È buffo, perché quando con la nuova Super Duke stai accelerando diciamo a metà gas e hai il contagiri nella zona media della scala, la spinta è formidabile. E a quel punto pensi due cose: la prima è che stai usando solo una piccola parte di 180 CV e 140 Nm; la seconda è che esistono moto con oltre 20 CV in più. Che cavolo sta succedendo? Ma comunque. Riflessioni pratico-filosofico a parte, è indubbio che la nuova Kappona sia una moto eccezionale, ancor più di quanto già non fosse. Già solo il rendere umano e utilizzabile un tale motore è un gran risultato, e il bicilindrico è talmente a punto da sapersi trasformare in un agnellino. Si viaggia con un filo di gas senza strattoni, mettendo e togliendo marce con un buon cambio elettronico bidirezionale. Il feeling con la ciclistica è immediato e più naturale che in passato, seppur ancora molto caratteristico. La Dukona è piuttosto veloce in inserimento curva e abbastanza rapida nei cambi di direzione (una ciclistica che tiene a bada tutti questi cavalli è per forza meno guizzante di quanto potrebbe esserlo con 80 CV meno), e segue fedelmente la traiettoria impostata. Può essere guidata sia all'attacco, con staccatone e traiettorie spigolose, sia usando marce lunghe, pennellando linee morbide. È in quest'ultimo modo che secondo noi dà il meglio. Un po' perché l'inserimento coi freni in mano non è il suo miglior pregio - bisogna vincere una lieve resistenza a inclinarsi. Un po' perché agli alti la spinta è davvero mostruosa, difficilmente sfruttabile su strada. Se invece si sfrutta la schiena, il freno anteriore solo a moto dritta, e si prosegue con l'inserimento aiutandosi col freno posteriore, ecco che la Dukona si mostra scorrevole, precisa, veloce. L'elettronica sorveglia ogni fase di guida senza farsi notare, se non quando ce n'è bisogno. Sono in particolare controllo dell'impennata e della trazione a essere chiamati in causa più spesso e quando è il loro momento riportano la situazione nei ranghi con dolcezza. Si possono anche disattivare, per esempio per impennare in terza a 150 km/h. E non è un modo di dire. Allo stesso modo, tra i vari riding mode, quello che secondo noi meglio valorizza le caratteristiche della moto è lo Street. Ci piace in particolare la risposta al gas precisa e dolce, che permette di calibrare con grande precisione la spinta. Usando l'impostazione Sport, invece, il motore diventa per i nostri gusti fin troppo aggressivo, perlomeno per la guida stradale. In optional si può avere il Track Pack (include anche il Performance Pack - più orientato all'uso stradale e permette di regolare TC e Anti-wheelie, tenendo attivo al contempo il cruise control e le funzionalità di KTM MyRide per lasciare lo smartphone connesso alla moto), che permette di combinare a piacere vari parametri ed escludere la connettività di KTM myRide e il Cruise Control. Si può così avere la risposta al gas dolce e, per esempio, disattivare l'antimpennata, pur tenendo attivo il Traction Control.