Statistiche web

BMW R nineT Bullet di Ares, l'ape modenese

L'atelier modenese realizza la terza special su base BMW R nineT. La preparazione è stilistica e non tecnica e il risultato è da vetrina. Realizzata su misura come ogni abito di sartoria, ne verranno prodotte solo 25

1/33

BMW R nineT Bullet by Ares Modena

Se c’è una cosa che gli italiani sono ancora bravi a fare è disegnare un mezzo meccanico. Auto o moto che sia. Il nostro “gusto” è riconosciuto - e invidiato - in tutto il mondo: non a caso tanti produttori esteri hanno il centro stile europeo in Italia, o si appoggia a uno italiano già esistente.

Tra questi c’è Ares, un atelier con sede a Modena, la cosiddetta “terra dei motori”, molto nota nel mondo automobilistico che ogni tanto si cimento anche con quello delle due ruote. Le sue special non sono tante, si contano sulle dita di una mano, ma una volta finite bisogna ammettere che la preparazione è di quelle che rimangono impresse nella mente.

Ares non è un vero e proprio preparatore, come scritto sopra è una azienda che si occupa soprattutto di design, un vero e proprio centro stile come potrebbe essere Zagato (vi ricordate la loro personalissima MV Agusta F4Z del 2016?).

Quindi non aspettatevi telai modificati, componentistica di prim’ordine o chissà quale altra pazzia: focalizzate la vostra attenzione sulle forme, il pezzo forte della Bullet, una BMW R nineT vestita come una sportiva d’altri tempi.

Gli anni di riferimento sono senza ombra di dubbio i primi Settanta, quando le cafe racer si rifacevano alle sportive del tempo “indossando” semimanubri dietro a cupolini dalle linee affusolate e tonde come il faro - a LED, come lo è anche il “filetto” presente sul codino monoposto - incastonato dentro una bolla di vetro.

Una soluzione stilistica che richiamava la fusoliera di un aereo se non anche di un missile, così da ottenere due risultati in un colpo solo: una buona penetrazione aerodinamica e un aspetto il più dinamico possibile. A tutto questo contribuisce anche la zona posteriore, dove la sella in pelle monoposto è un tutt’uno con la coda “ad ape”, corta e tondeggiante che ricorda lo stile aerodinamico delle sportive Anni 60 e delle più recenti Suzuki GSX-R della fine Anni 90 e primi 2000 (di cui la Hayabusa è l’ultima esponente). Sempre al piccolo insetto è ispirata la colorazione, un giallo intenso abbinato a striature nere e paraginocchia in pelle che donano alla moto un look sportivo ed elegante.

La Bullet, come le altre due “creature” di Ares realizzate intorno a una BMW R nineT, è un puro esercizio stilistico che ben si tiene lontano dal concetto di preparazione in senso stretto. Infatti, la carenatura, le fianchatine (commoventi le griglie che richiamano le moto del passato), il serbatoio e la coda sono in fibra di carbonio, disegnati e realizzati dal centro stile Ares.

Tanti i dettagli studiati ad hoc, come il “tappo” dei riser posto sulla piastra superiore di sterzo (non c’è più il manubrio da naked), lo scarico 2-in-2 con terminali tronchi della Mass, gli indicatori di direzione che spuntano come piccole antenne sui lati della carenatura (o quelli posteriori posizionati sul portatarga sospeso della Side Arm), gli specchietti avvitati nei bilancieri dei manubri, il tappo carburante a sgancio rapido, le leve al manubrio di Beringer, la fascia in pelle che corre lungo il serbatoio, così come in pelle sono pure le manopole.

Al di là di un ammortizzatore tutto nuovo e completamente regolabile fornito da MatrisDamper, la base tecnica e meccanica della Ares sono le stesse della naked tedesca, dall’impianto frenante alla forcella a steli rovesciati, passando dalle ruote a raggi al telaio a traliccio sdoppiato che sfrutta il motore come elemento stressato: questo è il noto twin boxer da 1.170 cc raffreddato ad aria, buono di 110 CV e 116 Nm di coppia, abbinato a un paio di sportivissimi filtri d’aria conici.

Il vantaggio di acquistare un prodotto sartoriale come è la Bullet, è che non viene intaccata la sostanza della moto (così come tutti i lavori “su misura” realizzati da Ares), che resta omologata, targata e pronta a scendere in strada. Di Bullet ne sono previste solo 25 esemplari: se non sono già terminate, potete ordinarla e, nell’arco di due mesi, ritirarla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA