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23 November 2009

Test gomme invernali da scooter: quali sono e come cambiano rispetto alle coperture tradizionali

Abbiamo messo a confronto gli pneumatici da scooter tradizionali con quelli invernali, paragonando gomme Continental e Metzeler di entrambe le tipologie.

PNEUMATICI INVERNALI DA SCOOTER



Per la prova si ringraziano per la collaborazione Matteo Noe e David Aurelio Miera Bianchi di Dieci HP Moto di Rosate (MI).


PNEUMATICI INVERNALI DA SCOOTER
La maggioranza degli utenti delle due ruote, in inverno, si muove in scooter, mezzo che storicamente nasce proprio per proteggere durante la marcia in condizioni meteo non ideali, e che si sta evolvendo in buona parte nell’ottica di offrire qualità (comfort, proiettività, sicurezza) sempre più “automobilistiche” a chi decide di servirsene per 365 giorni l’anno. Uno dei punti cruciali dello scooter sono le gomme, che nella stagione fredda richiedono una particolare attenzione, al fine di garantire la sicurezza del pilota e prevenirne le cadute. Proprio per questo, oggi, esistono le coperture invernali, che un tempo non erano disponibili, ma ora rappresentano un bel vantaggio e consentono di restare sicuri, con una maggiore aderenza in caso di frenata improvvisa sull’asfalto vicino agli zero gradi. La crescente domanda dei consumatori scooteristi, ha convinto le Case tedesche, da sempre le più attente al mercato invernale, a cimentarsi nel tema della gomma invernale per scooter, con risultati di vendita al di sopra delle aspettative (nei Paesi in cui il clima è sufficientemente mite da consentire l’uso invernale del mezzo: Francia, Italia e Spagna).

SCELTA COSTRUTTORE


SCELTA COSTRUTTORE Continental è presente fin dal 2004 con le ContiNavigator, specifiche per scooter e con una struttura convenzionale, che abbiamo montato sulla Vespa GTS; Metzeler (in realtà al 100% italiana essendo di proprietà Pirelli) è arrivata nel 2007 raccogliendo la sfida di realizzare pneumatici invernali radiali per gli scooter più performanti del mercato: lo Yamaha T-Max e il Suzuki Burgman 650. La gamma si estende ora verso il basso, con pneumatici di misura inferiore e struttura convenzionale come quelli che abbiamo testato sullo Yamaha X-Max. Avremmo voluto fare un confronto a parità di condizioni (giustamente, perché le forti differenze ciclistiche tra i due veicoli hanno in parte condizionato la prova), ma al momento le gamme dei due costruttori non si sovrappongono, dal momento che Continental è partita “dal basso” (misure da 3,50-10” a 140/70-13”) e Metzeler con la FeelFree Wintec “dall’alto” (cerchi posteriori da 13” a 15” e anteriori da 14” a 15”, anche radiali).

QUATTRO STAGIONI


QUATTRO STAGIONI Si tratta in entrambi i casi non di invernali vere e proprie, ma di “all season”, che all’occorrenza possono cioè essere mantenute tutto l’anno – anche se per l’estate sono un po’ “sprecate”. La marchiatura “M+S” indica la capacità di affrontare fango (Mud) e neve (Snow). Come è possibile? Queste coperture hanno due punti qualificanti in comune: una mescola che funziona bene in arco di temperature più basso rispetto alle estive (diciamo 0÷30 °C anziché 20÷40 °C) e un battistrada in grado di moltiplicare i “punti di attacco” e di evacuare efficientemente veli d’acqua consistenti; eventualmente, anche neve. Se aggiungiamo una durata attesa ben superiore alla media degli pneumatici moto, è facile concludere che questa tipologia rappresenta il vero anello di congiunzione tra la tecnologia delle coperture auto e di quelle moto; infatti sia Continental, sia Metzeler, si sono avvalse durante lo sviluppo della consulenza dei colleghi delle quattro ruote. Anche per questo le filosofie seguite dai due produttori sono analoghe: mescola ricca di silicio e battistrada modificato; anche se, quando si guarda al dettaglio, si trova un disegno quasi tassellato per le Continental, contro quello di derivazione Roadtec Z6 per le Metzeler, arricchito da “lamelle” trasversali, come sulle gomme da neve per auto. La struttura delle tele è convenzionale per entrambe, ma Metzeler offre anche la costruzione radiale per i maxi-scooter più diffusi.

