Statistiche web

Suzuki GSX-R 750 2011: test

Dal Circuito Monteblanco, in Spagna, vi diamo la nostra prima impressione sulla Suzuki GSX-R 750 del 2011. Per agilità fra le varianti ricorda la 600. L'erogazione potrebbe essere più dolce a centro curva.

Suzuki gsx-r 750 2011: test

Circuito Monteblanco (SPAGNA) – A poco più di un mese dal lancio della GSX-R 600 torniamo in sella ad una supersportiva Suzuki: è la nuova GSX-R 750, vera e propria icona delle moto da pista di Hamamatsu. La “setteemezzo” ha ricevuto sostanzialmente le stesse modifiche di cui ha giovato la sorellina, con cui condivide quasi al 100% look e soluzioni tecniche. È già in vendita a 13.700 euro chiavi in mano.

A livello di motore è stata aggiornata con una nuova centralina e un inedito impianto di scarico che dovrebbero arricchire l’erogazione ai medi regimi; tuttavia le modifiche maggiori riguardano ciclistica e sovrastrutture. Il telaio è ridisegnato e permette una riduzione dell’interasse di 15 mm, e inoltre c’è una nuova forcella Showa BPF coordinata a un impianto frenante anteriore impreziosito da pinze Brembo monoblocco. Questo, assieme alla carenatura completamente nuova e ad altre modifiche minori permette un risparmio di peso di 8 kg.

Tra i cordoli del tortuoso circuito spagnolo, la nuova GSX-R ricorda da vicino la 600 per quel che riguarda rapidità in ingresso curva e reattività tra le varianti: non è un’assurdità dire che ricorda una Supersport “anabolizzata”. Condivide con la sorellina anche le ottime caratteristiche di potenza e modulabilità dell’impianto frenante; tuttavia, come successo ad Almeria con la seicento, nei primi giri tirati la leva del freno anteriore si è avvicinata progressivamente al manubrio, staccata dopo staccata. È bastata registrarla una volta per risolvere il problema. Il motore – scontato dirlo, ma è proprio così – è una gustosa via di mezzo tra l’esuberanza del mille e l’erogazione “pigra” sottocoppia dei vari seicento. Qui c’è una buonissima coppia ai medi e cavalli in abbondanza fino al limitatore: il motore ha quella cattiveria che soddisfa anche i piloti navigati, e che fa… riflettere un paio di volte prima di ruotare il gas con decisione in uscita di curva (in particolare con le gomme stradali – pur ottime Bridgestone BT-016 – con cui si è svolto il test). Insomma, ci è piaciuta molto: l’unica imperfezione riguarda l’eccessiva prontezza nella risposta del motore nel momento in cui si “prende in mano” il gas a centro curva: potrebbe essere più dolce.

Tags

© RIPRODUZIONE RISERVATA