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10 March 2016

Le strade italiane sono sempre più “a rischio incidente”

Secondo un recente studio, 6 italiani su 10 hanno rischiato un incidente nell’ultimo anno a causa della scarsa manutenzione stradale. Dai dati emerge anche che, dopo il furto in casa, la paura di incidente è la maggior preoccupazione degli italiani. L’intervento urgente più richiesto? Il miglioramento delle condizioni del manto stradale attraverso la... chiusura delle buche

UNO STUDIO SULLA CONDIZIONE DELLE NOSTRE STRADE

Basta circolare per qualche ora sulle nostre strade per rendersi conto del loro stato: buche, lavori in corso, manto stradale spesso rattoppato non nel migliore dei modi, corsie a larghezza ridotta, deviazioni, strade dissestate... Insomma, un continuo disagio per motociclisti e automobilisti. Per capire cosa ne pensano gli italiani della condizione delle nostre strade, nei mesi scorsi la Fondazione Luigi Guccione vittime della strada, in collaborazione con il SITEB (Associazione Italiana Bitume e Asfalto) e Assosegnaletica, ha condotto uno studio-sondaggio intitolato “Gli italiani e la percezione della sicurezza stradale”. Da questa ricerca è emerso che per gli italiani le strade cittadine sono sempre più “a rischio incidente”, soprattutto a causa del manto stradale danneggiato per via della scarsa manutenzione. Proprio a causa delle buche e della situazione di dissesto, 6 italiani su 10 nell’ultimo anno hanno rischiato di rimanere coinvolti in un incidente. Inoltre, la paura di un incidente stradale resta il secondo pericolo più avvertito dalla popolazione, dopo il furto in casa, ma prima di rapina, scippi e aggressioni. 

INCIDENTE, LA SECONDA PAURA PIÙ AVVERTITA DAGLI ITALIANI

Lo studio è stato avviato dopo dall’allarmante dato sugli incidenti stradali del 2014 (ben 177.03, con 3.381 morti e 251.147 feriti). I dati che emergono dal sondaggio confermano come tra le principali preoccupazioni di motociclisti, automobilisti e pedoni ci siano le condizioni delle strade. La possibilità di rimanere vittima di un incidente, infatti, resta tra i pericoli maggiormente avvertiti dagli italiani. Dopo la paura di subire un furto in casa (77%), si dice preoccupato di poter essere coinvolto in un incidente stradale il 71% degli intervistati; seguono lo scippo (67%), la rapina (60%) e le molestie/aggressioni (58%). Analizzando nel dettaglio il dato, appare chiaro come a essere più preoccupati siano gli adulti (86%), quanti risiedono nel Sud Italia (84%) e coloro preferiscono usare l’auto rispetto ad altri mezzi di trasporto (76%) per spostarsi. La ricerca evidenzia dunque come la sicurezza della circolazione sulle strade cittadine è oggi percepita come un emergenza da affrontare con massima urgenza: ben il 67% degli intervistati dichiara di vivere questo disagio nel proprio comune di appartenenza.
Ma quali sono le modalità di circolazione sentite come meno sicure dagli italiani? Oltre l’80% definisce “a rischio” le strade per le due ruote (moto o bici), il 74% ritiene che le città siano più pericolose per i pedoni, il 65% le definisce tali anche per chi si sposta in auto. Il 60% degli intervistati dichiara di aver rischiato nell’ultimo anno di restare vittima di un incidente per le pericolose condizioni stradali.

ALLARME BUCHE

Secondo l’analisi, lo stato di segnaletica, dei semafori e dell’illuminazione delle strade viene giudicato abbastanza soddisfacente, ma la presenza di guardrail e la condizione dell’asfalto vengono valutati negativamente dalla quasi totalità degli intervistati: solo il 20% esprime commenti positivi e il dato scende addirittura al 5% nel Sud e isole. Proprio la cattiva manutenzione dell’asfalto e le conseguenti buche che si vengono a formare sempre più di frequente rappresentano l’elemento più pericoloso per la sicurezza stradale cittadina (oltre il 76% lo segnala). Nonostante ciò, gli interventi per aumentare la sicurezza dei veicoli in circolazione in città latitano e le “priorità stradali” delle amministrazioni locali sembrano focalizzarsi su altri elementi, in primis la regolamentazione di soste e parcheggi (41%), poi il ripristino di semafori non funzionanti (30%) e la realizzazione di ZTL o aree pedonali (29%). 

QUALI SONO GLI INTERVENTI Più URGENTI?

Come intervenire dunque? L’87% degli intervistati  (che sale al 97% di motociclisti e scooteristi) vede il miglioramento delle condizioni del manto stradale, attraverso interventi di ripristino delle buche e l’utilizzo di asfalto drenante, come intervento più urgente; seguito da controlli su strada da parte delle forze dell’ordine (76%), dalla messa in opera di guardrail salva motociclisti (69%) e dall’adeguamento della segnaletica stradale (67%).
Le valutazioni espresse nel sondaggio trovano conferma nelle ultime stime elaborate dal SITEB, secondo le quali, dal 2006 al 2015, anche a causa del rispetto del Patto di Stabilità, gli Enti Gestori della rete stradale italiana non hanno messo in opera ben 96 mln. di tonnellate di asfalto necessarie a tenere in buona salute le nostre strade, per un valore complessivo pari a 9 miliardi di euro.

VIA A UN PIANO STRAORDINARIO DI SALVAGUARDIA DELLE NOSTRE STRADE

Il Direttore del SITEB, Stefano Ravaioli, ha commentato: “Il mancato investimento in opere stradali di questi ultimi anni ha generato una situazione diffusa di dissesto delle nostre strade di cui  oggi paghiamo le conseguenze, con addirittura alcune Provincie costrette a vietare la circolazione su alcune arterie perché non in grado di garantirne la fruibilità in sicurezza o con le carreggiate delle tratte ANAS chiuse o a circolazione limitata per buche e deformazioni del manto stradale. È oggi necessario mettere mano a un piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade. Il nostro Paese oggi non ha bisogno di grandi opere, ma di rimettere in sesto e in sicurezza la rete esistente, prima che questa collassi. Auspichiamo che l’allentamento del patto di stabilità per gli Enti Locali, previsto per i lavori stradali nel testo dell’ultima Legge di Stabilità 2016 e i fondi stanziati ad hoc per le manutenzioni possano cambiare decisamente il quadro, mettendo in sicurezza il nostro patrimonio stradale e fornendo maggiori certezze ad automobilisti, motociclisti e pedoni”.
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