CONDIZIONI DELLA PROVA


CONDIZIONI DELLA PROVA Naturalmente, per fare questo test, abbiamo cercato il freddo, aiutati stavolta dalle correnti siberiane che si sono accampate alle pendici delle Alpi surgelando anche i fondi (asfalto, pavé, cemento, asciutto e bagnato) della pista Pirelli di Vizzola Ticino. Per la prova abbiamo utilizzato uno scooter a ruote “medie” (Yamaha X-Max 250) per le Metzeler FeelFree Wintec e uno a ruote basse (Vespa GTS 250) per le Continental ContiNavigator. Per entrambi i veicoli sono stati predisposti 2 treni nuovi, uno di coperture estive (Metzeler FeelFree e Continental ContiTwist rispettivamente) e uno di invernali. Tutte le ruote sono state strumentate con sistemi Zadi RTS (Real-Time Sensor) di tipo TPMS, in grado cioè di rilevare in tempo reale le condizioni di temperatura e pressione all’interno degli pneumatici. Gli scooter sono poi stati strumentati con il nostro sistema GPS per rilevare spazi di frenata e decelerazioni istantanee. Abbiamo voluto verificare diversi aspetti fondamentali. Il primo è la sensibilità alla temperatura: la gomma all-season deve funzionare da fredda come una estiva da calda, per cui abbiamo messo a confronto le prestazioni in frenata delle estive portate in temperatura e delle invernali a temperatura ambiente. Abbiamo anche misurato il tempo di riscaldamento delle coperture estive su asfalto freddo, per avere un’idea del tempo necessario a raggiungere le condizioni di funzionamento ideali. Infine, abbiamo portato le gomme invernali, sempre senza riscaldamento, su un circuito con asfalto pesantemente bagnato, per verificare la capacità di evacuazione dell’acqua e la “comunicatività” con cui al pilota venivano trasmesse le sensazioni sul fondo.

ENTRATA IN TEMPERATURA


ENTRATA IN TEMPERATURA Partiamo da qualche considerazione sul riscaldamento delle coperture estive. Sul nostro circuito con curve e saliscendi, percorso a velocità sostenuta, sono occorsi parecchi minuti (circa 20 giri) per arrivare in temperatura. Sono state più veloci le Continental, agevolate anche dal diametro inferiore che fa percorrere più giri di rotolamento a parità di distanza. Ma i 20 giri di riscaldamento restano un lusso che a fronte di una frenata improvvisa l’utente medio non può permettersi. Potrebbe permettersi un ABS, se l’offerta delle Case non si fosse addirittura ridotta negli ultimi anni, nonostante buone intenzioni e migliori proclami. L’utilità dell’ABS è invece stata confermata dai frequenti bloccaggi in cui siamo incorsi, soprattutto con le estive il cui comportamento è stato comunque preso a riferimento. Con asfalto asciutto, grazie alla sua ciclistica (interasse maggiore, telaio più rigido, ruote più grandi, forcella telescopica) l’X-Max si comporta globalmente meglio della Vespa GTS; quest’ultima, comunque, non va affatto male: è sì meno rigorosa in staccata e tende a scomporre molto il posteriore, ma in qualche situazione risulta addirittura più controllabile. È il caso del pavé, dove la forcella dell’X-Max va subito a fondo corsa e lavora sul tampone (e sulla spalla del pneumatico anteriore), in modo molto rigido, mentre la bielletta oscillante della Vespa pare disporre di migliori doti elastiche in questo frangente.

PROVA DI FRENATA


PROVA DI FRENATA
PROVA DI FRENATA ASCIUTTO 70 km/h BAGNATO 50 km/h PAVÉ 50 km/h
VESPA - ESTIVE 21,32 14,16 13,30
VESPA - INVERNALI 22,68 13,91 14,32
X-MAX - ESTIVE 16,01 13,03 13,55
X-MAX - INVERNALI 18,10 13,24 13,02


Il confronto che vedete in tabella si può leggere in due modi: come verifica del fatto che le M+S da fredde hanno prestazioni globalmente assimilabili a quelle delle estive in temperatura, perché le invernali sono “già in temperatura” da subito; e come dimostrazione che, per rendere come le invernali, le estive hanno bisogno di essere mandate in temperatura. Altrimenti, anche se in modo meno drammatico di quanto accada con le gomme racing, la loro aderenza decade. Questi risultati sono allineati a quelli riportati nei test dei pneumatici auto, in cui il grosso gap tra invernali ed estivi si ha non su asfalto freddo (asciutto o bagnato), ma nella tenuta su ghiaccio e neve, condizioni su cui ha poco senso provare veicoli a due ruote. Quello che è importante è quindi aver verificato che queste all-season forniscono un grip simile alle estive tutto l’anno: sono in grado di replicarne le prestazioni in pieno inverno, al prezzo di un deterioramento poco più rapido in estate.

PROVA DI MANEGGEVOLEZZA


PROVA DI MANEGGEVOLEZZA In questo test, fatto su bagnato pesante, entrambe le coperture sono state promosse. Grazie all’efficacia nel rompere il velo d’acqua espressa dalle ContiNavigator la Vespa migliora a tal punto che l’anello debole tornano ad essere i limiti imposti dalla sua ciclistica, non più quelli legati all’aderenza a terra. L’X-Max con le Metzeler fa sentire maggiormente il velo d’acqua sottostante, ma al contempo trasmette un grande feeling: la moderata sensazione di “galleggiamento” non pregiudica la grande sicurezza comunicata da queste coperture, che hanno consentito al tester di percorrere giri senza lesinare con il gas.
Nel complesso, insomma, queste gomme all-season si sono mostrate valide e raccomandabili per chi usa lo scooter tutto l’anno: un bel passo avanti in termini di tecnologia e, soprattutto, di sicurezza. C’è da sperare che l’offerta cresca ancora.
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