Le due moto hanno lo stesso telaio e uguale inclinazione del cannotto di sterzo (61,7°), ma l’off-set delle piastre di sterzo è differente e comporta che la RS ha l’interasse più lungo di 15 mm rispetto alla R (1.527 vs 1.512 mm) ma anche avancorsa più contenuta (114,8 vs 129,6 mm). Una piccola differenza ma sufficiente a conferire alle due moto una sfumatura di carattere propria, se non del tutto diversa.
Le BMW R 1250 R ed RS sono due sportive stradali, quindi moto adatte a una guida brillante ma non esasperata, anche se la ciclistica è sana e accetta anche delle forzature. Ma diciamo che non è il campo di queste due moto, fatte per viaggiare svelti confidando sulla disponibilità del mitico boxer bicilindrico che ha raggiunto ormai l’eccellenza sotto vari aspetti. Quindi sono moto fatte per divertire con poco sforzo, mantenere un ritmo elevato senza richiedere una concentrazione “da pista”. In più, sono moto con cui si possono affrontare tranquillamente viaggi anche lunghi e in coppia. Sulla RS però si avverte subito la differenza di avantreno, appena si afferra il manubrio, basta fare un metro per sentire che lo sterzo è più “sotto” di noi, quindi più svelto, rispetto alla R. Su entrambe la posizione di guida è abbastanza “seduta”, ma di più sulla R dove si sfrutta la leva offerta dal manubrio per ottenere la rapidità di manovra che con la RS si ottiene con una guida più di corpo ma ottenendo in cambio superiore rapidità tra le curve, in impostazione e nei cambi di direzione.
Non è una differenza abissale, ma percepibile, nell’ambito di un comportamento generale di grande equilibrio, dove a centro curva con entrambe le moto difficilmente ci si trova a dover modificare la traiettoria impostata. In caso sia comunque necessaria una correzione, anche di emergenza, la risposta è rapida e “sana”, anche grazie ai controlli elettronici che intervengono, specie quello di trazione, con discrezione ma sicura presenza. Le sospensioni sono ben a punto, un ottimo compromesso per questo tipo di guida e di moto, volendo cercare il pelo nell’uovo con il controllo elettronico in modalità Dynamic avremmo preferito un filo di controllo in più della forcella in estensione in frenata e in mezzo ai cambi di direzione, ma è veramente un dettaglio. Del cardano da tempo ci si è dimenticati, e anche su queste moto ci accorgiamo della sua presenza quando… non stiamo guidando. Abbiamo fatto poca strada anche con una RS dotata di manubrio tubolare, che invoglia a fruttare la superiore rapidità dell’avantreno ma rende anche più comoda la posizione di guida. Ottima la frenata per prontezza e modulabilità.
Protagonista centrale di queste moto è comunque, una volta di più, il motore: pieno, pastoso, accetta di spalancare il gas in VI da 38 km/h indicati senza rifiuti, e anzi spingendo quasi subito. Poi dà il meglio di sé fino a 5.000 giri, con il solito sound profondo, esaltato a dovere in caso di terminale Akrapovic (optional). È il tipico motore che “fa” la moto.
Difficile trovare difetti a queste moto, forse sulla RS si potrebbe volere più allungo rispetto a quello fornito dal boxer e una posizione di guida un pelo più sportiva.
Infine, i prezzi: 16.480 euro per la R, 17.050 per la RS, entrambi chiavi in mano e comprensivi anche di primo tagliando, 4 anni di garanzia e 5 di soccorso stradale. Quotazioni più che adeguate alla qualità di queste moto, peccato la RS sia poco capita in Italia dove le sport tourer non hanno grande seguito. A torto.