In occasione di Eicma 2019 Suzuki toglie i veli alla nuova V-Strom 1050. La maxi crossover di Hamamatsu non viene modificata radicalmente rispetto al passato, ma riceve piccoli aggiornamenti a motore e ciclistica. Stravolto, invece, il look, un chiaro omaggio al passato di Suzuki.
Il motore resta il bicilindrico a V di 90° di 1.037 cc, con distribuzione bialbero DOHC e raffreddamento a liquido, ma ora è stato aggiornato per rispettare le nuove normative anti inquinamento Euro 5. A tale scopo il profilo delle camme di aspirazione e di scarico è cambiato, in modo da aumentare l’alzata delle valvole e da ridurre i tempi di incrocio. Aggiornata anche la centralina ECM (Electronic Control Module), che è stata riprogrammata con parametri ottimizzati per rispettare i limiti della nuova normativa.
La V-Strom 1050 impiega un nuovo radiatore dell’olio raffreddato ad acqua. Sistemato in prossimità del filtro dell’olio, occupa ora meno spazio ed è più leggero e compatto. Il nuovo radiatore aumenta la capacità di scambio termico da 22,7 kW a 26,1 kW. Sull’impianto di scarico è stato installato un catalizzatore di grande volume, per ridurre in modo più efficace le emissioni degli idrocarburi, del monossido di carbonio e degli ossidi di azoto.
In questa nuova versione Euro 5 il bicilindrico è in grado di erogare una potenza di 107,4 CV a 8.500 giri/min, (contro i 100,6 della versione precedente), con un picco di coppia di 100 Nm a 6.000 giri (prima erano 101 a 4.000 giri/min.)
Sparisce l’acceleratore meccanico impiegato in precedenza per lasciar posto ad un comando del gas di tipo ride-by-wire. I corpi farfallati sono ora dunque completamente a controllo elettronico, non sono azionati da cavi e hanno un diametro maggiore che in passato, pari a 49 mm contro i 45 del modello precedente. Grazie a ciò, e a una nuova mappatura della centralina elettronica dal motore, debutta sulla V-Strom 1050 il cruise control. La velocità di crociera può essere fissata tra i 50 e i 160 km/h circa, in quarta o nelle marce superiori.
Di serie arriva anche il Suzuki Drive Mode Selector, che permette al pilota di selezionare tre tipologie di erogazione (A, B e C, dalla più pronta alla più morbida, lasciando in sostanza invariata la potenza massima), e il Low RPM Assist, che monitora e fa salire automaticamente il minimo al momento della partenza o quando si procede a bassa velocità.
L’SDMS lavora all’unisono con un Traction Control evoluto, settabile su tre livelli o disattivabile.