Test Suzuki B-King 1300
Esagerata nelle dimensioni e nella potenza
La B-King
Una naked con 183,6 CV. Esiste, la fa la Suzuki e si chiama
B-King.
Ha il motore della Hayabusa 2008, la supersonica bomba di
Hamamatsu
che con i suoi 198 CV si spinge a ben 298 km/h dichiarati. Ma certe
prestazioni su una moto nuda sono tutt’altra cosa. Il
manubrio
largo amplifica la sensazione di potenza, perché a ogni accelerata
le braccia si allungano inesorabilmente e la testa ruota all’indietro
perché il collo proprio non ce la fa. La linea è shock: due
manga-silenziatori
sparati al cielo (in realtà è uno unico con due uscite) e un serbatoio
che all’apparenza è sovradimensionato, ma tiene 16,5 litri di benzina,
nemmeno tanti. La B-King arriverà a ottobre a una cifra indicativa di
14.000 euro, ma in Italia ce ne saranno solo 500. Se amate le
emozioni forti dovete affrettarvi.
Come è fatta
Rifinita con grande cura, ha un telaio e un forcellone in
alluminio
dedicati, completamente diversi da quelli della Hayabusa, una
forcella
rovesciatab, e un “mono” ampiamente regolabile e
un ammortizzatore
di sterzo non regolabile. La ciclistica è stata studiata per riuscire
ad imbrigliare a dovere il mostruoso 1.340 cc che pulsa,
silenzioso,
sotto chi guida. Già, silenzioso, perché la meccanica non risuona e
non vibra e anche lo scarico appare molto civile. Ma la spinta del
4 cilindri no, quella è tutt’altro che tranquilla: le marce si sparano
in sequenza come su una 600, solo che il rapporto è giusto per una 1000
sportiva. Questo significa che ogni rapporto permette di fare strada,
non finisce subito e a 11.500 giri del limitatore ci si ritrova a delle
velocità inusuali per una moto nuda: 233 km/h in terza, poi ci sono
altrettante marce…
Come va
L’unico limite in termini di guida sportiva della B-King è dato dal
peso,
dichiarato in 235 kg, che si fa sentire quando sale il ritmo.
Nessun
problema di maneggevolezza, nonostante la massa e il largo gommone
posteriore da 200/50, ma una volta in piega, occorre
attendere
qualche istante per trovare il giusto assetto. Stesso discorso in
frenata:
l’impianto radiale offre una grande potenza, ma se si esagera si innescano
serpeggiamenti della ruota anteriore. Niente di preoccupante, intendiamoci,
spingere al limite sul circuito di Lausitzring (D) con le pur valide Dunlop
Qualifier di serie non è una condizione tipica di chi poi userà questa
moto su strada. Se poi non ve la sentite di aprire tutto con la B-King,
oppure il fondo è brutto o magari ha iniziato a piovere, allora
potete passare alla mappa B dell'accensione, che taglia il
30% di potenza e rende molto più gestibile il dosaggio del gas.
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