravolgendo l’estetica del maxi di Iwata. La base di partenza è un T-Max del 2001. Tolto il cupolino, il frontale è stato completamente risagomato per disegnare un anteriore filante e dal profilo schiacciato. I fari ora piccoli e affusolati come occhi socchiusi, mentre la forma a boomerang degli indicatori di direzione è ripresa dalla sagoma delle nuove prese d’aria, due per ciascun lato. Un’altra feritoia nello scudo incanala l’aria verso l’air-box. Anche i fianchi del codone sono stati modellati ex-novo e si raccordano con il posteriore di un Malaguti F10. Il motore della versione che abbiamo provato era quasi di serie: le modifiche hanno interessano il sistema di iniezione, gestito da una centralina Power Commander, e lo scarico, un 2 in 1 firmato Exan. Nonostante gli anni e senza incremento di cilindrata, il twin di Iwata preparato dal tuner bergamasco riesce comunque a migliorare, seppur non di molto, le prestazioni dei modelli di serie più recenti. In staccata le sospensioni (rialzate per aumentare la luce a terra in piega) non accennano ad evidenti affondamenti e apprezziamo l’ottima modulabilità dei freni, mentre la potenza assicurata dal doppio disco anteriore è assimilabile a quella – già buona - dei modelli di ultima generazione.

Sostanza







SOSTANZA
Se il TMax di RM Racing colpisce per l’estetica, è tutt’altra invece l’idea di Lorenzini, il cui scooter è completamente nero e sembra quasi di serie. Nella vista anteriore si nota solamente una piccola apertura appena sopra il gruppo ottico anteriore. Poi gli si gira intorno ed ecco brillare sul fondo nero l’oro di un ammortizzatore posteriore Öhlins con serbatoio separato, poi uno scarico completo LeoVince e l’impianto frenante anteriore della sportiva R1. Il rombo del motore prende lo stomaco e una accelerazione bruciante ci proietta fuori dalla corsia dei box. La forza di questo TMax è nascosta nel propulsore portato a 540 cc, capace di farlo schizzare a 100 km/h in 4,7 secondi. Notevole anche l’allungo. La protezione aerodinamica è migliore di quella del concorrente; ottima la stabilità sul veloce. Strizziamo entrambe le leve dei freni e, durante la staccata, la forcella, sostenuta da un kit Öhlins, si comprime copiando alla perfezione le ondulazioni dell’asfalto.
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