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Stop alla rimozione dei Dbkiller: da ANCMA arrivano le linee guida per impedirne l'estrazione

L’associazione italiana dei costruttori e distributori annuncia l’iniziativa messa a punto dall’ACEM in collaborazione con i principali operatori del settore degli scarichi aftermarket, per limitare le emissioni sonore dei motocicli

1/7 Comparativa scarichi aftermarket offroad: il Centro Prove di Motociclismo testa impianti di scarico per Husqvarna FE 250 2016. Akrapovic completo (titanio), FMF (solo terminale, acciaio), Scalvini completo (acciaio) contro scarico di serie. In foto, la prova al banco

L’iniziativa, promossa anche dall’associazione internazionale IMMA e da ANCMA stessa, nasce per evitare interpretazioni divergenti e non efficaci delle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico e chiarisce i requisiti tecnici per garantire la robustezza delle soluzioni di fissaggio dei deflettori, silenziatori e dei dB-killer, al fine di impedirne la facile rimozione. Come anticipato, il lavoro è stato sostenuto anche dalle principali aziende del settore (Akrapovic, Arrow, Giannelli, Lafranconi, LeoVince, MIVV e SC project) e, grazie al contributo delle associazioni nazionali di categoria, si pone ora l’obiettivo di sensibilizzare motociclisti, autorità e gli altri produttori di sistemi di scarico.


Soddisfatto dell’iniziativa, il Segretario Generale dell'ACEM Antonio Perlot che, in una nota, ha sottolineato la volontà di “riunire le competenze di attori riconosciuti del settore motociclistico e affrontare una delle principali cause del rumore delle moto nelle strade. Oggi sono ancora presenti sul mercato silenziatori omologati con deflettori troppo facilmente rimovibili o dB-Killer, che possono provocare livelli di rumore inaccettabili. Proponendo soluzioni all'avanguardia, le linee guida aiuteranno le autorità di omologazione a raggiungere una valutazione più armonizzata della conformità alle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico. L'invito è ora a tutte le parti interessate ad applicarle senza indugio”.

Il presidente di ANCMA Paolo Magri ha affermato che: “Nell’impegno responsabile e corale dei nostri associati e dell’industria di riferimento c’è molto del know-how e dell’eccellenza produttiva italiana. Siamo di fronte ad un segnale concreto che, oltre a recepire e interpretare in modo corretto la normativa, va anche nella direzione di tutelare la qualità di questo settore e di superare alcuni pregiudizi legati ai motocicli. E poi costituisce un messaggio molto chiaro anche per gli appassionati e i produttori di scarichi che potenzialmente si potrebbero porre fuori dal contesto normativo”.

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