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06 August 2015

Una BMW K 1600 GT diventa… Bulla

Ecco una straordinaria special da viaggio degli spagnoli Valtoron: una carenatura in fusione d’alluminio realizzata con criterio scultoreo veste il motore a sei cilindri e la ciclistica della luxury tourer BMW K 1600 GT

Una bmw k 1600 gt diventa… bulla

Ho una tesi: le special si evolveranno, nei prossimi anni, tornando a mostrare carene e magari borse laterali. La voglia di una moto unica si unisce al desiderio di viaggiare e andare veloci senza tutta quell’aria in faccia, per questo -secondo me- assisteremo ad un progressivo mutamento o comunque ampliamento della scena tuning verso il fairing-custom, non eccessivo e pacchiano, ma caratterizzato da linee pulite e minimal, sempre leggere, oltre che di motori potenti per macinare chilometri senza problemi. Qualche esempio, prodromo di questa tendenza, esiste già. Tra le proposte più recenti ricordiamo le café racer carenate del progetto Yamaha Yard Built su base XJR1300, come la Dissident, realizzata da roCkS!bikes e la Botafogo di Numbnuts.

 

Tendenze a sei cilindri (bavaresi)

Una bella realizzazione che avvalora la mia teoria s’è mostrata al pubblico la scorsa primavera: è la Valtoron La Bulla (guardate le foto), nata elaborando e stravolgendo (esteticamente) un peso massimo tra le moto da turismo, la BMW K 1600 GT. La sei cilindri bavarese, oggetto di interesse custom anche da parte della BMW stessa, che ha recentemente presentato una concept in stile bagger a Villa d’Este, non è nuova a interventi di questo tipo. Nel 2014 la vincitrice assoluta dell’AMD World Championship, il campionato mondiale riservato ai costruttori custom, è stata proprio una K 1600, alleggerita e carenata da Krugger, la Nurb's. Ci sono anche le postatomiche giapponesi di Kenji Nagai e Keiji Kawakita, ma c’entrano poco con il tema di oggi. Che parla di carene.

 

Preparatori o scultori?

Ho scoperto l’officina Valtoron di Madrid alcuni anni fa: una delle prime special nate sotto questo nome era una Kawasaki Z750 bicilindrica degli anni Settanta, trasformata in enduro e chiamata “La Loma” (collina, in spagnolo: qui la foto). La cosa mi aveva incuriosito, un po’ perché anche io posseggo un modello uguale (ma trasformato in scrambler) e un po’ perché mi ricordava la moto usata dal campione europeo di Regolarità Rolf Witthöft proprio su base Z750 che mi ha sempre affascinato. Con gli anni, i fratelli Carlos e Pablo Valtoron si sono specializzati e hanno lasciato la loro impronta nel panorama custom ritagliandosi un’immagine di artisti. Nel vero senso del termine, perché le special che realizzano hanno sì delle modifiche tecniche, ma soprattutto sono vestite con abiti d’alluminio realizzati con tecnica scultorea. Era così La Bestia, dragster sovralimentato presentato lo scorso anno, ed è così per La Bulla, la carenata che vi presentiamo ora. La base, una BMW K 1600 GT, mantiene ciclistica e motore di serie, ma le voluminose carene di plastica sono sostituite con un monoscocca in fusione di alluminio. Praticamente viene realizzata una forma in clay, modellata a mano. Che serve da calco per lo stampo in sabbia, in cui viene fuso l’allumino. Il risultato è incredibile, perché è uguale a niente altro. Questa tecnica consente di disegnare forme complesse senza ricorrere a lamiere battute a mano e saldate e anche la finitura superficiale ha un aspetto unico (guardate le foto della lavorazione). Che La Bulla non sia però solo una scultura lo dimostrano le migliaia di chilometri che il proprietario, un appassionato tedesco che ha commissionato il lavoro ai Valtoron, ha già macinato girando per tutta l’Europa. 

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