Iniziamo dal tempo. Il mio ideal lap, rilevato dalla strumentazione GPS, è stato di 1’59”9, mentre il best era un paio di decimi peggiore. Lo sanno tutti che quando fai 59”9 hai fatto 59, non 2’00, e tutti sanno che se hai fatto 59 potevi fare 58 easy, e fatto 58 vuoi non fare 57? È evidentemente a portata di mano. Io quindi mi do per 1’57 a Imola. Questo senza contare una serie di altri fattori: quando vai a girare c'è sempre qualcosa che va storto, e la mia pistata non fa eccezione. Purtroppo avevo le gomme sbagliate. Le gomme sono sempre sbagliate. Pirelli ha fatto confusione e mi ha mandato un treno di MT90 invece delle SC che avevo chiesto. Sulla rivista non l'ho scritto per proteggerli dalla brutta figura, ma è così. Il tassello non mi dava molta confidenza in piega oltre i 50°, e in uscita di curva avevo uno spin del posteriore che non sto a dirvi. Avrò lasciato lì 6-7” solo di gomme. Tempo tre giri, poi, il chattering si era fatto fastidiosissimo nella zona di giunzione sella-serbatoio, cosa che mi provocava un forte prurito inguinale, e su ogni rettilineo dovevo grattarmi tipo Valentino quando entra in pista. Quando ti gratti, un secondino lo lasci per strada. Il tempo (meteo) poi non era il massimo. Alle Acque Minerali c'era una brutta aria di neve e quindi avevo abbassato la pressione delle gomme a 0,7 post e 0,9 ant per avere grip nel caso avesse iniziato a fioccare. Come potete immaginare, questo ha compromesso (anche se in minima parte) la stabilità sul veloce, con fenomeni di wobble nelle curve da oltre 180 km/h. Non sono un indovino, ma 2” mi sarà costato.
IL “42” ERA TRANQUILLAMENTE ALLA MIA PORTATA
D’altra parte quando stai cercando di domare una moto di quella potenza hai bisogno che sia tutto a posto, e la mia BB3, pur se in versione francese, con la bellezza dei suoi 100 CV metteva a dura prova sia me che la ciclistica. Tant’è che per il giro lanciato ho scelto la mappatura Rain, meno affaticante, che nella versione transalpina sviluppa 60 cavalli vapore, non uno di meno. Quanto avrei potuto girare con una BB3 full-power da 200 CV? Chi può dirlo. Non che mi sarei azzardato, e che, sono scemo? Ma mettiamo che avessi trovato il coraggio. Via altri 5”. Messo com’ero, comunque, anche la mappa Rain era un po’ troppo per me. ‘Ste moderne supersportive richiedono una forma fisica perfetta, e per quanto avessi cercato di buttare giù lo gnocco fritto e i salumi che mi ero sparato a pranzo con una bella pinta di mirto bianco ghiacciato - avete mai provato il mirto prima di entrare in pista? È una favola - mi sentivo pesante e continuavo a digerire appannando la visiera. Nel giro tirato, mentre cercavo di spannarla tenendola aperta a 250 km/h con la testa fuori dal cupolino, sono finito lungo alla Villeneuve, mi sono infilato nella ghiaia e ho dovuto zampettare come un matto per venirne fuori. Suppongo di aver perso un paio di decimi.
Vengo al dunque. Se considero 6” per le gomme sbagliate, 1” perché mi grattavo, 2” per il wobble, 5” di motore, 0,2” per l’escursione nelle via di fuga, viene fuori che il mio reale potenziale a Imola è 1’42”8.
Ci tenevo a farvelo sapere.