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Suzuki: "Buona idea fare altri test prima dell'avvio"

Shinichi Sahara, il project manager del Suzuki Ecstar, parla in un’intervista della situazione sanitaria e di come la MotoGP debba affrontare le questioni legate alla ripartenza

La pandemia causata dal coronavirus ha interrotto il lavoro dei protagonisti del Motomondiale. Il project manager del Team Suzuki Ecstar, Shinichi Sahara, condivide alcune riflessioni in un blog pubblicato nel sito della squadra, di seguito quanto ha dichiarato:

“Nessuno di noi sta vivendo i suoi giorni migliori in questo momento e la crisi di Covid-19 sta colpendo tutto il mondo senza sosta. È difficile accettare tutto questo; nessuno si aspettava una pandemia così grande e con una diffusione così rapida. Quindi è giunto il momento per tutti noi di combattere, non in pista come siamo abituati, ma in un ambito completamente diverso della nostra vita. È il momento di stare uniti, di essere solidali con chi soffre, di essere pazienti e di superare questa epidemia nel miglior modo possibile, rimanendo al sicuro e in salute. Spero che sia possibile tornare presto nel paddock per incontrare i nostri amici e colleghi, gareggiando di nuovo e provando tutte le emozioni che le corse motociclistiche ci regalano! In Giappone la situazione è più contenuta rispetto ad altri paesi ma, nonostante questo, è stato deciso di rimandare i Giochi Olimpici di Tokyo al 2021. Lo stato di emergenza dichiarato dal Governo relativamente a certe zone specifiche ha turbato molte persone. Ma qui ad Hamamatsu, dove si trova la nostra fabbrica, fortunatamente non ci sono stati molti contagiati. Tuttavia, siamo consapevoli del fatto che dobbiamo stare attenti, abbiamo visto i tristi danni che può causare. Questa crisi globale sta colpendo un gran numero di eventi sportivi, culturali e sociali. Tutti vengono cancellati o posticipati e questo, naturalmente, ha colpito anche il Campionato del mondo MotoGP. Tutto si è fermato ma stiamo vivendo un momento molto delicato e difficile, devono esserci delle restrizioni e la situazione dev’essere presa sul serio.

Abbiamo dovuto modificare alcuni dei nostri piani in seguito alle modifiche apportate al programma ma l’idea è quella di cercare di continuare col nostro processo di sviluppo, anche se ridotto, come meglio possiamo. Dal punto di vista delle competizioni è stato un peccato non partire in Qatar perché ci sentivamo davvero pronti a lottare col gruppo di testa fin dalla prima gara quindi sono un po’ dispiaciuto. Ma è lo stesso per tutte le squadre e per tutti i piloti, dobbiamo accettarlo. Perché la cosa più importante su cui concentrarsi è la sicurezza e la salute di tutti, molto più delle competizioni. Sappiamo che tutto è stato fermato. La FIM ha deciso così insieme a Dorna e ad IRTA, di congelare lo sviluppo per cercare di rendere eque le condizioni per i costruttori europei che, più di altri, stanno soffrendo in questo momento. È positivo perché significa che siamo tutti sulla stessa barca in termini di sviluppo e questo genera delle condizioni eque. Abbiamo lasciato un campione del motore che avrebbe dovuto essere approvato e omologato in Qatar e inviato i disegni del pacchetto aereodinamico per le verifiche relative all’omologazione. Ci rendiamo conto che non possiamo procedere con lo sviluppo ma potremmo produrre altri pezzi, quelli che abbiamo trovato positivi durante le sessioni di test invernali. Come squadra abbiamo la possibilità di comunicare per telefono o tramite videoconferenze così che sia più facile procedere. Abbiamo molte idee da migliorare ma, anche nella situazione attuale, non abbiamo abbastanza tempo! In ogni caso, senza piloti in pista è sempre difficile sviluppare e tutto si muove molto più lentamente. Ora stiamo semplicemente aspettando che questa pandemia finisca e che il mondo torni alla normalità mentre Dorna sta cercando di riorganizzare il Campionato del mondo. So che alcuni chiedevano un altro test prima dell’inizio della stagione, e lo capisco, ma onestamente il campionato sarà troppo breve quindi sarebbe meglio iniziare il prima possibile. Probabilmente sarebbe una buona idea fare una o due sessioni di test il giovedì della stessa settimana in cui si svolgerà la prima gara. Sembra che quest’anno avremo molto meno tempo per i test perché, probabilmente, dovremmo cancellarne numerosi ma sono sicuro che troveremo un modo per far funzionare il tutto! Vorrei mandare i miei migliori auguri a tutti durante questo difficile periodo, speriamo di ritrovarci presto in pista!”

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Test MotoGP Qatar 2020 - Alex Rins 

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