Nato alla fine degli Anni Sessanta il tricilindrico da 750 che equipaggi la Triumph Trident e la BSA Rocket 3 è potente e ha un’ottima erogazione. Consuma abbastanza benzina e richiede parecchi cambi dell’olio, ma è basato su una raffinata meccanica inglese, complessa ed entusiasmate da possedere. In questo servizio di Motociclismo d’Epoca la descrizione tecnica e i consigli pratici.
Motore Triumph BSA 750
MOTORE TRIUMPH BSA 750 Potente e delicato. Ecco il tre cilindri inglese
montato su Triumph Trident e BSA Rocket 3 alla fine degli Anni Sessanta.
Adottato dalla Casa inglese sin dalla fine degli anni Trenta, epoca in
cui fu derivato dal bicilindrico allora montato sulle Bonnevile 650-750,
ha mantenuto nel tempo caratteristiche simili fino alla versione del 1969.
Questa ha i carter tagliati verticalmente, i cilindri in blocco in alluminio
con canne in ghisa, la distribuzione con due alberi a camme (anteriore
per lo scarico, posteriore per l’aspirazione) nel basamento e aste e
bilancieri.
Il carter è a secco e per l’olio c’è un serbatoio separato della
capacità
di 3 litri. La trasmissione primaria è a catena sulla sinistra, il cambio
è in semi blocco con lubrificazione separata e serbatoio da 850 cc.
Allestimenti
ALLESTIMENTI Il 750 tre
cilindri fu montato sulle Triumph e sulle BSA (all’epoca i due Marchi
facevano parte dello stesso gruppo industriale) e l’unica differenza fra
i modelli consiste nella forma dei coperchi dei carter e nell’inclinazione
dei cilindri, che sulle Trident sono verticali, mentre sulle Rocket 3 sono
in avanti di 15°. La Trident 750 dal 1969 fu prodotta in 27.000 esemplari
circa: 19.179 della serie T150 (1969 – 1974) e 7.211 della T160 (agosto
1974 - luglio 1976). La BSA A75 Rocket ebbe meno successo: l’ultimo
esemplare
è del 1972 ed in totale ne furono prodotte 5.897 unità. Per motivi legati
alla produzione capita che le moto abbiamo matricole del telaio e del motore
differenti. Chi oggi possiede una Trident 750 o A75 Rocket deve stare attento
al impianto elettrico: soffre nell’accensione a puntine, ma questa può
essere sostituita con l’accensione elettronica.
Difetti e manutenzione
DIFETTI E MANUTENZIONE L’imbiellaggio
è delicato: bielle in alluminio con cappello in acciaio e piede che lavora
sullo spinotto senza bronzine. La moto, equipaggiata con carburatori Amal
Concentric da 27 mm, viaggia quasi sempre scarburata. La regolare manutenzione
prevede un cambio dell’olio motore e la pulizia dei tre filtri della pompa
in acciaio fra i 2.500 ed i 3.000 km. Inoltre l’olio del cambio va
sostituito
fra i 10 ed i 12.000 km. Il servizio completo su Motociclismo d’Epoca
di ottobre.