E allora ecco l’idea, l’ennesima e definitiva realizzazione del pallino di una vita:
una pura moto da corsa, superbamente raffinata, ma razionalmente concepita in modo tale da poter essere messa in regolare, seppur limitata, produzione. La moto più leggera e compatta della categoria, innovativa per tecnica e design. Una volta scelto il motore (il 4 cilindri della
BMW S 1000 RR, in versione SBK da 230 CV),
per tre anni Tamburini ha perfezionato la sua idea e poi, nel febbraio 2012 ha cominciato a lavorarci concretamente. Una delle idee più innovative partorite da Tamburini per questa moto era un sistema di regolazione trasversale della rigidità del telaio senza cambiare alcun componente. Questo concetto è stato debitamente brevettato ed integrato al telaio. Massimo ha ideato e realizzato personalmente il telaio lavorando successivamente alla definizione dello styling, elaborando i bozzetti al computer a grandezza naturale, plasmando il clay a mano con immensa passione ed incomparabile bellezza.
Poi il destino ci ha messo lo zampino e Tamburini se n’è andato, ma lasciando il progetto della moto definito in tutti i suoi dettagli, cosa che ha motivato il figlio Andrea a completare il percorso, con l’aiuto del team composto dalle persone coinvolte all’origine.
Ed è così che è nata la Tamburini T12 Massimo, una moto senza compromessi, fatta coi migliori materiali a disposizione ed equipaggiata col top della componentistica…
cliccate qui per tutti i dettagli tecnici della moto, per le foto e per vederla in azione tra i cordoli.
Un mezzo da sogno dunque, che in pochissimi potranno permettersi… per portarsi a casa una delle T12 Massimo (svelata in versione definitiva al Top Marques di Monaco) serve un assegno da un milione di dollari (circa 835 mila euro, al cambio attuale).