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06 July 2012

Sull' Etna olio in strada per fermare i motociclisti: criminali!

Certe volte i motociclisti scambiano le strade per piste ed esagerano, ma chi inonda l’asfalto di olio per fermarli è altrettanto delinquente. Anzi, di più

Sull' etna olio in strada per fermare i motociclisti: criminali!

Sgombriamo subito il campo da equivoci: non abbiamo le fette di salame sugli occhi e non facciamo gli avvocati delle cause perse. Certe strade sono letteralmente infestate da motociclisti che le usano come veri e propri circuiti, monopolizzando percorsi che a tutti i motociclisti piacerebbe godersi e che invece sono diventati pericolosissimi proprio perché motociclisticamente fin troppo divertenti. E questo senza per questa volta parlare di gare clandestine. No, qui parliamo solo di esagitati che mettono in pericolo sé e gli altri con una guida a dir poco sconsiderata e irrispettosa, con mezzi che delle moto stradali non hanno più nulla (manco i fari, a volte, di certo non lo scarico).

LA REAZIONE
Ma anche agli abitanti dei paesi attraversati da queste strade non fa certo piacere di avere il Gran Premio sulla porta di casa ogni domenica. È anche per questo che le pattuglie e i velox abbondano, è per questo che le Forze dell’Ordine ormai non ci perdonano più nulla e controllano anche i tappini delle valvole delle gomme. Ma a volte si esagera anche dall’altra parte. È di pochi giorni fa la notizia che la statale Mareneve, che si inerpica sull’Etna, è stata su più curve cosparsa di olio, da qualcuno che a quanto pare aveva raggiunto limite di sopportazione. Bontà sua, questo demente ha perfino messo dei cartelli con la scritta “olio” per scaricarsi la coscienza.

FINCHÉ NON CI SCAPPA IL MORTO…
Fortunatamente non è successo nulla e già dopo 24 ore la strada è tornata pulita. Ma se uno non riesce a distinguere la differenza tra un’arrabbiatura e una ritorsione potenzialmente omicida allora vuol dire che il problema è nella sua testa. Stavolta se l’è presa coi motociclisti, ma magari la prossima volta il personaggio avrà qualche altro pretesto per scaricare con violenza (codarda) la sua rabbia. Lo ripetiamo: nella sostanza può anche avere ragione, ma il modo in cui ha “combattuto per le proprie idee” lo squalifica totalmente.

PER COLPA DI POCHI SIAMO TUTTI CRIMINALI
Prima che qualcuno ci lasci la pelle, è il caso che le Forze dell’Ordine facciano controlli seri, costanti e certi, più che severi ma saltuari. Va da sé che i motociclisti devono darsi una calmata e non fare la solita figura da bambini irresponsabili che se ne fregano di tutto e di tutti pur di divertirsi. Chiaro che stiamo parlando di una minoranza, che però compromette l’onorabilità di tutta la categoria, identificata invariabilmente come quella dei “criminali che fanno le corse”.

Il problema è serio e non dobbiamo davvero più essere proprio noi motociclisti a dare il pretesto a qualche pazzo per gettare olio sull’asfalto o tendere qualche cavo d’acciaio assassino in stradine frequentate dagli enduristi. Ma i pazzi esistono, ricordiamocelo sempre, e a urtare la loro suscettibilità ci si mette un secondo.

 


 

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