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Sono un ragazzo di strada

La strada non è la parte di un viaggio, non è un luogo. È un modo di vivere. E quando finisce non ci resta che cercarne un'altra

Sono un ragazzo di strada

di Aldo Ballerini

Ho un rapporto fisico con la Strada. Quando penso alla Strada non mi viene in mente un luogo, una destinazione, un concetto, ma un crudo pezzo di asfalto. Pochi metri, quelli che sono sotto le ruote e qualcosa in più davanti. Penso a quel tratto che di volta in volta si affronta nella guida. Insomma, non è un concetto di infinito. Ma lo diventa con lo scorrere del tempo, perché per me la strada non finisce.

 

IL SENSO È IL MOVIMENTO
Il senso del viaggio è lo scorrere dell'asfalto; le soste momenti obbligati per il riposo; l'arrivo a destinazione un dramma. Un viaggio in moto non è una meta più o meno lontana da raggiungere, un luogo più o meno bello da visitare dal quale si deve tornare. Un viaggio in moto coincide con il movimento stesso, deve essere un percorso.

 

QUANDO VIAGGIO ASCOLTO
Quando viaggio non riesco a godermi il panorama, al più mi resta in mente qualche immagine rubata al volo. Come quelle che ho messo nella gallery. Non perché io cammini come uno scriteriato su una Hayabusa sull'autostrada tedesca, ma semplicemente perché ascolto. Ascolto lo scorrere dell'asfalto, la moto, e mentre lo faccio la mente se ne va alla deriva, immaginando chissà che futuro, chissà che luoghi, chissà che situazioni troverò. Sono pensieri confusi, più sensazioni che idee chiare, attimi cha scappano via alla velocità della luce così come sono arrivati. Ed è questo il bello del viaggio. Perché in movimento tutto è ancora da scoprire, tutto è avventura, tutto è promessa, non certezza. Il movimento libera la fantasia, perché non si può aggrappare a nulla, e quando arrivo alla meta in un istante torno alla realtà restando sempre deluso. Quasi sempre.

 

FACCIAMO DUE CITAZIONI, DAI
Se ti fermi convinto che ti si può ricordare hai davanti un altro viaggio e una città per cantare.
Questo è Ron. Parla del suo lavoro, ma io trovo che si addica all'idea del movimento che sto cercando di esprimere.
L'altra l'abbiamo sentita nella pubblicità della Campari: l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. Potrei anche scrivere l'autore, ma non vale perché non lo conosco, lo trovate con Google.
L'ultima la prendo in prestito dal mio poeta preferito, quell'ottimistone di Giacomo Leopardi:
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

 

UNA STRADA SEGNATA
Ricordo. Avevo circa dieci anni, eravamo per strada (caso), un po' di confusione, litigi tra ragazzini, più che altro si giocava. A un certo punto arriva la nonna del mio compagno e ovviamente lo difende: "Lascialo stare, non vedi che è un ragazzo di strada?". Sono passati 45 anni e questa frase ancora me la ricordo come se fosse ieri. Caspita se mi colpì. Allora non capii bene cosa volesse dire con ragazzo di strada, ma avevo intuito che si doveva trattare di una figura interessante, quella dell'affascinante mascalzone, inafferrabile spirito libero. All'epoca in tema c'era pure la canzone dei Corvi, e il testo tracciava proprio quella figura. A dire la verità un po' più sfigata ma simile, che univa disagio e libertà.

 

GUARDATE LA GALLERY E FATE LA VOSTRA
Non credo sia stata la nonna del mio amico a farmi entrare la strada dentro, credo di essere nato così. Oggi ho una vita normale, una casa stabile e non pianifico il giro del mondo con la moto. Ma qualcosa di nomade c'è in me, e si riaccende appena vedo una strada e una moto. Mio papà mi chiamava Zampanò.

 

Questa mania della strada mi ha fatto scattare centinaia di fotografie in tema durante i miei viaggi. Nella gallery ne ho raccolte solo alcune. Forse non condividete tutto quello che ho scritto, ma questa sequenza di asfalti e sterrati non vi fa venire la voglia di partire?

 

I Corvi - Sono un ragazzo di strada 

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