A LUNGO NEL CUORE È riduttivo pensare che si trattasse di una Transalp vestita da NXR perché l’Africa Twin ha una sua personalità e dimostra la volontà della Honda di realizzare una maxi enduro capace di votarsi al fuoristrada poco impegnativo e ad eventuali escursioni africane, ma anche adattarsi ai lunghi trasferimenti autostradali. In più è curata in modo maniacale in ogni singolo dettaglio. Forse sarebbe stato più saggio adottare da subito la cilindrata di 750 cc, come è poi avvenuto nel 1990 con l’introduzione della seconda versione siglata RD04 (la prima invece porta la sigla RD03). Oppure mantenere il peso e l’escursione delle sospensioni della 650 (più leggera e meglio ammortizzata) per tutta la produzione. Ma si tratta dei soliti ragionamenti dettati dal senno di poi. Nello stesso Salone di Parigi in cui è avvenuto il debutto dell’Africa Twin la Honda presenta anche la splendida VFR750R, meglio nota come RC30, una moto da corsa targata, vincitrice delle prime due edizioni del Mondiale Superbike, nel 1988 e 1989, con l’americano Fred Merkel. La costosissima RC30 è l’equivalente stradale di quello che sarebbe potuto essere una versione per tutti i giorni della NXR: un mezzo esclusivo che ha esaurito la sua funzione nel giro di un paio d’anni (tanto è infatti durata la carriera commerciale della VFR750R) e ha trovato sulle piste di tutto il mondo la sua dimensione ideale. L’Africa Twin invece ha continuato ad essere prodotta fino al 2000, incontrando un successo di utenza a 360°. E quando ha lasciato definitivamente la catena di montaggio è rimasta in listino su diversi mercati (come quello italiano ad esempio) fino al 2002, quando gli ultimi esemplari sono stati venduti senza nessuno sconto (sebbene il motore dell’Africa Twin fosse Euro 0) andando esauriti prima della fine dell’anno. Segno che gli appassionati l’hanno portata ancora a lungo nel cuore. E la portano ancora, se da anni continuano a chiederne una "nuova versione" alla Honda. Che però fa finta di nulla...