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Rea "scappa" nei test SBK di Aragon. Buon debutto per Melandri e Bradl

Test WSBK novembre 2016, Aragon. Il Campione del Mondo Superbike 2016, Jonathan Rea, termina da leder i due giorni al Motorland di Alcañiz. Sykes e Davies convincono, buona performance di Melandri con la Ducati. Bradl prende bene le misure con la Honda in versione 2016. Lowes e Van Der Mark "in ritardo" in sella alla Yamaha YZF-R1

Temperature basse e rotture. Rea unico sotto 1'50", Melandri in costante miglioramento

I team ufficiali della WorldSBK 2017 (Ten Kate Honda, Crescent Yamaha, Aruba.it – Ducati e Kawsaki Racing) si sono ritrovati al Motorland di Alcañiz, per aprire la stagione dei test invernali con due giorni di prove nel circuito aragonese, proprio mentre i colleghi della MotoGP terminavano i test a Valencia.

Il team Campione del Mondo 2016, ovvero il Kawasaki Racing Team, ha portato ad Aragon la Ninja ZX-10RR 2017. Nel Day 1 l’iridato Jonathan Rea e il vicecampione del Mondo Tom Sykes hanno lavorato molto sul set up complessivo della moto, soprattutto in punti critici come il motore, il telaio e le sospensioni; il nordirlandese è stato appiedato dalla “Verdona” di Akashi dopo una trentina di giri, mentre l’inglese ha trovato il tempo di riferimento della giornata: 1’50”3. Nel Day 2, Rea ha potuto sfruttare al meglio il lavoro del giorno precedente portandosi a casa il tempo di riferimento dei test: 1’49”8, mentre Sykes ha siglato il 2° tempo di giornata a 6 decimi di distacco montando le Pirelli con mescola dura.

Gran parte dell’attenzione però era rivolta ai box del Team Aruba.it – Ducati con Chaz Davies e Marco Melandri. Il pilota romagnolo, dopo i test privati di Misano e Valencia, ha fatto il suo ritorno nei paddock del Mondiale Superbike dopo 2 anni di assenza e si è confrontato con alcuni dei “big” della prossima stagione. Nel Day 1 Melandri ha messo a punto i freni, l’anti wheelie, le sospensioni e alcuni aspetti dell’elettronica del motore; la Panigale R numero 33 è stata costretta al rientro dopo 57 giri (e il 4° tempo di 1’51”4) per un problema tecnico. Nel Day 2 invece “Macio” ha messo a punto il setup e ha centrato un crono di 1’50”8. Nell’altro lato del box, Chaz Davies si è concentrato sul telaio e sulla posizione aerodinamica in sella: giovedì il gallese ha migliorato il 1’50”7, tempo siglato di mercoledì, con un 1’50”4.

Nel garage del Team Ten Kate, Stefan Bradl ha fatto il suo debutto assoluto in sella alla CBR1000RR SP a fianco di Nicky Hayden, entrambi alle prese con la Honda in versione 2016 (la 2017 arriva a gennaio). Il tedesco ha preso confidenza con le derivate di serie, con le gomme Pirelli e con la sua nuova squadra di meccanici: alla fine di due giorni intensi e una simulazione di gara che ha lasciato ottime impressioni ai meccanici, Bradl è riuscito a staccare un 1’51”1 nel Day 2. Nicky Hayden invece ha portato avanti un lavoro meticoloso per dare informazioni relative alle sospensioni e all’elettronica che verranno adattate alla nuova CBR1000RR: solo nel primo giorno di test, l’americano ha effettuato ben 79 tornate del Motorland! Nel secondo giorno invece “Kentucky Kid” ha migliorato il feeling in frenata ed è stato in grado di portarsi a casa un 1’50”8.

Tra tutti i team ufficiali, Crescent Yamaha sembrerebbe quello più “in alto mare”. Il nuovo arrivato Michael Van Der Mark ha familiarizzato con la YZF-R1 effettuando ben 70 giri il primo giorno, mentre il suo compagno di squadra Alex Lowes ha lavorato sul nuovo forcellone, su una nuova ciclistica e su un’elettronica rivista. L’olandese nel Day 2 è stato protagonista di una caduta (senza conseguenze) alla curva 3, ma dopo essere risalito in sella con la seconda moto è riuscito a staccare un 1’51”6 come best lap, tempo che però lo relega in ultima posizione della classifica dei tempi. L’inglese invece, dopo aver completato il programma previsto, ha provato nel 1’51”3 il proprio miglior tempo di questo primo appuntamento dei test invernali. 

Classifica tempi mercoledì 16 novembre 2016

POS. PILOTA MOTO TEMPO DISTACCO
1 Tom Sykes Kawasaki Ninja ZX-10R 1’50”3  
2 Chaz Davies Ducati 1199 Panigale R 1’50”7 +0”4
3 Jonathan Rea Kawasaki Ninja ZX-10R 1’51”0 +0”7
4 Marco Melandri Ducati 1199 Panigale R 1’51”4 +1”1
4 Nicky Hayden Honda CBR1000RR SP 1’51”4 +1”1
6 Alex Lowes Yamaha YZF-R1 1’51”5 +1”2
7 Stefan Bradl Honda CBR1000RR SP 1’51”8 +1”5
7 Michael Van Der Mark Yamaha YZF-R1 1’51”8 +1”5

