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Bultaco Albero, la "moto-citybike"

Bultaco Albero è un curioso mix tra moto e bici. È spinto da un motore elettrico che, anche senza pedalare, eroga 2 kW di picco e promette fino a 100 km di autonomia. Si guida con casco e patente (pure la B). Ecco come va
1/13 Bultaco Albero è spinta da un motore elettrico che, anche senza pedalare, eroga 2 kW di picco e promette fino a 100 km di autonomia. Si accelera proprio come su una moto
Lo scorso autunno Bultaco ha presentato la Albero (va pronunciato con l´accento sulla “e”): il mix tra una moto e una bicicletta ed è dotata di propulsione. La pedalata indipendente garantisce a chi guida la possibilità di regolare a piacimento il livello di sforzo che vuole sostenere. Per quanto riguarda le prestazioni, Bultaco Albero eroga una coppia massima di 60 Nm e raggiunge la velocità di 45 km/h.

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Bultaco Albero
Le ruote della Bultaco Albero sono da 24”, con battistrada largo (2,35”)
La Albero è una "moto-citybike", in ambito cittadino si è svolto il nostro test. Le sospensioni lavorano molto bene nel contesto urbano: a fronte di un discreto comfort – settate il cervello sui parametri di una bicicletta, più che su quelli di uno scooter – conferiscono un solido assetto generale: dossi, buche e persino gradini sono digeriti in maniera impeccabile e, qualora servisse maggiore sostegno, le regolazioni si rivelano sensibili, in modo da adeguare le sospensioni allo stile di guida di ciascuno. Le ruote da 24”, con battistrada largo (2,35”), offrono buon sostegno e impronta a terra, conferendo buona stabilità senza nulla togliere alla maneggevolezza. Tornando al paragone col Piaggio Ciao, che aveva cerchi da 17”, la Albero è egualmente agile, ma molto più stabile. Ottima anche la resa dei freni, il cui azionamento è morbido. Si sono rivelati modulabili e potenti allo stesso tempo.
Come si guida? Non esiste una chiave né un blocchetto d’accensione: avvicinando il braccialetto di attivazione alla strumentazione, la Albero si accende. A questo punto basta ruotare la manopola del gas e si parte. Il motore, posizionato nel mozzo della ruota posteriore, si può settare su tre differenti modalità, che erogano potenze diverse: Eco 0,8 kW, Tour 1,5 kW e Sport 2 kW. In ogni caso, l’erogazione è sempre morbida e fluida. Ma comunque immediata. Le prime due mappature si sono rivelate utili nel traffico cittadino, dove non serve una grande spinta, ma è più utile dosare le accelerazioni per districarsi nel caos urbano. In modalità sport, invece, inizia il divertimento. La velocità massima è limitata, in ogni “riding mode”, a 45 km/h, ma con tutta la potenza disponibile, bastano poche decine di metri per raggiungerla.
Bultaco Albero
L’autonomia, come è ovvio, è correlata alla modalità prescelta: la Bultaco dichiara 100 km con la Eco, 75 km con la Tour e 50 km con la Sport. La batteria, da 1,3 kWh, pesa 8 kg e si ricarica in 3 ore. Facilmente smontabile – qualora non si disponga di una presa della corrente in garage, si può portare in casa o in ufficio – si ricarica completamente in sole 3 ore. E i pedali? Essendo utilizzabile anche come una bicicletta classica, la Albero dispone di un cambio a 9 rapporti, che diventano 18 grazie ad un sistema overdrive che sfrutta ingranaggi planetari per variare il rapporto di trasmissione. Nel traffico intenso abbiamo trovato piacevole partire pedalando con una marcia bassa e centellinare il gas e, una volta raggiunta la velocità massima, inserire il rapporto più lungo. Così si aumenta l’autonomia e si fa pure un po’ di sport.

Insomma, questa Bultaco copre con curiosità – e un prezzo da moto – un nuovo settore della mobilità urbana. Diverte e non inquina, si trasporta (quasi) come una bici, ed è frenata solo dall’obbligo di indossare un casco omologato e di pagare l’assicurazione.
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