Ho scoperto l’officina Valtoron di Madrid alcuni anni fa: una delle prime special nate sotto questo nome era una Kawasaki Z750 bicilindrica degli anni Settanta, trasformata in enduro e chiamata “La Loma” (collina, in spagnolo: qui la foto). La cosa mi aveva incuriosito, un po’ perché anche io posseggo un modello uguale (ma trasformato in scrambler) e un po’ perché mi ricordava la moto usata dal campione europeo di Regolarità Rolf Witthöft proprio su base Z750 che mi ha sempre affascinato. Con gli anni, i fratelli Carlos e Pablo Valtoron si sono specializzati e hanno lasciato la loro impronta nel panorama custom ritagliandosi un’immagine di artisti. Nel vero senso del termine, perché le special che realizzano hanno sì delle modifiche tecniche, ma soprattutto sono vestite con abiti d’alluminio realizzati con tecnica scultorea. Era così La Bestia, dragster sovralimentato presentato lo scorso anno, ed è così per La Bulla, la carenata che vi presentiamo ora. La base, una BMW K 1600 GT, mantiene ciclistica e motore di serie, ma le voluminose carene di plastica sono sostituite con un monoscocca in fusione di alluminio. Praticamente viene realizzata una forma in clay, modellata a mano. Che serve da calco per lo stampo in sabbia, in cui viene fuso l’allumino. Il risultato è incredibile, perché è uguale a niente altro. Questa tecnica consente di disegnare forme complesse senza ricorrere a lamiere battute a mano e saldate e anche la finitura superficiale ha un aspetto unico (guardate le foto della lavorazione). Che La Bulla non sia però solo una scultura lo dimostrano le migliaia di chilometri che il proprietario, un appassionato tedesco che ha commissionato il lavoro ai Valtoron, ha già macinato girando per tutta l’Europa.