Ricordando la nostra distinzione iniziale, possiamo dire che per noi il suono arriva dall’aspirazione e dallo scarico; il resto è rumore. Per progettare una moto che sia il più possibile gustosa da ascoltare, il progettista non solo dovrà ridurre il rumore, ma curare attentamente i suoni, poiché non tutto ciò che arriva dallo scarico e dall’aspirazione è piacevole: anche queste due sorgenti privilegiate possono emettere sonorità fastidiose.
In particolare, si dovrà curare il sound dell’aspirazione, che è quello più avvertibile nella guida: lo scarico è alle spalle del pilota e – in molti casi – meno percepibile durante la guida.
E cosa sente chi sta alla guida? Su strada è difficile dire quanto suono arrivi dallo scarico, quanto dall’aspirazione e da altre sorgenti. Perché, oltre alla velocità, al regime e all’apertura delle farfalle, conta anche la struttura della moto. Quando si accelera e si spalanca il gas, prevale il suono dell’aspirazione: questo è vero soprattutto con le moto Euro5, perché tale normativa ha costretto a limitare molto il sound dello scarico. All’aumentare della velocità, il rumore dell’aria che investe il casco prende il sopravvento. Ad andatura costante invece sono preponderanti i rumori “di fondo”, quello di rotolamento degli pneumatici, della catena, dell’aria sul cupolino e sul casco, con una forte componente dovuta alle turbolenze. Una moto, a motore spento lungo una discesa a 90 km/h, può arrivare a generare fino a 80 dB.
Ricordiamo a questo punto che le onde sonore si propagano seguendo una direzione ben precisa: la loro percezione da parte di chi guida è differente da un osservatore esterno sulla strada. Costui infatti avverte un suono diverso a seconda della propria posizione e non solo per l’effetto Doppler: quando la moto si avvicina prevale l’aspirazione, quando è di lato avvertirà il motore, quando si allontana sentirà lo scarico.
Oltre a questi suoni c’è sempre un sottofondo dovuto dalle altre sorgenti (rotolamento, flussi d’aria, altri rumori meccanici e di struttura). Visto che il suono corre secondo una direzione, in fase di progettazione si può disegnare un’airbox che lo trasmetta in un determinato modo: si ha in mano uno strumento in più per realizzare un impianto di aspirazione efficace non solo dal punto di vista della qualità del suono, ma anche del rispetto delle normative. Infatti se si direziona verso l’alto, il pilota lo percepirà più intensamente, senza contare che lo si allontanerà dai microfoni usati nella rilevazione del rumore durante l’omologazione. Viceversa, orientandolo verso il basso, le onde sonore rimbalzerebbero sul suolo, con un forte impatto sui rilievi del rumore.
Per essere piacevole, il sound di un motore non deve essere forte, ma di qualità: le frequenze più alte risultano fastidiose anche se emesse dal plurifrazionato più eccitante del mondo, mentre quelle basse sono generalmente percepite come piacevoli. Per capire se un suono sarà di qualità, se ne possono studiare le caratteristiche: si eseguono dei rilevamenti che mostrano lo spettro di tutto ciò che viene emesso dalla moto, poi si analizzano le varie frequenze, si cerca di capire da dove provengono quelle fastidiose e infine si prendono dei provvedimenti per ridurle o trasformarle in piacevoli.