Testata in concomitanza con la F 900 XR (qui trovate come va), anche con la roadster F 900 R partiamo con condizioni meteo prettamente invernali: asfalto lucido di pioggia e temperature poco superiori allo zero. Quindi, cautamente, selezioniamo la modalità Rain. Nel giro di poche curve ci rendiamo conto di aver peccato di eccessiva prudenza: il passaggio dai Riding Mode più conservativi a quelli più sportivi – e dal setting dell’ESA Road al Dynamic – si fa impellente. Gli pneumatici (Michelin Road 5 GT) offrono una aderenza superiore alle aspettative, benché l’asfalto sia ancora umido e freddo. E soprattutto la “R” invoglia ad una guida più aggressiva. Motore, telaio, ruote e una buona manciata di altri componenti sono gli stessi della XR, eppure la Roadster è tutta un'altra moto. Il corpo è proteso in avanti: sella e pedane sono più alte e vicine tra loro, il manubrio più basso e avanzato. Definire sportiva l’ergonomia è eccessivo, perché la naked bavarese non stanca e pensiamo che con lei potremmo avventuraci anche in un viaggetto a medio raggio (dopo averla equipaggiata di parabrezza e valigie, naturalmente). Tuttavia, ci troviamo a far balenare il flash di cambiata (lampeggia raggiunto i 7.000 giri/min) sulla sommità della strumentazione più spesso che con la XR. Potenza ed erogazione sono identiche, ma tirare le marce – il cambio ci sembra davvero ben rapportato per sfruttare le doti del motore – è un richiamo naturale quando ci troviamo su una infinita successione di invitanti curve. Come sulla crossover, il bicilindrico riesce a riprendere velocità quasi dal minimo anche in sesta senza un sussulto, con una spinta uniforme e progressiva. Rispetto al precedente 800 guadagna grinta e, pur non arrivando ad eguagliare il bagaglio di CV di certe concorrenti, in termini di divertimento offre tutto quello che serve anche al pilota più esperto. Il pacchetto Riding Mode Dynamic Pro ed ESA (presenti sull’esemplare in prova) coprono ogni esigenza. Dosabilità e potenza sono doti che non mancano ai freni, supportati da un ABS che interviene solo se deve. Come la F 800 R, anche questa 900 è gustosa e completa, facile e accessibile. Almeno finché non si comincia ad indulgere nella selezione dei pacchetti optional disponibili nel configuratore BMW: per avere una roadster come quella testata, con livrea bicolore e i pacchetti Active, Comfort, Dynamic e Touring, oltre al sistema SOS di chiamata intelligente, si arrivano a sfiorare i 12.000 euro c.i.m., ben lontani dagli 8.950 euro c.i.m. di un modello “base”.
Troverete il test completo della BMW F 900 R 2020, con interviste e approfondimenti, su Motociclismo di febbraio, in edicola a fine mese.