Classifica tempi giovedì 17 novembre 2016

POS. PILOTA MOTO TEMPO DISTACCO
1 Jonathan Rea Kawasaki Ninja ZX-10R 1’49”8  
2 Tom Sykes Kawasaki Ninja ZX-10R 1’50”4 +0”6
2 Chaz Davies Ducati 1199 Panigale R 1’50”4 +0”6
4 Nicky Hayden Honda CBR1000RR SP 1’50”8 +1”0
4 Marco Melandri Ducati 1199 Panigale R 1’50”8 +1”0
6 Stefan Bradl Honda CBR1000RR SP 1’51”1 +1”3
7 Alex Lowes Yamaha YZF-R1 1’51”3 +1”5
8 Michael Van Der Mark Yamaha YZF-R1 1’51”6 +1”8

Rea l'unico a girare più forte nei test che nel GP di Aragona. VD Mark è "penalizzato"

Nonostante le basse temperature che hanno caratterizzato entrambe le giornate di test, è interessante fare un confronto tra i tempi di questi giorni e quelli siglati dagli stessi piloti nel weekend di gara del GP di Alcaniz, soprattutto in qualifica e in Gara 1, dove i tempi sono mediamente più bassi di quelli di Gara 2.

Il poleman del GP, Tom Sykes, si era aggiudicato la casella numero 1 grazie ad un crono di 1’49”374 (record attuale del tracciato), un tempo più basso di oltre 1 secondo di quello siglato durante i test (1’50”4), che a sua volta è più basso di 9 decimi del best lap siglato in gara. Questo “rapporto” - ovvero che dal più basso al più alto troviamo nell'ordine tempo di qualifiche, tempo nei test e tempo in Gara 1 - vale anche per Chaz Davies (1’49”9, 1’50”4, 1’50”4), Nicky Hayden (1’50”5, 1’50”8, 1’51”4) e Alex Lowes (1’49”7, 1’51”3, 1’51”5).

A sorprendere è Jonathan Rea: con un tempo di 1’49”8 ottenuto nel Day 2 dei test, il Campione del Mondo gira con tempi più bassi del miglior crono della superpole (1’50”0) e di Gara 1 (1’51”1). È ancora presto per trarre conclusioni, ma è palese che il nordirlandese sembri aver già trovato il giusto feeling con la Kawasaki ZX-10RR in versione 2017.
Discorso diametralmente opposto per Michael Van Der Mark, che però ha “l’handicap” di essere alle prese con una moto a lui completamente nuova. Il 1’51”6 è più alto dei best lap siglati in qualifica (1’50”7) e Gara (1’51”3).  

Per il debuttante Stefan Bradl e il "ritornante" Marco Melandri non è possibile fare un confronto di questo genere (il tedesco arriva dalla MotoGP, l’italiano non corre invece da 2 anni), altresì c’è da dire che con 1’51”3 Bradl si sarebbe accaparrato la 14esima casella del GP di Aragon 2015, mentre il tempo di 1’50”8 avrebbe permesso a Melandri una partenza dal 12° posto in griglia. 

Honda, Kawasaki e Ducati meglio dei test 2015. Yamaha invece...

Per valutare al meglio i progressi delle moto e dei piloti dopo una stagione, è opportuno prendere come riferimento i tempi dei test di Aragon avvenuti nel novembre dello scorso anno, dove erano sempre presenti i 4 team ufficiali della WSBK. Escludendo, come nel caso precedente, Melandri e Bradl, troviamo che i miglioramenti più evidenti sono stati fatti registrare a sorpresa dalla Honda di Nicky Hayden (-1 secondo esatto), seguita dalla Kawasaki di Sykes (- 7 decimi per Sykes), dalla Ducati di Davies (- 6 decimi) e dalla Ninja di Rea (- 4 decimi). A deludere è la Yamaha di Alex Lowes: l’inglese in questi test ha siglato un crono più alto di 3 decimi rispetto al best lap ottenuto lo scorso anno.

I dati relativi a Michael Van Der Mark vanno interpretati con una chiave di lettura diversa: sebbene il crono di 1’51”5 siglato con la Honda lo scorso anno sia inferiore di 1 decimo rispetto al best lap di questi test, va tenuto presente che il pilota 24enne di Gouda ha ancora una (notevole) potenziale crescita in sella ad una “appena addomesticata” Yamaha YZF-R1. 

Bradl vs Hayden: chi ha figurato meglio al debutto?

In questi giorni, Stefan Bradl si è trovato in una situazione analoga a quella che ha provato Nicky Hayden lo scorso anno in sella alla CBR1000RR SP. Considerando che tra i test di Aragon dello scorso anno e quelli di questa settimana c’è 1 anno di sviluppo della moto, l’esordio di Bradl ha sorpreso più di quello di Hayden. Non solo per i tempi (1’51”8 per l’americano nel 2015, 1’51”1 per il tedesco), ma per i “background” totalmente differenti dei due piloti “prelevati” dalla Classe Regina. Nicky Hayden è cresciuto sulle derivate di serie dell’AMA Superbike, ed è rimasto per 13 anni in MotoGP, ottenendo anche un titolo Mondiale nel 2006; quindi l’approdo di Kentucky Kid nella WorldSBK potrebbe essere considerato una sorta di “ritorno alle origini”. Stefan Bradl invece è cresciuto e ha sempre vissuto in sella ai prototipi del Motomondiale: nel 2005 ha debuttato n 125 cc, nel 2011 ha ottenuto il titolo iridato in Moto2 e per 5 stagioni ha militato nella Classe Regina, ottenendo discreti risultati. Le derivate di serie, dunque, sono una novità assoluta per il pilota di Augusta, che compirà 27 anni il prossimo 29 novembre (Hayden invece ha debuttato a 34 anni suonati sulla CBR di Roland Ten Kate).
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