Regolarmente a listino anche dopo la comparsa
della RS-GS 125 a motore Rotax, la
Regolarità 125 7V
è
l’ultima
SWM motorizzata Sachs. L’esemplare fotografato è un fondo
di magazzino
del
1976 mai immatricolato.
Nelle foto alcuni particolari della
Regolarità 125 7V:
il vano porta
attrezzi ricavato nel serbatoio, una soluzione che ha contraddistinto
tutte
le SWM degli anni Settanta, anche se era in uso nel decennio
precedente.

Gli
ammortizzatori posteriori sono i soliti
Marzocchi a gas adottati
da quasi tutta la concorrenza. Sono regolabili su cinque posizioni e hanno
un’escursione di 104 mm, corrispondenti a 180 mm di escursione alla ruota.
Il
forcellone è rinforzato nella parte superiore con un
traversino.
Bella la mascherina coprifaro e i comandi al manubrio della Domino, con
il
comando del gas rapido, il manettino dell’aria ed i registri
per i cavi.

Le
tre viste della moto mettono in evidenza il
voluminoso impianto di
scarico
che passa
sotto il motore, una soluzione che nel
1976 gran
parte dellle concorrenti avevano abbandonato. Per proteggerlo dagli urti
veniva montato uno scudo in plastica, mentre il cavalletto centrale era
dotato di traversini nella zona sottostante lo scarico.
Il
telaio al cromo molibdeno della Regolarità 125 7 marce ha tubi
di minor diametro rispetto al modello 6 marce. Il perno del forcellone
lavora su silent-bloc.

Nel
1975 l’SWM sta attraversando un
luminoso periodo sia dal
punto di vista commerciale che da quello sportivo. Grazie all’ottima
reputazione
costruitasi sui campi di gara fin dall’inizio degli anni Settanta,
l’
azienda
di Rivolta d’Adda fondata da Sironi e Vergani
produce più
di 10.000
motociclette da 50 a 250 cc, il 30% delle quali destinato
all’esportazione.
Nel mese di ottobre di quel fatidico
1975 la
squadra SWM formata
da Brissoni, Gagni, Petrogalli e Rottigni vince il Vaso d’argento
alla Sei Giorni Internazionale che si disputa sull’Isola di Man. Un
successo
che l’SWM decide di sfruttare al massimo commercialmente, presentando
al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano la gamma rinnovata con i nuovi
modelli.

Qui
però iniziano le note dolenti, perché Sironi e Vergani per le
loro nuove
realizzazioni decidono di utilizzare il
famigerato motore Sachs con
cambio a 7 marce che la Casa tedesca ha appena realizzato e che - come
abbiamo già ripetuto più volte - ha fornito a diverse altre
aziende. Ovviamente
anche sulla SWM 125 (ma anche sui modelli di altra cilindrata)
il 7
marce dà dei problemi che costringono a fare i salti mortali,
soprattutto
nelle competizioni, per reggere il passo della concorrenza.
Fortunatamente resta ancora in listino
il
vecchio modello con il motore Sachs a 6 marce, denominato
ND,
ancora richiesto dagli appassionati che però restano un po’
disorientati
dalla miriade di sigle e modelli (spesso sono gli stessi) proposti con
due diversi tipi di motore. Le differenze fra le moto sono minime e riguardano
il peso (1 kg in più per la sette marce, nonostante il telaio al cromo
molibdeno), lunghezza ed interasse (a causa della diversa geometria del
telaio) oltre ovviamente al prezzo, che per quanto riguarda la sette marce
è superiore. Visti i problemi accusati dal modello a 7 marce appare
subito
evidente che
per proseguire ai livelli del 1975, l’SWM deve cambiare
il fornitore dei motori, prima nelle competizioni, dove non si deve
interrompere la striscia di vittorie - fondamentale per l’immagine della
Casa - e poi nella produzione di serie.
Caratteristiche tecniche
Riferite alla versione del 1976
Motore: monocilindirico a 2 tempi raffreddato
ad aria. Alesaggio per corsa 54x54 mm.
Cilindrata totale 123,6 cc.
Rapporto di compressione 11,8:1. Potenza
max 22 CV a 9.000 giri.
Alimentazione: carburatore Bing da 32 mm.
Miscela al 2,5% co olio sintetico.
Accensione: elettronica Motoplat 6v-35W.
Frizione: multidisco in bagno d’olio.
Cambio: a sette rapporti con innesti frontali.
Telaio: doppia culla chiusa in tubi d’acciaio.
Sospensioni: anteriore forcella Marzocchi
ZTI da 35 mm; posteriore forcellone oscillante con due ammortizzatori Marzocchi
oleopneuamtici regolabili su 5 posizioni.
Freni: anteriore a tamburo ø 140 mm; posteriore
a tamburo ø 140 mm.
Ruote: a raggi con cerchi in acciaio. Anteriore
ø 21”; posteriore ø 18”.
Pneumatici: anteriore 3.00- 21; posteriore
4.00-18.
Dimensioni (in mm) e peso:
interasse 1.440,
lunghezza 2.100, larghezza 880,
altezza sella 900.
Altezza pedane 340.
Peso a vuoto 90 kg.
Prezzo: 1.160.000 lire.
Prestazioni: velocità massima 110,910 km/h.
Consumo: 6,8 litri ogni 100 km.
Note: provata da
Motociclismo sul
numero 8-1977.
Dati rilevati: potenza max non rilevata.
Velocità max 112,560 km/h.
Accelerazione 0-400 metri 17,438 secondi.
Peso a vuoto 105 kg.