È lo stesso presidente e amministratore delegato di Honda Motor, Takanobu Ito, a fare un resoconto dettagliato delle strutture dell’azienda che sono state colpite dal terremoto e dallo tsunami che hanno investito il Giappone. Ito, poco dopo il sisma, si è recato nelle zone interessate in sella alla sua moto per vedere di persona lo stato delle cose. Ecco quanto riporta.
"Nella prefettura di Tochigi, le strutture dedicate alla ricerca e sviluppo auto, un ufficio acquisti e una parte dello stabilimento di Honda Engineering non erano assolutamente in grado di riprendere la produzione, a causa di muri crollati e altri danni. Era chiaro che non sarebbe stato facile far ripartire presto le attività".
“Nelle tre settimane successive al terremoto abbiamo lavorato duramente per poter ricominciare con la nostra quotidianità e siamo riusciti a rimettere in opera le linee che producono le automobili finite nelle fabbriche di Saitama e Suzuka dove si ricomincerà a lavorare il prossimo 11 aprile. Con queste due strutture, tutti gli stabilimenti produttivi Honda torneranno operativi. Resta il problema della realizzazione dei vari componenti che oggi è al 50% delle sue potenzialità, anche se le nostre forniture restano costanti”.
“Qualche giorno fa – continua Ito – ho visitato Tohoku e ho visto la gente lavorare duramente per riprendere le proprie attività, lavoravano notte e giorno in condizioni che vanno oltre a quanto avessi mai potuto immaginare. Perciò noi ci impegneremo altrettanto per riprendere al 100% la produzione e fornire ai nostri rivenditori quanto gli serva per essere efficienti (auto, moto e parti di ricambio). Come Honda Group cercheremo di superare questo momento di difficoltà riprendendo il nostro lavoro a pieno ritmo in modo che questo possa essere d’aiuto a tutto il Giappone”.