Sono state presentate in coppia, le nuove bicilindriche 650 Royal Enfield. Della Interceptor
vi abbiamo già raccontato qualcosa; ora è il turno della Continental GT, che condivide con la sorella tutta la parte meccanica e la ciclistica. Quindi nessuna sorpresa: anche lei è facile e godibile come una entry-level deve essere. Con un pizzico di divertimento in più. Perché qui l’assetto è da café racer; non esasperato, ma comunque più sportivo. Se a bordo della Interceptor le parole d’ordine sono immediatezza e relax
, con la Continental GT si riscopre il sapore delle sportive anni Sessanta, senza però le vibrazioni, i freni scadenti e le incertezze di erogazione delle moto di quell’epoca. La posizione di guida è – rispetto alla sorella – più carica sull’avantreno, con mezzi manubri rialzati che non affaticano esageratamente i polsi, pedane arretrate quel tanto che basta da non infiacchire le gambe moderatamente flesse e sella corta (in due non ci si sta: bisogna prendere quella più grande optional per portare un passeggero) più stretta e rigida, che stanca solo dopo molti chilometri senza soste. Lo sbilanciamento verso la ruota anteriore – oltre ad un maggiore precarico degli ammortizzatori – porta con sé una diversa risposta nel misto: la GT appare sin dalle prime curve un po’ più svelta della Interceptor, benché le quote ciclistiche siano identiche. Caricare l’avantreno però aiuta, in termini di immediatezza e precisione, negli ingressi e in percorrenza. Quindi, alla fine, ci troviamo ad aggredire tornanti e curvoni ad una velocità più elevata, rinfrancati dalla impostazione più aggressiva, ma mai nervosa. Corriamo, in certi tratti lontani dal traffico e su asfalto perfetto, ben oltre il limite consentito confortati da una ciclistica sana: la Continental GT non sbava di un millimetro la traiettoria impostata nemmeno nei curvoni ampi e veloci. Come sulla Interceptor, in presenza di irregolarità del fondo stradale si perde un po’ di rigore, ma non è cosa che possa preoccupare o mettere in difficoltà anche il pilota meno esperto.