C’è chi si costruisce la propria special attingendo dai cataloghi aftermarket. Chi usando e adattando parti di altre moto, magari usate. Poi ci sono i costruttori veri e propri, che realizzano i componenti da zero, con sofisticati macchinari a controllo numerico oppure alla vecchia maniera, con flessibile e saldatore. Sono quelli che apprezzo di più, perché ci mettono ingegno e inventiva. Magari utilizzando materiali e parti che mai ti aspetteresti di vedere su una moto. Certe special fatte con vetro o legno (come la Royal Enfield di Hazan o la Yamaha di NorthEastCustom per Joe Velluto) o parti che non hanno nulla a che fare con le due ruote, come maniglie e altri complementi d’arredo, mi fanno letteralmente impazzire, le adoro. Anche se il più delle volte si tratta di splendidi oggetti d’arredo difficili o addirittura impossibili da guidare.
IN PRINCIPIO ERA UN BIDONE
Ma non è sempre così. Prendiamo Vibrazioni Art design di Massalombarda, Ravenna (www.vibrazioniartdesign.com), uno studio specializzato nella realizzazione di complementi d’arredo. Di solito, da questo atelier escono tavoli, sedie e sgabelli. Ma da due anni a questa parte -grazie alla passione dei titolari- vengono prodotte anche moto uniche e su misura. Ma che ci azzeccano i mobili con le due ruote? Beh, il materiale utilizzato per la realizzazione di entrambi è il medesimo: bidoni industriali. Riccardo e soci da sempre riciclano vecchi bidoni di latta per le loro creazioni. Colorati, vivaci, zeppi di scritte: vengono tagliati, “srotolati” e appiattiti fino a formare una lastra e poi utilizzati in base alle esigenze. Si taglia di nuovo, si modella, si salda. Detto così sembra facile, ma ci vogliono ore, giorni e settimane per costruire una sedia o un serbatoio…