Test aprilia rsv4r: è una 1000, ma per agilità ricorda una supersport
Castrezzato (BRESCIA) 28 ottobre 2009
- Abbiamo testato in anteprima sul circuito di Franciacorta l’Aprilia
RSV4R, versione meno raffinata rispetto alla Factory ma non per questo
meno efficace. Per contenere il prezzo in 16.200 euro (chiavi in mano)
non ha più il motore regolabile all’interno del telaio, le sospensioni
Öhlins, le parti in carbonio e i cerchi forgiati. Alla guida, la differenza
maggiore con la versione top è data dall’aggravio di peso prodotto dai
cerchi (+ 4 kg): nel cambio di direzione delle curve più impegnative, la
“R” è meno rapida rispetto alla Factory, ma c’è anche una
sensazione
di maggiore solidità, soprattutto all’anteriore. Rimane il fatto che per
dimensioni e rapidità la RSV4 ricorda più una 600 “vitaminizzata”
piuttosto
che una 1000. La percorrenza di curva e la velocità di esecuzione delle
manovre sono eccellenti, e, in alcuni casi, ci sembra di poter piegare
all’infinito prima di strisciare gli stivali. L’avantreno è stabile,
preciso, rapido a raggiungere la linea giusta e sempre pronto a correggerla:
una vera sicurezza. Le sospensioni sono ottime: la forcella Showa è ben
sostenuta in frenata e “ritorna” con progressione in ingresso curva,
quando si rilascia il freno; il “mono” Sachs si estende bene nei
trasferimenti
di carico sulla ruota anteriore, offrendo un contatto costante tra ruota
posteriore e asfalto e offre il giusto sostegno anche nelle uscite di curva
più aggressive. Qui l’erogazione molto regolare e l’acceleratore di
tipo
Drive by wire, che mostra una risposta identica a quella di un comando
tradizionale, consentono di scaricare a terra i CV, proprio quando servono,
e rendono ben controllabili eventuali perdite di trazione. I 180 CV dichiarati
sembrano veritieri, la coppia del V4 è ottima, e ancor più l’allungo:
rispetto ad un quatto cilindri in linea ne ha sicuramente in più, forse
addirittura 1.000 giri. I rapporti ravvicinati, poi, aiutano a tenere sempre
“a regime” il motore, e le cambiate sono veloci e precise sia a
salire
sia a scendere. Solo uno il frangente in cui la RSV4 ci ha convinto meno:
la frenata. Nelle staccate più violente il retrotreno serpeggia leggermente
ma, grazie all’efficace antisaltellamento l’ingresso in curva
avviene
senza problemi. La forza frenante del doppio disco anteriore è leggermente
inferiore alle aspettative e la risposta alla leva un filo
“spugnosa”,
anche se molto modulabile.