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Aprilia RSV4 1100 Factory: come va, pregi e difetti

Abbiamo provato la nuova RSV4 Factory, dotata di sospensioni semiattive, tra i cordoli del Cremona Circuit; vi diamo le nostre prime impressioni di guida dopo il test e vi diciamo come va, con pregi e difetti

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Aprilia RSV4 1100 Factory 

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Aprilia RSV4 1100 Factory (qui trovate tutti i dettagli riguardanti la ciclistica e il propulsore) si rinnova nel 2020 grazie all’arrivo di sospensioni semiattive. La centralina che governa le Öhlins Smart EC 2.0 ha accesso a tutti i sistemi elettronici presenti sulla moto ed è quindi in grado di riconoscere tutte le fasi della guida, adattando di conseguenza la taratura dell’idraulica di forcella, ammortizzatore e ammortizzatore di sterzo, grazie alla messa a punto di un algoritmo che è frutto della collaborazione tra Öhlins e Aprilia. Invariate le caratteristiche tecniche della moto, ideata attorno a un motore 4 cilindri V di 65° dalla potenza massima di 217 CV. Di serie l’acceleratore Ride-by-Wire multimappa e la piattaforma di controlli elettronici dinamici APRC (ATC: Aprilia Traction Control, AWC: Aprilia Wheelie Control, ALC: Aprilia Launch Control, AQS: Aprilia Quick Shift, APL: Aprilia Pit Limiter, ACC: Aprilia Cruise Control). Qui trovate tutti i dettagli tecnici della moto (c'è anche la versione RR), ma ora passiamo al test.

Ci sono le supersportive amichevoli, quelle emozionanti, quelle cattive, quelle performanti. E poi c'è lei, la RSV4: la più racing di tutte. È dal 2009 che sentirete ripetere le stesse parole: "Dio mio quanto è precisa", "Dio mio quanto è scorrevole". Le prossime righe le conoscete a memoria: telaio ispirato a quelle delle 250 GP, una ciclistica dalla sensibilità pazzesca. Eccetera, eccetera, eccetera. Che altro aggiungere, dopo 11 anni a dire che è una moto che esalta il vero pilota e fa sentire un disgraziato l'amatore? Che poi, disgraziato. Fossero queste, le disgrazie. Intendiamo che è meno facile di una jap, di conseguenza più esigente in termini di tecnica. Senza una reale abilità di guida il tempo viene difficile farlo, tuttavia resta la meravigliosa sensazione di guidare una moto da corsa. Per tanti, tanto basta. E come dargli torto? C'è chi va in pista per gioco e chi per lavoro, ma nel primo caso è giusto privilegiare le sensazioni al lap time. Nel costante sviluppo col quale Aprilia tiene la RSV4 sulla cresta dell'onda (perché È sulla cresta dell'onda) siamo arrivati alla tappa delle sospensioni semiattive. A Noale hanno scelto per la versione Factory le ottime Ohlins S-EC 2.0. Il loro contributo alla guida è quello di smussare gli spigoli più vivi del carattere e di rendere più rapida la ricerca di un buon assetto. Oltre ad allungare la famigerata coperta, perché possono adattarsi alla sconnessione e allo stesso tempo fornire sostegno nei tratti dove si può spingere. Rappresentano la mano tesa che ti aiuta a issarti su un gradino molto alto. Devi comunque metterci del tuo, ma hai un aiutino. Il gusto del guida non ne risente, anzi, risulta comunque autentico ma solo un pizzico meno estremo. E lo dico, sia ben chiaro, come complimento. Già ci sono da gestire quasi 220 CV, se poi il mezzo fa di tutto per complicarti la vita allora il divertimento finisce presto. Invece l'essenza della RSV4 è sempre quella: un inserimento di velocità sconvolgente, una percorrenza da urlo e potenza da vendere in uscita. E nemmeno è cambiata poi tanto nel suo essere esigente. Bisogna sapersi muovere bene, in sella, per non innervosire la ciclistica. Vietato appendersi ai manubri e agire senza troppa cognizione di causa su freni (ottimi) e acceleratore (preciso). Accordando al modo in cui vuole essere guidata (alla Biaggi, alla Lorenzo: alla 250 2T) è capace di magie. Ovvio che non è facile farlo, ma la cosa può anche essere presa come spunto per migliorarsi.

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Aprilia RSV4 1100 Factory 

La nuova Aprilia RSV4 Factory 2020 è in vendita al prezzo di 26.300 euro c.i.m. La versione RR, invece, costa 20.490 euro c.i.m.

Prezzi di listino "chiavi in mano", ottenuti aggiungendo al prezzo di listino "franco concessionario" le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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